Dopo un casting di diversi allenatori, il Palermo ha trovato il sostituto di Eugenio Corini, ovvero Michele Mignani. L’ex tecnico del Bari ha vinto la concorrenza, nelle ultime ore, di Massimiliano Alvini e Leonardo Semplici. I rosanero, dopo i rifiuti di Gennaro Gattuso e Fabio Grosso, hanno calibrato attentamente la loro decisione, anche in funzione dell’organico disponibile. Ora per Mignani ci saranno pochi giorni per presentarsi e preparare la sfida contro la Sampdoria, che se la vedrà con il Palermo giorno 6 aprile. Per lui tante esperienze tra Serie C e B, sia da calciatore che da allenatore. E un “tabù” playoff da sfatare. Andiamo a scoprire chi è Michele Mignani, il nuovo tecnico del Palermo.
Palermo, Mignani è il nuovo tecnico: il comunicato ufficiale
Questo il comunicato ufficiale che annuncia l’arrivo del nuovo tecnico: “Il Palermo FC comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della Prima Squadra a Michele Mignani. Il tecnico sarà presentato in conferenza stampa nella giornata di venerdì.A Mignani il benvenuto a Palermo da parte del City Football Group, del presidente Mirri e di tutta la famiglia rosanero”.
Chi è Michele Mignani, nuovo allenatore Palermo: bandiera del Siena da calciatore
Chi è Michele Mignani? Nato a Genova il 30 aprile 1972, esordì tra i professionisti nella Sampdoria il 13 gennaio 1991, contro il Lecce. Di fatto, questa fu l’unica presenza che in blucerchiato, che gli garantisce di fregiarsi del titolo di Campione d’Italia. La squadra che lo ha lanciato nel calcio professionistico, per un caso del destino, sarà la stessa che il tecnico affronterà nel suo primo incontro da allenatore rosanero. L’allora giovane difensore tra il 1991 e il 1996 giocò con Spal, Monza, Pistoiese e Lucchese, prima di accasarsi nella squadra della vita: il Siena.
Infatti, al netto di un prestito al Castel di Sangro nel 1997-98, Mignani diventerà una bandiera dei bianconeri per 10 anni, guidando la squadra attraverso una scalata che dalla Serie C1 arrivò sino in Serie A. Ben 258 presenze in Toscana e 7 gol, prima di dire addio nel 2006. Dopo Siena, Mignani chiuse la carriera da calciatore con Triestina, Grosseto e Poggibonsi. Ma il legame con la terra del Palio fu tutt’altro che interrotto.
In bianconero anche da tecnico, rapporto complicato coi playoff
Infatti, i primi passi nella carriera da allenatore sono stati mossi da Mignani proprio a Siena. Dapprima ebbe la possibilità di allenare Allievi Nazionali e Primavera, poi dal 2017 al 2019 anche la prima squadra. In mezzo, l’esperienza sulla panchina dell’Olbia, condotta in Serie C (tramite ripescaggio), grazie alla vittoria dei playoff di Serie D. Gli spareggi promozione non saranno, però, sempre benevoli col tecnico genovese. Chiusa l’esperienza in Sardegna, è in Toscana che Mignani ha modo di mettersi in luce.
Nella prima stagione, nel 2017-18, il Siena arriva ad appena un punto dal Livorno primo in classifica, chiudendo secondo. La squadra di Mignani provò quindi l’assalto alla Serie B tramite playoff, ma perse in finale contro il Cosenza. L’anno successivo fu meno brillante, ma si chiuse con la sesta piazza in classifica. Anche in questo caso il Siena si qualificò agli spareggi promozione, uscendo però al primo turno.
Chiusa l’esperienza coi bianconeri, subentrò a stagione in corso nel 2019-20 al Modena, sempre in Serie C, terminando al nono posto. L’annata fu però segnata dall’arrivo del Covid, che stravolse l’andamento dei campionato. Andò meglio nel 2020-21, con i canarini che terminarono in quarta posizione, uscendo ancora una volta anzitempo dai playoff (stavolta dall’Albinoleffe).
Chi è Michele Mignani: il Bari e la doppia promozione sfiorata
Il rapporto complicato con questo tipo di partite, da dentro o fuori, è proseguito anche nella successiva esperienza da allenatore. Probabilmente la più importante sino al suo arrivo a Palermo. Dal 2021 al 2023, Mignani si è seduto sulla panchina del Bari. Una piazza ambiziosa, tanto quanto quella del Modena, allenata in precedenza, che cercava il ritorno in Serie B. Desiderio esaudito in appena 12 mesi di gestione Mignani, che guidò la corazzata pugliese alla promozione diretta, vincendo il Girone C.
E l’anno successivo, tornati nel campionato cadetto, i biancorossi sfiorarono il doppio salto dalla Serie C alla Serie A. Giunto terzo in classifica, il Bari di Mignani perse la finale all’ultimo respiro, incassando il gol di Leonardo Pavoletti del Cagliari. I sardi si regalarono un successo inaspettato, lasciando ancora con l’amaro in bocca il tecnico genovese. Mignani ha anche cominciato la stagione 2023-24, ma dopo 9 partite e un ampia smobilitazione della rosa, non è riuscito ad incidere sulla rosa. Da qui la decisione della società di esonerarlo. Grazie alla nuova regola, il tecnico può adesso tornare in panchina e sfatare il tabù playoff. O almeno, è quello che si augurano Mignani e i tifosi del Palermo.