Niente si muove, almeno non in maniera eclatante, in casa Catania. C’è ancora grandissima attesa per quanto riguarda la costituzione del nuovo club, che prenderà il posto di quella storica, ma ormai terminata, matricola 11700. I tempi d’oro della gestione Pulvirenti, trasformatisi poco per volta in dramma sportivo prima della sparizione, sono ormai finiti. Ora c’è solo il tempo di pensare alla rifondazione, a creare qualcosa di nuovo, anche se il tempo inizia a farsi tiranno. Per questo motivo a Catania l’ansia da bando cresce giorno dopo giorno. Anche per via di una apparente assenza di candidati forti e convincenti.
Catania, il bando passa da un avviso
Per il momento l’aspetto più concreto riguarda l’avviso pubblico, lanciato per esporre la propria manifestazione d’interesse all’acquisizione del titolo sportivo. Si tratta di un passaggio preliminare ma fondamentale per capire quali e quanti sono i soggetti interessati. Un aspetto non di poco conto in vista del bando, che dovrà dare spazio solo a candidati credibili (sotto tutti gli aspetti) per il rilancio del calcio a Catania. Per questo motivo ci si sofferma proprio sull’utilità di questo avviso, nell’ottica dell’avvio delle pratiche per il bando.
In tal senso risultano utili le dichiarazioni rilasciate per il quotidiano La Sicilia da Riccardo Ecora. Il noto avvocato è stato interpellato proprio in merito all’avviso pubblico di manifestazione d’interesse: “L’avviso prelude a un vero e proprio bando, in quanto con esso si realizza una sorta di sondaggio dei candidati tramite manifestazione d’interesse che proietta alle domande di partecipazione al successivo bando. Con l’avviso pubblico il Comune raccoglierà le adesioni, il bando procederà alla naturale scrematura dettata dai requisiti federali (business plan, capitale sociale, onorabilità, progetti di rilevanza sociale)”.
Catania tra nuovo club e strutture fatiscenti
Il dottor Ecora ha definito questo avviso pubblico “un modo intelligente per vedere chi può rilanciare il calcio a Catania”. E ha anche fatto il punto su quelli che saranno gli step successivi al bando per l’assegnazione del futuro titolo sportivo. Ma a mettere i maggiori dubbi è la questione legata alla categoria dalla quale ripartiranno gli etnei: “La costituenda società dovrà fare domanda alla FIGC per essere ammessa in sovrannumero, iter che qualora non avvenisse secondo i tempi dettati dalla Federazione non darebbe garanzia di partecipazione alla Serie D, ecco perchè è fondamentale si presenti un soggetto forte”.
Ma non c’è solo la costituzione del nuovo club e il rilancio del calcio a tenere banco in questi giorni in città. Si parla anche di strutture, che un tempo erano il caposaldo della vecchia società. Ma se per Torre del Grifo ci si aspetta un’estate di fuoco, per lo stadio “Massimino” i tempi potrebbero essere più brevi. Almeno a giudicare le parole dell’assessore allo Sport, Sergio Parisi: “A breve cominceranno i lavori di rinnovamento di tribune, spogliatoi, tribuna stampa, quando sarà possibile del manto erboso. Sono a disposizione 5.9 milioni di euro, fondi comunitari che ci permetteranno di consegnare ai nuovi acquirenti uno stadio funzionale e rimodernato. Non è vero che il fondo del campo è in stato di abbandono”