Torna a fare discutere il caso relativo al finanziamento ricevuto dal FC Trapani 1905 dal Governo regionale siciliano, grazie a un servizio andato in onda durante la trasmissione di La7 “Piazza Pulita”. Durante questo servizio sono stati passati al setaccio alcuni casi particolari del Maxiemendamento approvato dall’Ars. Inevitabilmente, spiccano anche i 300mila euro erogati nelle casse del club granata. E così una troupe dell’emittente televisiva controllata da Urbano Cairo ha fatto capolino allo stadio ‘Provinciale’. L’occasione era data dalla partita contro il Latina, disputata nello scorso weekend.
Il giornalista ha cercato di intercettare i due diretti interessati della vicenda. In primis Roberto Schifani, figlio del governatore regionale nonchè avvocato e dirigente del Trapani. E poi Valerio Antonini, il quale ha dimostrato di non gradire particolarmente le domande incalzanti dell’inviato. Esse, infatti, si concentravano proprio sul grado di parentela tra il legale del club e il presidente della Regione che ha erogato il finanziamento. Tra l’altro il patron del club ha minacciato di far sequestrare la telecamera, in quanto non autorizzata a effettuare riprese all’interno dello stadio.
Servizio Piazza Pulita, il Trapani risponde a La7
La replica del Trapani al servizio di La7 durante “Piazza Pulita” non si è fatta attendere. Il club ha diramato un lungo comunicato in cui si difende, non solo dalle accuse sul tema del finanziamento, ma anche da quelle legate al comportamento del presidente Valerio Antonini.
Questo è il contenuto della nota: “La troupe di La7 non ha chiesto una intervista in maniera ufficiale. È notorio che il presidente non si è mai sottratto dal rilasciare dichiarazioni ed interviste agli organi di stampa che ne hanno fatto formale richiesta. Di contro, invece, il giornalista e l’operatore si sono intrufolati allo stadio, usando microfoni nascosti, senza autorizzazione ed eludendo il servizio di sicurezza, comprando il biglietto al botteghino, entrando e riprendendo senza le autorizzazioni previste dai regolamenti di Lega. La troupe, infatti, è stata fermata sia dalla Digos che dai Carabinieri per aver inoltre violato il regolamento interno. Dovrebbe bastare già questo spiacevole modus operandi di alcuni giornalisti per evidenziare quella che ha tutto l’aspetto di una strategia tendente a distorcere la realtà dei fatti”.
Nella nota si parla anche di tagli rispetto alle dichiarazioni di Valerio Antonini. In particolare sarebbero stati “volutamente tagliati alcuni punti specifici nei quali si faceva riferimento agli investimenti fatti che differenziavano il Trapani calcio dal Messina e dal Catania come, tra l’altro, indicato dallo stesso giornalista”.
Come verranno investiti i 300mila euro del Maxiemendamento
Si arriva poi al tema focale, ovvero i 300mila euro erogati dalla Regione Sicilia nei confronti del Trapani, come previsto dal Maxiemendamento. Il comunicato svela la destinazione di questi fondi: “Il contributo regionale sarà utilizzato per implementare ed incentivare le discipline sportive a favore delle giovani generazioni. E, soprattutto, per rendere fruibili migliorandole le strutture sportive pubbliche che saranno affidate o sono in corso di affidamento alla stessa società sportiva. Tali fondi, infatti, saranno investiti nell’aiutare la crescita del settore giovanile per le fasce dai 12 ai 17 anni per spingerli a fare sempre più sport evitando che finiscano nella rete della delinquenza sociale altamente diffusa nelle strade delle città italiane”.
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Il comunicato si chiude con una segnalazione doverosa. Il Trapani, infatti, sta già investendo per i giovani e nelle infrastrutture. Il tutto, ovviamente, al netto del progetto per la nuova cittadella dello sport. “A tal proposito va doverosamente specificato che a prescindere dal contributo regionale, che per inciso non è ancora stato erogato, questa società ha già avviato lavori agli impianti comunali di Mokarta per renderli fruibili al settore giovanile”, si legge.