La notizia circolata ieri è una di quelle che potrebbe togliere il sogno a tutti i tifosi del Palermo. La trattativa con City Football Group per il passaggio di proprietà del pacchetto di maggioranza del club (si continua a oscillare tra l’80% e il 90%) è ormai prossima alla conclusione. Si tratta solamente di attendere i tempi burocratici e soprattutto la data del 30 giugno. In questo giorno, infatti, si concluderà l’esercizio e verrà approvato il bilancio per la stagione 2021/2022. Dopodichè si potrà pensare al futuro, con la data del 1° luglio che sarà con ogni probabilità quella degli annunci ufficiali. Nel frattempo si lavora per costruire e programmare, con due figure che sembrano destinate a lasciare. Silvio Baldini e Renzo Castagnini, infatti, potrebbero non essere più l’allenatore e il direttore sportivo del Palermo.
In particolare è il direttore sportivo, uno degli uomini della rinascita e della rifondazione del calcio in città, a non rientrare nei piani dei nuovi azionisti di maggioranza. Castagnini, infatti, era stato convocato nella giornata di martedì insieme a Dario Mirri nell’ultimo incontro tenutosi a Palermo. L’intenzione del presidente era quella di provare a convincere gli emissari della holding a mantenere lo status quo. Eventualità che sembra però lontana dal concretizzarsi. E in base a quanto dichiarato tra conferenze stampa e interviste, il tecnico potrebbe seguire il suo amico e ds verso l’uscita. Da qui sorge la necessità di trovare un direttore sportivo e un allenatore al Palermo del futuro.
Allenatore Palermo, quattro idee per sostituire Baldini
Qualora venisse confermato l’addio di Baldini ai rosanero, il Palermo valuterebbe quattro nomi per il ruolo di nuovo allenatore. La prima è quella che porta a Luca D’Angelo, tecnico che ha sfiorato la promozione in Serie A sulla panchina del Pisa. Il mister classe 1971, nativo di Pescara, ha lasciato la formazione nerazzurra che verrà affidata, con ogni probabilità, ad Aurelio Andreazzoli. Sembra poter essere lui il prescelto della nuova società e in particolare di Giovanni Gardini, il futuro direttore generale designato. Un tecnico che ha fatto la gavetta ma che ha idee di calcio molto interessanti.
Sullo sfondo restano tre alternative, tutte da prendere con le pinze. La prima riguarda Enzo Maresca, già accostato al Palermo all’inizio della trattativa. L’ex centrocampista rosanero è reduce dalla fallimentare esperienza a Parma, ma ha qualità e conoscenze tattiche interessanti. Si parla però del suo inserimento nello staff tecnico di Pep Guardiola al Manchester City per la prossima stagione. Decisamente più romantiche le altre due piste, entrambe di origini bresciane. La prima riguarda Eugenio Corini, il quale ha risolto il suo contratto con Brescia e porta da sempre Palermo e il Palermo nel cuore. E poi c’è Roberto De Zerbi, che proprio dalla Sicilia ha spiccato il volo verso il calcio che conta. Lo ha cercato il Pisa, ma il progetto rosanero potrebbe allettarlo.
Palermo, Zamuner o Sabatini per sostituire Castagnini
E poi c’è il nodo forse più importante, ovvero quello del nuovo direttore sportivo. Dando per scontata la partenza di Renzo Castagnini, in questo caso il cerchio si restringe a due possibili candidati, entrambi molto credibili. Il primo è Giorgio Zamuner, che ha da poco lasciato il ruolo alla Spal. Lui è il preferito di Gardini per il ruolo di ds, anche perchè i due si conoscono e corre stima reciproca. Il secondo è Walter Sabatini, allettato dall’ipotesi Palermo dopo la fine della breve ma intensa esperienza alla Salernitana.
Il dirigente umbro porterebbe in dote alla nuova proprietà del club di viale del Fante esperienza e soprattutto abilità nell’individuare giovani talenti. Il che renderebbe meno dispendiosa la campagna acquisti, per quest’anno e per gli anni a venire. Resta sull sfondo un’altra candidatura, questa volta “interna”. È quella di Leandro Rinaudo, il quale ha fatto un eccellente lavoro da responsabile del settore giovanile rosanero in queste tre stagioni. Rinaudo ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo (o assistente dello stesso) alla Cremonese e al Venezia. Dunque è uno che sa come si fa.
