Andrea Accardi, fresco di rinnovo col Palermo e prossimo a diventarne “bandiera” a tutti gli effetti (visto il regolamento Serie B), è intervenuto oggi nella consueta rassegna stampa in questo quarto giorno di ritiro. Ecco le sue parole: “Noi ci crediamo alla A, se lo dice il mister dobbiamo farlo. Anche lo scorso anno nessuno ci credeva. Lui nei momenti bui ce lo diceva. Noi dobbiamo fare tutto per far sì che accada ancora una volta. Giorno dopo giorno ci miglioreremo, poi si vedrà”.
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Accardi e il ritorno del Palermo in B
In caso di approdo in Serie A Accardi potrebbe raggiungere Mario Alberto Santana. Entrambi, infatti, avrebbero indossato la maglia del Palermo dalla massima serie alla D: “Per me è un onore accostare me a Santana, che è una istituzione a Palermo. È qualcosa di incredibile. Nemmeno io da bambino immaginavo che potesse crearsi una favola così bella. Ci sono tante pagine da scrivere, spero di farlo nel migliore modo possibile. Per me il contratto annuale va bene. Devo dimostrare di potere indossare questa maglia anche in B e cercherò di fare il possibile affinché ciò accada”.
Tornare in cadetteria riporterà i rosa a Frosinone. Accardi ripensa a quella sera come un brutto momento per Palermo: “È un tasto bruttissimo. Ha segnato tutto ciò che è accaduto dopo. Non c’è attesa né voglia di rivincita. Pensiamo a lavorare di partita in partita. Sarà una finale indipendentemente dall’avversario. Avremo la stessa fame dello scorso anno. Con Crivello parliamo di tutto tranne che di quella partita. Siamo come fratelli. Lui non ha mai lanciato palloni. Si era messa in giro questa voce ma non è vero. È un palermitano vero. La cosa si è conclusa lì”.
Accardi ha fatto sapere di essere in via di recupero dall’infortunio. Per quanto riguarda il ruolo di terzino, il difensore palermitano non ha dubbi: “Con il mister non abbiamo parlato di ruolo, soltanto a inizio anno. Il terzino destro lo sento mio. Sono a mio agio anche da centrale a 4. Se dovessi decidere direi però da terzino. Con Baldini sono migliorato sia calcisticamente sia umanamente. Ha una esperienza enorme, un bagaglio che ci aiuta. Ti migliora come uomo. È un insegnante di vita”.
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Tra City Group e calciomercato
L’arrivo in città del City Football Group è qualcosa di grande per la città. Accardi sogna in grande per Palermo e per il Palermo: “È straordinario quello che è successo. La società è stata presa da un fondo importante. È bellissimo sognare in grande, prima da tifoso e poi da giocatore”.
City Group fa rima con calciomercato. Accardi sarà registrato in lista come bandiera. Ma quale sarebbe quella che sceglierebbe lui per essere raggiunto a Palermo? “Il rapporto con La Gumina e Fiordilino è stupendo, che va al di fuori del calcio. Se dovessero tornare a Palermo sarei felicissimo. Non saprei dire un nome come altra bandiera. Magari li vorrei entrambi, ma la nostra amicizia fortunatamente è continuata al di là di questo”.
Restando sul tema del calciomercato, Accardi è pronto ad accogliere a Palermo volti nuovi. La cosa più importante è avere una squadra compatta e pronta a combattere sul campo: “Essere quelli di prima può essere un vantaggio. Chi arriverà verrà accolto come a casa. Siamo persone con valori. È un valore aggiunto. Il gruppo è coeso e segue l’allenatore. Chiunque arriverà ci darà una mano in più”.
Battute importanti su Matteo Brunori. Il suo ritorno a Palermo è prossimo, Accardi lo aspetta: “Il suo ritorno è bellissimo, mi ha scritto due minuti fa. Abbiamo un gruppo in cui scriviamo continuamente. Lo aspettiamo a braccia aperte. È un ragazzo eccezionale e un giocatore fantastico. Ci darà una mano e non vediamo l’ora di rivederlo”.
Le emozioni della cavalcata del Palermo di Accardi
La cavalcata dei tre anni del Palermo della rinascita è stata imperiosa. Ci sono tanti momenti che hanno segnato il cammino di Accardi in rosanero: “La notte della promozione ho mandato un messaggio soltanto, a mio padre. È stata la persona che mi è stata più vicina durante il fallimento. Mi ha consigliato di seguire il cuore e rimanere a Palermo. Non mi aspettavo che avremmo bruciato le tappe e saremmo arrivati subito in B. La città si era spenta. Non vedevo questo entusiasmo dal 2003. Ho rivissuto emozioni che avevo sognato da bambino, ma questa volta da protagonista. È stata quella l’emozione più bella”.
Se c’è però un momento che il difensore sceglie, non sembrano esserci grossi dubbi: “Le emozioni vissute in questi tre anni sono tantissime, belle e brutte. Non sono state semplici. In D abbiamo dominato, eravamo più forti di tutti. Ricordo la presentazione, con lo stadio strapieno. Le ultime partite sono state emozioni continue. Al di là di quello però porto nel cuore la vittoria in 10 nel derby a Catania”.