Eugenio Corini conta gli assenti in casa Palermo. Il nuovo stop di Francesco Di Mariano è l’ultima brutta notizia verso la gara con lo Spezia: “Di Mariano ha svolto tutta la seduta di ieri, a fine allenamento ha riferito un affaticamento al flessore. È stato visitato e l’esame strumentale ha certificato la lesione al flessore, dunque non sarà disponibile. Vogliamo recuperarlo entro la prossima sosta, la lesione non sembra particolarmente grave. Il ragazzo dopo l’operazione al menisco sta compensando un po’, quindi qualche piccolo problema c’è stato. Faremo sì che trovi continuità, sa la fiducia che abbiamo in lui, lavoriamo per recuperarlo al meglio e contiamo di poterlo fare presto”.
Sempre a proposito degli infortuni, Corini parla di Mamadou Coulibaly e di Alessio Buttaro. “Coulibaly ha avuto lesione al soleo – dice – , contiamo di recuperarlo prima della sosta. Buttaro ha intensificato il lavoro, la prossima settimana o quella successiva dovrebbe rientrare in gruppo. Sono tutte situazioni fisiologiche, stiamo molto attenti a tutto. Dipende anche dai campi in cui lavoriamo e dagli impegni che abbiamo”.
Palermo, Corini attende lo Spezia
Il Palermo torna in campo dopo una lunga sosta. Corini, da questo punto di vista, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: “La sosta è stata lunga. L’unica cosa positiva è il recupero dei nazionali con un tempo migliore rispetto a quella precedente, in particolare Lund per via del fusorario. Abbiamo cercato di riposare dopo Modena, la squadra ne aveva bisogno. Ho visto i ragazzi molto concentrati, consapevoli dell’atteggiamento che dobbiamo avere e della determinazione che serve per superare un avversario forte e di qualità”.
A proposito dello Spezia, il tecnico rosanero fa capire che la classifica è bugiarda. Soprattutto per quel che riguarda la qualità della rosa a disposizione di Alvini: “Lo Spezia è uscito da un inizio critico, nelle ultime 3 partite hanno ottenuto una vittoria e 2 pareggi. Hanno trovato una quadra importante nelle ultime partite. Dobbiamo e vogliamo fare una grande prestazione contro lo Spezia, sappiamo che è un avversario di grande qualità”.
Il ritorno di Elia
Corini saluta così il ritorno di Salvatore Elia a Palermo da avversario. Il tecnico svela il rapporto instaurato nella passata stagione con l’esterno: “Elia è un giocatore di grande rendimento, l’ho sempre schierato titolare. La riflessione è stata fatta sulla base che non era di nostra proprietà e avevamo già Valente e Di Mariano come esterni di piede destro. Abbiamo cercato giocatori diversi e abbiamo preso Insigne e Di Francesco per completare la rosa. La stima del ragazzo non cambia, gli ho mandato un messaggio dopo la prima partita dopo l’infortunio. Sono sicuro che a La Spezia farà vedere il suo valore”.
Il Palermo deve pensare solo allo Spezia e non alla striscia di gare in casa. Questo è il Corini-pensiero sul tema: “Non ho pensato alle partite prossime, penso solo a quella che viene adesso. Dobbiamo pensare solo a noi stessi e allo Spezia. Hanno avuto difficoltà all’inizio, ma sono sicuro che saranno protagonisti da qui a fine campionato”.
Palermo, Corini punta su Stulac e Gomes
Si torna a parlare anche di Torretta. In particolare si replica a chi ha fatto ironia sullo stato attuale dei lavori. Corini, però, ribadisce l’importanza di questa struttura in chiave futura: “Torretta è un valore assoluto del club. È da completare, anche quando lavoriamo sentiamo i rumori del cantiere ma sta nascendo qualcosa di straordinario. Quel che abbiamo a disposizione ci fa lavorare nelle migliori condizioni possibili. Per il club è un asset fondamentale, per la prima squadra e per il settore giovanile”.
Tornando al campo, non è da escludere l’impiego in contemporanea di Leo Stulac e Claudio Gomes. Due giocatori considerati troppo in fretta “rivali” in regia: “Il calcio moderno è fatto di occupazione degli spazi e caratteristiche. Stulac e Gomes possono giocare insieme e lo hanno già fatto, c’è l’opzione di vederli insieme domani. Queste sono le opzioni su cui sto lavorando, il sistema è variabile, dipende anche come vogliamo pressare gli avversari. Ho 5 giocatori per 3 ruoli, anche Vasic è entrato molto bene e col Sudtirol ha fatto 60 minuti buoni”.
Corini applaude Alvini
Eugenio Corini non si fida di Massimiliano Alvini. Dalle sue parole emerge uno studio fitto del mister dello Spezia: “Le squadre di Alvini giocano in maniera aggressiva, vengono a prenderti molto alto. Quando attaccheremo dovremo sfruttare gli spazi, ti mettono in difficoltà nell’uscita palla pulita. Quando inizieremo dal basso cercheranno di recuperare subito palla. Abbiamo lavorato tanto da questo punto di vista per essere equilibrati e per posizionarci bene in caso di contrattacchi. Il campo potrebbe allungarsi, a noi e a loro piace attaccare. Dovremo essere bravi a essere corti e compatti”.
In ogni caso, il Palermo secondo Corini deve ancora fare tanto. C’è il temppo per farlo, ma il campionato di Serie B non aspetta i rosa: “Dobbiamo crescere sotto tanti punti di vista, più il campionato scorrerà via e più i punti conteranno. Dovremo avere la consapevolezza di aver fatto un mercato aggressivo all’inizio e poi di attesa per capire i giocatori giusti per la parte finale. I giocatori nuovi sono qui da poco, abbiamo margini importanti di miglioramento e caratteristiche importanti”.
Il riferimento con il primo Palermo di Corini
Si fa anche un accostamento con il Palermo del Corini capitano, quello che vinse la Serie B 20 anni fa. Non mancano i punti di contatto, ma anche le distinzioni forti: “Quella squadra fece qualcosa di straordinario, la squadra fu costruita per un obiettivo. La volontà è quelo di ripercorrere quella strada. Anche quella squadra fortissima visse momenti di difficìoltà. Arrivammo primi, quell’anno c’erano molte più promozioni. Il campionato fu estenuante con 42 giornate, la squadra allora fu migliorata tanto a gennaio pur essendo fortissima. Sul campo lungo fece un grande cammino. Noi siamo partiti bene ma dobbiamo fare ancora tanto per essere accostati a quella squadra”.
Infine si parla del grande lavoro mentale che Corini sta facendo a Palermo. Un anno fa fu il docu-film su Kobe Bryant, questa volta c’è in ballo un altro grande sportivo americano. “In queste due settimane ho lavorato sulla convinzione – afferma – . Sto guardando un docu-film su Tom Brady. La mentalità e il coraggio nel capire che chi ha qualità deve donarsi agli altri per far vincere una squadra. La superficialità ammazza qualsiasi cosa, non deve mai esserci e non posso permettere che ci sia. Le prestazioni possono esserci o non esserci, ma non possono mai mancare queste cose. I comportamenti elevano le parole che dici, quando parlo di anima di squadra è questa cosa qua, e su questo non transigo. Rappresentiamo una società gloriosa, lo vediamo dalla partecipazione dei tifosi, noi e loro abbiamo il sogno della Serie A e non possiamo permetterci di essere superficiali”.
