Luca Tabbiani si gode la vittoria del Catania nel derby di Coppa Italia. Il Messina è caduto dopo una gara ben giocata dagli etnei. Queste le parole del tecnico dei rossazzurri: “Sono soddisfatto, dopo la partita col Foggia abbiamo cercato di migliorare delle cose in funzione della caratteristiche dei nostri. Attacchiamo meglio la profondità, e abbiamo la fortuna di avere calciatori che comunicano in settimana e lavorano sulle loro mancanze. Queste due partite ci alzano l’autostima, anche perché le abbiamo affrontare con tanti giocatori diversi mantenendo una discreta qualità di gioco”.
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Catania, le gerarchie secondo Tabbiani
Tabbiani ha fatto i conti anche con le condizioni di alcuni suoi giocatori, In particolare Riccardo Ladinetti, costretto a lasciare il campo proprio in prossimità del gol di Ortisi. “Ladinetti aveva i crampi – dice Tabbiani – , abbiamo perso un centrocampista in una fase pericolosa. Dovevamo palleggiare meglio, sono venuti a prenderci con tanti giocatori e di conseguenza avevamo tanti spazi da attaccare. Su questo potevamo fare meglio. Sembrava una partita chiusa, ma il 2-0 è un risultato brutto perché basta un gol a riaprirla. Appena si abbassa l’asticella dell’attenzione si rischia”.
Il Catania è stato fatto ruotare da Tabbiani in maniera importante in questa gara. In ogni caso il tecnico ribadisce le gerarchie della sua squadra: “C’è qualche giocatore che farà più partite degli altri, ma soprattutto sugli esterni serve varierà per caratteristiche dei singoli. Bocic aveva fatto bene a Caserta eccetto quel minuto di follia e ha fatto bene anche stasera. Abbiamo tanti giocatori importanti in quel ruolo, non esistono titolari fissi là per quanto alcuni giocheranno più di altri. Se facciamo 25 partite di alto livello aiuta tutti, chi gioca di più e chi gioca meno”.
Focus su Maffei, Deli e Lorenzini
Si passa all’analisi della prova di alcuni giocatori impiegati dal primo minuto per la prima volta. In primis Mattia Maffei, impiegato sulla fascia difensiva: “Maffei ha fatto una grandissima partita, la prima dall’inizio tra i professionisti. Giocare a Catania non è facile se sei giovane, con tutto questo pubblico anche per la coppa Italia. Sta lavorando seriamente, ragazzo che si merita gli applausi. Deve migliorare qualcosa nella postura del corpo, ha vicino Antonio Mazzotta che gli può insegnare tanto, ma stasera buona prestazione, di personalità. Deve assorbire il più possibile da tutti”.
Occhi di riguardo anche per Francesco Deli. L’ex Foggia era alla prima da titolare: “Deli ha una qualità immensa, sta mettendo dentro minuti. Contro il Foggia aveva giocato bene per 50 minuti e poi era calato, oggi ha fatto bene per 80 minuti. Così come rocca e Zammarini, in questi ruoli si corre tanto e bisogna essere bravi a gestire le energie. Dopo latina abbiamo 5 partite in due settimane, più giocatori mettiamo in condizioni più saremo pronti ad affrontare quel periodo”.
Non poteva mancare una domanda su Filippo Lorenzini: “Ha caratteristiche diverse ed era alla prima partita stagionale. Non è facile giocare con le misure di un campo di gara, soprattutto quando si sta fermi per un po’. L’ho visto sicuro nello stare alto soprattutto nel secondo tempo. Dispiace per il gol subito, dobbiamo cercare di non prenderne nel finale di partita le prossime volte”.
Catania, la gestione secondo Tabbiani
Tabbiani parla del modo di giocare del Catania contro il Messina. Una prestazione che presenta alcune cose da migliroare: “Potevamo gestire meglio il ritmo senza palla, essendo più aggressivi. La qualità del gioco però è stata buona, con diverse occasioni soprattutto nei primi 20/25 minuti. Silvestri e altri difensori nostri sono bravi nell’uno contro uno, ad aggredire”.
Secondo Tabbiani, i rossazzurri stanno facendo bene. Sono infatti rare le circostanze in cui la squadra si è fatta mettere sotto sul piano del gioco: “La squadra al di là di Monopoli dove abbiamo sbagliato tanto ha fatto bene. Tante cose le stiamo facendo bene in fase di aggressione, anche con la palla iniziamo ad avere fluidità e attacchiamo bene la profondità. Più di tutti sono contento dell’atteggiamento, più si va avanti più si migliora tecnicamente, ma l’identità di squadra è importante. Sono contento di stasera, oggi è venuta fuori la gestione del vantaggio, ogni partita dà delle indicazioni diverse. Mettiamo insieme pezzo dopo pezzo per diventare sempre più competitivi”.
Cosa manca al Catania
Cosa è mancato al Catania nel finale del derby di coppa? Tabbiani pensa di avere la risposta: “Penso che nel finale sia mancato l’aspetto mentale, fisicamente abbiamo retto l’urto. In campo sembrava una partita che andava via facile, avremmo dovuto stringere di più e tenere palla. La sensazione era quella di risultato acquisito e magari siamo un po’ mancati nel finale per questo. In parte anche calo fisico per Ladinetti e molti giocatori che avevano giocato poco fino a ora”.
“Nella gestione della gara – conclude Tabbiani – avevamo in mente di fare giocare alcuni per 90 minuti e altri meno in base al minutaggio attuale. Col Foggia partita positiva, ma con alcuni errori da non ripetere. Un conto è parlare della prestazione del collettivo, che è stata fatta bene. Dentro il collettivo però ci sono dettagli da migliorare, e che possiamo migliorare solo volta dopo volta giocando. Ho la fortuna di allenare una squadra che recepisce gli errori e mi fa notare le cose da migliorare. Rapporto ottimo con i ragazzi, mi aiutano tanto e insieme cerchiamo le soluzioni migliori. Se analizziamo la prestazione anche col Foggia avevamo fatto bene e lo continuo a ripetere. Potevamo fare meglio altre cose ma nell’ambito di un lavoro come il nostro è normale migliorare un pezzetto alla volta”