Eugenio Corini svela la posizione del Palermo e del City Football Group sul caso del calcioscommesse. Una posizione già espressa chiaramente dalla holding della famiglia Mansour nei giorni scorsi. La situazione rischiosa di Lucas Paquetà, centrocampista brasiliano in odore di trasferimento al Manchester City, è stata l’occasione giusta per ribadire questo concetto. Un concetto che l’allenatore del Palermo ha voluto esprimere nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia del match contro lo Spezia, valido per la 10a giornata del campionato di Serie B.
Nell’incontro tenutosi oggi con la stampa, Corini ha risposto una domanda rivolta dalla nostra redazione. La posizione che il Palermo assume sul fronte delle scommesse nel calcio è chiara. In primis per il rispetto delle regole, ma anche per la necessità di restare concentrati e compatti per l’obiettivo della promozione in Serie A. Dunque non si transige su certe cose.
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Corini e la posizione del Palermo sul calcioscommesse
Corini ha fatto capire chiaramente come agiscono il Palermo e più in generale il City Football Group sul tema del calcioscommesse. “Noi – dice – come club abbiamo un codice etico molto chiaro. I nostri giocatori sanno cosa possono fare e non devono fare. Li ho visti sereni, con la consapevolezza dell’obiettivo che abbiamo. C’è il dispiacere che queste cose sporchino il nostro mondo. Sono problemi personali che purtroppo ci sono, a prescindere dal fatto che si tratti di calciatori, sono esseri umani. Sono giocatori molto giovani, quando prendi uno schiaffo così forte da giovane hai modo di maturare e capire che certi errori non vadano fatti. La ritengo una malattia dei nostri giorni, bisogna aiutare questi ragazzi”.
A seguire l’allenatore di Bagnolo Mella ribadisce un concetto. Il privilegio di fare i calciatori non può essere legato solo al talento, ma va coltivato col tempo: “È vero essere privilegiati, ma questo privilegio si cura con il lavoro e la disciplina. È la continuità che certifica la qualità di un professionista e di una persona. Ai miei calciatori spiego che c’è una persona dietro al professionista. Bisogna mettere quotidianamente tanto per dare continuità e amare quel che si fa. Se lo si dà per scontato ci si appoggia a cose più futili che non hanno un reale valore. Se ami quel che fai vivi il calcio nel migliore dei modi”.