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Palermo, Brunori: “Ho toccato il fondo, qui sono felice. Il mio sogno…”

Matteo Brunori è l’uomo copertina del Palermo per la prossima stagione di Serie B 2022-23. Non solo perchè fino adesso è il colpo più oneroso della campagna acquisti dei rosanero. Ma perché ha una storia molto particolare, di bomber emerso in “tarda età” (ha 27 anni) che già in Coppa Italia ha lasciato il segno. I suoi tre gol alla Reggiana sono serviti a passare il turno, ma anche ad aiutare psicologicamente il gruppo per superare un momento difficile. In un’intervista esclusiva rilasciata al settimanale Sportweek, l’attaccante si è raccontato a 360° spaziando dagli argomenti di campo a quelli più intimi e personali.

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Brunori: “Mai conosciuto mio padre. Ho toccato il fondo ma ho svoltato”

Brasiliano di nascita, ma italiano a tutti gli effetti, Brunori ha parlato delle sue origini e dell’assenza del padre: “Avevo un anno quando mio padre se n’è andato. Insieme a mia madre lavorava nel settore della ristorazione in Brasile, dove sono nato io. Non sono più andati d’accordo e lui è sparito. Non penso a lui come a un padre. Lo ringrazio per avermi messo al mondo, ma ho cancellato anche il suo cognome, Sandri, dalla mia vita”.

Cresciuto a Bastia Umbra con la madre e il nonno, Brunori è consapevole che certi treni non passano facilmente ad un ragazzo di 27 anni: “Ho fatto un percorso tortuoso, ma sono contento perché mi ha fatto capire tante cose. Ho toccato il fondo e in quel momento ho svoltato, perché l’alternativa sarebbe stata mollare e trovarmi un lavoro. Il mio sogno era giocare al calcio e non potevo permettermi di mandarlo in frantumi. Non ne avevo il diritto”.

Brunori e la Serie A: “Mi manca salire l’ultimo gradino. Da giovane non facevo abbastanza sacrifici”

L’attaccante del Palermo racconta i momenti difficili degli inizi, i sacrifici per arrivare tra i professionisti (con la Pro Patria ad esempio). Ma anche due sentimenti contrastanti come il sentirsi arrivato da giovane e la paura che il calcio non potesse far parte del suo futuro. Brunori non nasconde nulla: “Ero precipitato di nuovo in Eccellenza dopo la Pro Patria e non ci stavo più con la testa. In quel momento pensavo che il calcio non sarebbe stata la mia vita. Non mi sentivo pronto per giocare. Già prima non riuscivo a esprimermi come avrei voluto, arrivato a quel punto credevo di aver chiuso col calcio”.

“Da giovane”, prosegue Brunori, “pensavo fosse tutto per scontato, non facevo abbastanza sacrifici. Del mio mondo mi attraeva soprattutto l’aspetto più frivolo, quello che ti vede protagonista fuori dal campo. Stare in Eccellenza, dove si gioca solo per passione, mi è servito a capire che quella dimensione non mi bastava: volevo che il calcio fosse invece la mia professione”. La scomparsa del nonno materno e l’incontro con la futura moglie Dalila hanno fatto il resto. Si è messo di buona lena, cercando di emulare i miti che aveva da ragazzino Kakà e Pato. Ecco perchè Brunori oggi ha un obiettivo (condiviso col Palermo) ben chiaro in mente: “Devo ancora salire l’ultimo gradino, quello che porta alla Serie A. Ho le qualità giuste? Penso di sì. Sono uno che si mette a disposizione della squadra. Il resto ce lo metto col lavoro e la volontà, perchè serve continuità e dare il massimo per arrivare in alto”.

Brunori e il rapporto con la città: “Palermo è fantastica. Baldini mi ha cambiato la vita”

Brunori non ama particolarmente tatuarsi le parti più esposte del corpo. Ma ben custoditi ne ha circa una ventina, ognuno a suo dire con un significato particolare e intimo. Tra questi anche un tributo al suo traguardo sportivo più grande sinora: la promozione dalla C alla B con il Palermo, che ha regalato a Brunori 29 gol e la ribalta nazionale.

L’attaccante rosanero ha ripercorso quei giorni, condivisi col gruppo e culminati con la vittoria col Padova. Con matrimonio annesso: “In tre giorni sono partito, mi sono sposato nel pomeriggio e tornato in città, al pranzo della squadra. Baldini mi ha cambiato la vita. Ha metodi e idee tutti suoi, ma io e i miei compagni ormai sappiamo camminare sulle nostre gambe, anche grazie al gruppo che lui stesso ha creato, e ci metteremo a disposizione del nuovo allenatore”.

Non è un caso quindi che l’ex Juventus abbia fatto l’impossibile per tornare nel capoluogo siciliano e vestire la maglia rosanero: “Io sognavo di giocare qui, davvero. È una città fantastica, la gente è genuina, per strada ogni volta è una festa. Qui, se hanno dieci, ti danno undici”. Così Brunori non nasconde quella che è la sua aspirazione per il prossimo futuro: “Il mio sogno? Fare gol col Palermo in Serie A”.

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