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Palermo e Vecchi, storie da dimenticare: il precedente con l’arbitraggio da incubo, dai rossi al rigore

Il Palermo è pronto per la prossima sfida: nelle semifinali dei Playoff di Serie C i rosanero affronteranno la Feralpisalò. I Leoni del Garda hanno eliminato una delle ipotetiche favorite per questi spareggi, la Reggiana, mentre le Aquile hanno avuto la meglio sulla Virtus Entella. Non esistono precedenti tra le due squadre. Lo stesso vale per l’allenatore Silvio Baldini e i lombardi. Diverso, invece, il discorso per Stefano Vecchi. Il tecnico dei verdeblù ha infatti all’attivo un solo precedente contro il club di Viale del Fante. Non un bel ricordo per i siciliani. I tifosi rosanero, in tal senso, possono lecitamente fare gli scongiuri. Andiamo subito a scoprire il perché.

Vecchi, il Carpi e quel precedente col Palermo

Siamo nella stagione 2013/14. Il Palermo appena retrocesso in Serie B dopo l’avvicendamento in panchina tra Gennaro Gattuso e Beppe Iachini sta volando in campionato. Stefano Vecchi è invece l’allenatore di una squadra all’esordio tra i cadetti, ovvero il Carpi. La compagine emiliana non è ancora quella che andrà inaspettatamente a vincere il campionato l’anno dopo, ma si presenta come una matricola difficile da affrontare. Lo stadio in cui giocano, il Cabassi, è piccolo (5.500 spettatori circa) – talmente tanto che il pubblico si affaccia anche dai balconi che danno sul campo per vedere la partita –, stretto e con la pista di atletica attorno. Si potrebbe dire molto simile a quello in cui la squadra di Silvio Baldini si giocherà tra qualche giorno la semifinale contro la Feralpisalò.

È con queste premesse che Carpi e Palermo si affrontano il 21 dicembre 2013 in occasione della diciannovesima giornata di quel campionato di Serie B. Il risultato di quella partita brutta e con poche occasioni da ambo le parti sarà clamoroso. Gli emiliani battono infatti i siciliani per 1-0 grazie a un rigore di Ledian Memushaj. Quello che forse qualcuno ricorderà però non è tanto il punteggio finale, bensì le tante espulsioni che il club di Viale del Fante subì, sia tra i giocatori sia tra i membri della dirigenza. Una vera e propria carneficina arbitrale. A lasciare il campo saranno infatti Fabio Daprelà (con il fallo di mano che causò il rigore decisivo), Milan Milanovic, l’allenatore Beppe Iachini, il d.s. Giorgio Perinetti e persino il segretario Salvatore Francoforte.

Le polemiche sull’arbitraggio

Protagonista di queste decisioni fu l’arbitro Renzo Candussio, che finì al centro dei riflettori per un arbitraggio discutibile. Le sue decisioni fecero esplodere di rabbia lo stesso Giorgio Perinetti, che in un comunicato avrebbe poi parlato di un arbitraggio frutto di un “killeraggio scientifico“. Non fu da meno l’allora patron rosanero Maurizio Zamparini, che accusò addirittura l’arbitro di aver perpetrato nei suoi confronti una vera e propria vendetta per un presunto licenziamento del padre tempo prima.

Insomma un episodio dal grande clamore mediatico, con il Palermo che addirittura chiese la ripetizione della partita. Il tutto però alla fine si chiuse in un nulla di fatto. Poco tempo dopo, l’arbitro Candussio fu dismesso dalla CAN B per motivate valutazioni tecniche. Nonostante questo incidente di percorso il Palermo concluderà l’anno con una promozione da record. Per quanto riguarda Stefano Vecchi, invece, non vedrà la fine della stagione visto che sarà esonerato con il Carpi ad un passo dalla zona playout.

Vecchi ci riprova con la Feralpisalò

Da quel Carpi-Palermo del 2013 Stefano Vecchi è cresciuto tanto. Nella sua carriera, dopo quella parentesi in cadetteria, ha avuto la possibilità di allenare anche l’Inter Primavera e per poche partite persino la prima squadra. Poi le opportunità al Venezia e al Sudtirol prima di allenare la Feralpisalò. Con i verdeblù ha costruito una squadra solida e abile nella ripartenza, capace di arrivare terza nel proprio girone. E adesso la possibilità di sfidare nuovamente il Palermo. Si augurerà di replicare l’impresa riuscitagli 9 anni fa. Da parte dei rosanero, al contrario, la speranza di chiudere la stagione come in quella occasione: con la festa per la promozione.

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