Andrea Saraniti guarda con interesse alla Serie B, dove gioca il Palermo, squadra della sua città, e alla Serie C, categoria in cui ha militato per tanti anni e dove ci sono ancora diversi amici. Il bomber, in una intervista rilasciata in esclusiva a Sporticily, è tornato a parlare della sua carriera, che lo ha visto vestire anche la maglia rosanero. Il legame con quei colori è rimasto forte nonostante l’addio burrascoso nell’estate del 2021.
“Palermo è una ferita ancora molto aperta. Non mi pento di essermi trasferito al club di Viale del Fante perché è stata una scelta fatta col cuore. La società mi aveva cercato per tutta l’estate. Sono rimasto molto legato a Castagnini e Sagramola, mi hanno dato un’opportunità importantissima. Poi è andata com’è andata. Ero partito pure bene, ma Palermo non è una piazza facile”, ha ammesso.
Saraniti, il Palermo e il legame con Valente
Al di là del passato, Andrea Saraniti ora segue Palermo da tifoso. La squadra di Eugenio Corini arriva da tre partite senza vittorie, ma secondo l’attaccante si rialzerà velocemente. “I campanelli di allarme possono non essere dovuti solo ai risultati. La squadra è forte, molti singoli potrebbero giocare titolari altrove. È un periodo, almeno spero che lo sia. Continuerò sempre a seguire la squadra. Lì ci sono tanti amici, spero che si possano riprendere. Palermo merita tanto, penso che quest’anno possano fare veramente bene. Bisogna stare sereni e isolarsi, fare bene e vincere. Noi palermitani vogliamo vincere anche la Serie A, figuriamoci in B. La piazza va rispettata ma al tempo stesso non devi ascoltare quel che fa da contorno”.
Sono tanti i componenti del Palermo di oggi con cui Andrea Saraniti ha trascorso annate importanti, in rosanero e non solo. Tra questi Fabio Lucioni e Cesare Bovo con cui ha giocato a Lecce. Il classe 1988, tuttavia, indica un altro giocatore con cui ha mantenuto i contatti: “Con Lucioni e Bovo ci siamo sentiti, poi sono molto legato a Nicola Valente. Ho lui come bandiera del Palermo per adesso. Spero che possano venire fuori da questi risultati. Quando inizi a inanellare le vittorie, con l’entusiasmo che c’è in questa piazza poi è tutto in discesa”.
Il punto su Catania e Messina
Il Palermo tuttavia non è l’unica siciliana nel passato del classe 1988. Andrea Saraniti, all’inizio della sua carriera, è passato anche da Catania. Anche in questo caso l’attaccante dell’Altamura crede che la burrasca sia destinata a passare: “Mio padre era catanese, ho avuto l’onore di giocare nel settore giovanile e ho vissuto Catania da turista. Sono dispiaciuto perché è una piazza che merita veramente tanto, la Serie C le sta stretta. Spero che la proprietà riesca a gestire e risolvere questi problemi interni, portando un allenatore e un ds da Catania. La squadra è fortissima, ci sono giocatori come Chiricò, Rapisarda, Rizzo e tanta altra gente che ha vinto e può provare a vincere anche questa volta. Se il Catania si rimette in carreggiata può tranquillamente lottare per il campionato”.
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A completare il novero delle siciliane nel professionismo c’è un Messina che non convince Andrea Saraniti. La presenza di un tecnico come Giacomo Modica è tuttavia sinonimo di garanzia: “La squadra allestita quest’anno dal Messina non mi fa impazzire, ma Modica è l’arma in più. Se riesce a far giocare i suoi per come intende il calcio, possono diventare fastidiosi e raggiungere la salvezza in maniera tranquilla”.
Saraniti parla del super Taranto
Infine, Andrea Saraniti ha speso due parole anche per il Taranto. In Puglia il bomber si è trasferito dopo l’annata tra le fila del Palermo. Un legame turbolento con la proprietà, ma una piazza rimasta del cuore dell’attaccante, che spende belle parole per i rossoblu e per l’allenatore Eziolino Capuano: “Il Taranto può fare i playoff per me, ma parliamo di una società che non ha una base di giocatori propri, sono quasi tutti in prestito. Per avere un progetto importante e programmare almeno il 50% della rosa deve avere giocatori di proprietà. Ci stanno i giocatori in prestito, ma anche una base solida di giocatori in grado di creare un blocco e fare bene. Capuano finalmente ha una squadra forte, a Taranto ho lasciato un pezzo di cuore”.