Ivan Marconi arriva in sala stampa dopo la debacle del Palermo contro il Pisa. Una sconfitta pesante sul piano del punteggio. Il difensore, però, si sofferma su altri aspetti: “Se ci soffermiamo sul risultato sicuramente è qualcosa di negativo. Ma a noi non interessa il risultato. Era la prima volta che affrontavamo un avversario così importante, che con un po’ di fortuna poteva andare in Serie A. Noi eravamo anche un po’ in emergenza. Il risultato è figlio anche di altri fattori, come la questione atletica. Siamo contenti di aver messo minuti nelle gambe, per me va bene così”.
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Palermo, Marconi ci crede
L’ex giocatore della Cremonese è consapevole del fatto che c’è tanto da lavorare. Anche perchè Silvio Baldini chiede sempre tanto ai suoi ragazzi: “Se sei sempre al top puoi ambire anche a traguardi importanti. Noi nel mese e mezzo scorso eravamo in una condizione psicofisica al 110%. Se avessimo affrontato il Pisa in quel periodo ce la saremmo giocata molto di più a viso aperto. Quel che ci richiede il mister è molto dispendioso a livello fisico e psicologico. Se una delle due componenti viene a mancare chiaramente si fa fatica. Ripeto però che non c’è niente da preoccuparsi, siamo un cantiere aperto. I giocatori arriveranno, sappiamo che società abbiamo alle spalle, è solo questione di ritrovarsi”.
Marconi ha firmato con il Palermo un nuovo contratto di durata annuale. Una situazione che spera di confermare e migliorare: “So bene che l’età avanza ma fisicamente mi sento abbastanza bene. Uno ci prova sempre, poi anche a me è stato proposto un anno. Non ho scelto di testa ma ho scelto di cuore, l’idea di cambiare aria dopo la promozione non mi piaceva perchè questa piazza ha preso un pezzo di cuore. Non c’è stato il minimo ripensamento, la mia testa non è mai andata da nessun’altra parte. Sono sempre stato contento di rimanere qua. Quando la società mi ha proposto il rinnovo ho subito accettato”.
Niente drammi dopo il Pisa
Ivan Marconi torna in Serie B dopo l’esperienza alla Cremonese”Lo spirito è lo stesso con cui ho affrontato la B a Cremona. Era un campionato nuovo, l’ho affrontato con un entusiasmo incredibile. Ho sempre messo entusiasmo e mi sono fatto trovare pronto. Qui non ci sono titolari e non, bisogna sempre farsi trovare pronti e farsi chiamare in causa. Se uno risponde presente bene, altrimenti è giusto che vada da un’altra parte”.
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La partita contro il Pisa non deve mettere paura e tensione. Almeno questo è quello che sottolinea Marconi in conferenza: “Sicuramente c’è da fare quadrato attorno a noi, senza fare drammi. Noi abbiamo fatto la metà di giorni di allenamento del Pisa. Forse abbiamo staccato la spina la promozione ma dobbiamo riattaccarla al più presto. Non facciamo drammi, seguiamo il mister e noi con il suo aiuto cercheremo di poter realizzare questo nostro sogno. Se non succederà l’importante è dare sempre il massimo, come abbiamo fatto l’anno scorso”.
Marconi, testa bassa e lavorare
Si torna a parlare del sogno Serie A espreso da Baldini. Marconi fa capire che il Palermo deve solo lavorare e crederci: “Il mister ha più esperienza di me e sa quel che dice. Fin dall’inizio avevo detto che con il lavoro tutto era possibile, anche andare in Serie B. Il fatto di aver preso cinque gol ieri è positivo perchè ci permetterà di lavorare. Una partita del genere è difficile da commentare. Ci servirà come campanello di allarme per dirci che dobbiamo continuare a lavorare di più e meglio”.
A proposito di Baldini, Marconi fa capire che il discorso fatto ieri dopo l’amichevole non è del tutto peregrino: “Se il mister ha detto questa cosa vuol dire che è così. Siamo tutti consapevoli che non basta schioccare le dita per ricreare la magia. Siamo un cantiere aperto, la società che c’è dietro sa cosa c’è da fare per rinforzare la squadra. Se non fossimo stati una squadra di alti valori umani, ci saremmo mandati a quel paese. Invece con calma abbiamo fatto le nostre considerazioni e siamo sereni perchè partiamo da una base solida. Poi la rosa dovrà essere completata”.
Si chiude la conferenza stampa parlando di ritiro. Una situazione che sta ricreando un clima familiare attorno al Palermo: “Questo è un ritiro che non sembra tale. Ci troviamo tutte le sere in cui parliamo delle vacanze, dei progetti. Qui è come se fossimo una famiglia. Questa situazione è molto più familiare. Ho fatto anche ritiri in convento, a livello mentale sono stati pesanti”.
