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Fulgatore, mister Marino nel post-partita contro il Casteldaccia

Michele Marino si mangia le mani per un’altra sconfitta del suo Fulgatore. Una sconfitta resa più pesante perchè arriva contro una rivale per la salvezza, il Casteldaccia. Queste le sue parole ai microfoni di Sporticily: “Il rammarico è tanto, penso che oggi meritavamo qualcosa in più. Al solito per ingenuità e inesperienza pecchiamo e questo campionato non ti permette di sbagliare, ti castiga subito. Soprattutto in 11 contro 10 non puoi perdere una partita del genere”.

Marino poi piazza la sua lente di ingrandimento sulla gara. Il rammarico più grande riguarda il non aver saputo sfruttare l’uomo in più: “Nel primo tempo si è visto poco come azioni da gol. Nel secondo tempo abbiamo visto tutti che quando loro sono rimasti in 10 abbiamo avuto tante palle gol per andare in vantaggio. Poi sbagli mezza cosa e vieni castigato. C’è da lavorare, mi prendo la parte positiva della squadra che ha lottato e giocato a viso aperto. Su questo dobbiamo lavorare e continuare, il campionato è iniziato adesso”.

Fulgatore, Marino alza il morale

Il tecnico del Fulgatore parla della scarsa vena realizzativa. Un problema legato forse al salto di categoria: “Questo ce lo portiamo dallo scorso anno, creavamo tanto. Non facevamo pochi gol, ma quest’anno ci ritroviamo a dover buttare dentro sempre la palla, altrimenti prima o poi gli avversari ti fanno male. Non ho ancora visto una squadra che ci ha messo sotto e ha strameritato di vincere. Pecchiamo sempre di errori nostri, se non cresciamo subito diventa dura”.

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Domenica prossima il Fulgatore sarà impegnato sul campo dell’Unitas Sciacca. Una sfida tra squadre in crisi nella quale Marino vuole vedere una crescita: “L’Unitas Sciacca ha cambiato allenatore e in casa vorrà vincere. Non sarà una partita semplice, sarà dura e dobbiamo farci trovare pronti. Non solamente a Sciacca, ma dappertutto. L’Eccellenza è un campionato importante con giocatori di qualità e di valore. Se non ci entra in testa questo, diventa complicata”.

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