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Reggina, Inzaghi: “Non montiamoci la testa. Menez? Con la B non c’entra”

Filippo Inzaghi, allenatore della Reggina, ha parlato dopo la vittoria contro il Palermo, ottenuta con il risultato di 3-0. Un successo che, nonostante la portata, fa mantenere i piedi per terra l’ex Milan, consapevole di avere una squadra che potrà essere una delle guastafeste del campionato.

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Reggina, Inzaghi: “Non montiamoci la testa. Arrabbiato per le espulsioni”

Inzaghi analizza la vittoria sul Palermo, partendo proprio dal presupposto che la squadra deve stare concentrata sempre, anche in situazioni di netto vantaggio: “La partita sul 2-0 era finita, siamo rimasti in 10 e ho avuto un po’ di paura. La squadra è stata straordinaria, ma non dobbiamo montarci la testa, sappiamo le difficoltà e che ci mancano allenamenti. Solo così diventeremo i guastafeste della B: un mese fa non sapevamo neanche se riuscivamo ad iscriverci…”.

Inzaghi sottolinea il suo disappunto sull’espulsione rimediata dall’ex rosanero Cionek: “Mi sono arrabbiato, Thiago è un giocatore importante, non doveva entrare in quel modo ma sono cose che capitano. Ho cambiato Pierozzi perché era ammonito, poi c’era anche Di Chiara ammonito e potevamo avere difficoltà. Chi è entrato lo ha fatto con grande ferocia. Sapendo che abbiamo poca benzina dobbiamo avere questo atteggiamento”.

Inzaghi: “Bene i subentrati. Menez? Con la B non c’entra”

Inzaghi ha tempo anche per un primo bilancio su questa sua esperienza in Calabria: “Io e il mio staff ci siamo integrati bene, c’è molto affetto nei miei confronti. Ho portato il mio bambino sotto la Curva. Lavoriamo dalla mattina alla sera per dare il massimo a questi calciatori. Vedremo poi chi resterà sul carro quando le cose non andranno al meglio”.

Infine spazio per un elogio a chi è subentrato, ma anche a Jeremy Menez, ancora sulla cresta dell’onda grazie ad Inzaghi: “Bene tutti, questo è un vantaggio per me. Alcuni sono anche rimasti fuori, tipo Ricci che ci darà soddisfazioni. Gori è entrato più tardi perché non volevo rischiare l’ultimo cambio. Menez? Quando sono arrivato dovevo decidere chi tenere o meno. Lui non era in forma, l’ho messo 10 giorni a correre, poi ha iniziato ad allenarsi al meglio e ora si sta prendendo le soddisfazioni. Lui con la B non c’entra nulla e lo sa, sta diventando un leader tecnico della squadra.”.

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