Silvio Baldini fa il punto della sua avventura sulla panchina del Palermo ad una giornata dalla fine del campionato di Serie C. L’allenatore, che è già proiettato verso i play-off con l’obiettivo di conquistare la promozione, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it. I temi trattati sono stati tanti: dalla gestione della rosa ai punti persi per strada. Il tecnico di Massa Carrara sa di avere commesso qualche errore, ma è intenzionato ad imparare da questi ultimi per riportare i siciliani in alto.
“I meriti di questa stagione sono dei giocatori del Palermo. Io faccio parte di questo gruppo e ne sono fiero. I ragazzi a volte mi hanno fatto arrabbiare, ma sono splendidi. Sono consapevoli di cosa devono fare e di quali sono le responsabilità la maglia rosanero implica. Mi auguro che alla fine riusciremo a conquistare i nostri obiettivi. Io sono innamorato di quello che faccio e mi ritengo fortunato per avere la possibilità di farlo”. Così Silvio Baldini ha riassunto in poche righe il suo amore per questa realtà, risorto dopo il brutto epilogo della prima parentesi in quel di Viale del Fante. “Futuro in rosanero? Non dipende da me, io non avrei dubbi”.
Il Palermo e i play-off
Le sorti del Palermo – sul campo e non solo – passano dai play-off e Silvio Baldini ne è perfettamente consapevole. È per questo motivo che cercherà di mettere a disposizione la sua esperienza per andare fino in fondo. Con la Carrarese li ha già disputati tre volte, l’ultima arrivando in semifinale e venendo sconfitti dal Bari ai supplementari. “Spero questa volta di arrivare almeno in finale, perché la rosa che alleno adesso è migliore. Due giocatori che avevo ai tempi sono ancora con me, ovvero Valente e Damiani”.
L’allenatore ha ammesso di essersi reso fin da subito delle potenzialità dei suoi. “Se siamo questi qui allora non c’è n’è per nessuno”, questa la frase pronunciata al 20′ della partita d’esordio contro il Catanzaro. Qualche passo falso, tuttavia, è stato commesso, soprattutto lontano dal Renzo Barbera. “In certe occasioni abbiamo affrontato delle partite non da Palermo, evidenziando delle chiare difficoltà. Nell’ultimo periodo fortunatamente ci siamo riportati sulla strada giusta e abbiamo ripreso a macinare. Il nostro calcio è attaccare piuttosto che difenderci. I rischi di questa strategia li conosciamo. Lasci spazi e rischi di fare figuracce quando non imposti bene. Non torniamo però indietro. Meglio essere ottimista e avere torto piuttosto che essere pessimista e avere ragione”.
L’obiettivo adesso è quello di cogliere i segnali e trovare la scossa in vista della prossima fase del campionato, che è una vera e propria lotteria. Silvio Baldini non intende farsi intimorire. È anche per questo motivo che non pensa al problema “diffide”. In occasione dell’ultimo turno contro il Bari metterà in campo i migliori, correndo il rischio che qualcuno venga ammonito e sia costretto a saltare il primo impegno dei play-off. “La vita mi ha insegnato che esiste la legge del contrappasso. Quando provi a fare il furbo il destino ti punisce. Se non li facessi giocare e poi li perdessi in settimana per infortunio, avrei compromesso due partite in un colpo solo”.
Baldini tesse le lodi della sua rosa
La rosa del Palermo può ambire a palcoscenici importanti: ne è consapevole Silvio Baldini. “Cosa ci fa in Serie C uno come Brunori?”, si domanda. “Prima di venire qui lo avevo affrontato altre volte, ma non mi ero accorto delle sue qualità straordinarie. Al primo allenamento mi è stato subito chiaro. Ai play-off può fare la differenza. Lui e Soleri fanno dei gol da altra categoria, tirati fuori dal cilindro”. E su Valente: “È il terzo anno che lo alleno. In stagione generalmente fa 7/8 gol, ma anche tanti assist. È bravo anche in fase difensiva”. Una battuta, invece, su Luperini: “Sa recuperare palloni come pochi altri, se avesse i piedi di Brunori giocherebbe alla Juventus”.
Altri giocatori, invece, hanno collezionato meno minutaggio con il tecnico di Massa Carrara in panchina. È il caso, ad esempio, di Felici e Silipo. “Ho sbagliato a non concedergli spazio, magari a risultato acquisito. Tornassi indietro agirei diversamente”, ha ammesso. “Credevo che facendoli soffrire avrei acceso in loro uno spirito guerriero, quella fame e quella rabbia che talvolta gli mancano. Non è stata la strada giusta”.
Infine, Silvio Baldini ha spiegato l’alternanza tra i pali tra Pelagotti e Massolo: “Alberto era molto criticato quando sono arrivato, dopo Campobasso avrei potuto metterlo in panchina. Non l’ho fatto. Dopo ho ritenuto giusto premiare l’impegno ed il rendimento mostrato da Samuele in allenamento. Alla fine è tornato titolare Pelagotti. Non è confusione. Massolo non mi ha dato più in settimana quelle risposte in termini di attenzione ed intensità che volevo. Il mio compito è fare il bene del Palermo, non mi faccio condizionare”.
