Il Catania ha lasciato un segno profondo nel cuore di Giacomo Rosaia. Intervistato dai colleghi di Unica Sport, il centrocampista ha raccontato gli ultimi giorni prima della chiusura di questa storia: “La ferita è ancora fresca, aperta. Non ce l’aspettavamo, pensavamo di riuscire a concludere il campionato e dire la nostra nei play-off dove potevamo essere la mina vagante. Dopo tutte le difficoltà e con il gruppo che si era creato poteva davvero succedere di tutto agli spareggi. Questi giorni sono difficili, al solo pensiero di ripensare a quello che è accaduto non può non venir da piangere. C’è malinconia, stavamo aspettando tantissimo anche il derby. Sembra di vivere un incubo, ci hanno staccato la luce e colpito nell’anima. Però purtroppo questa è la realtà e dobbiamo affrontarla. Noi giocatori dovremo ripartire a testa alta, così come la piazza e i tifosi perché sicuramente Catania risorgera’ più forte di prima, ne sono certo”.
Catania, Rosaia e l’annata difficile
L’ormai ex calciatore rossoazzurro ha fatto capire come il gruppo non si sia mai fatto coinvolgere dalle situazioni extra-campo. Il lavoro agli ordini di Baldini è stato alla base di tutto: “Noi come squadra dal primo giorno abbiamo pensato solo a lavorare, mettendoci la faccia, onorando la maglia e andando oltre il fallimento, perché credevamo realmente di fare qualcosa di straordinario. Eravamo pronti a rinunciare allo stipendio, per amore della città. Dopo tanti mesi in cui ci hanno preso abbastanza in giro, davanti a una proposta scellerata da parte della curatela, senza una minima comunicazione né un obiettivo, senza che abbiano mai risposto o dato spiegazioni alle nostre richieste negli ultimi mesi, abbiamo deciso di andare avanti per la nostra strada e aspettare novità”.
Tra le fila del Catania Rosaia ha fatto una buonissima stagione. Lui stesso si ritiene soddisfatto per ciò che ha mostrato in campo: “Quest’anno sono riuscito a dimostrare alla piazza il mio vero valore, lo scorso anno avevo chiuso con l’amaro in bocca perché io cerco sempre di trasmettere i miei valori dentro il campo e mi ero reso conto per varie vicessitudini di non essere riuscito a esprimere ciò che volevo. Ho passato la scorsa estate a lavorare tanto, volevo la mia rivincita e sono contento che i tifosi abbiano apprezzato il vero Jack”.
Pronto a restare
Non si può non parlare del futuro, per Rosaia e per la squadra. Il calciatore non esclude l’eventualità di ripartire proprio da Catania se il nuovo progetto sportivo sarà valido e a lunga gittata: “Assolutamente si, ci penserei. In una piazza come Catania la categoria conta poco. Se c’è una rinascita importante con un progetto vero con alla guida gente con trascorsi importanti nel calcio, assolutamente sarei pronto a sedermi a un tavolo. Offerte? A questo sta pensando il mio procuratore, per il momento penso a staccare la spina dopo quello che è successo”.
Ma cosa farà Rosaia nei prossimi giorni? Il centrocampista ammette che non è facile ritrovarsi senza calcio giocato all’improvviso: “Per il momento sono ancora a Catania, avendo una famiglia serve del tempo per organizzarsi dopo una botta inaspettata ed effettuare un trasloco. Dovrò affrontare un viaggio di 1200 km in auto, fortunatamente ci sarà con me mio padre con cui ci alterneremo alla guida, mentre mia moglie, che è incinta, e mio figlio andranno in aereo. Come trascorrero’ il tempo? Sicuramente penserò ad allenarmi forte per farmi trovar pronto alla preparazione estiva da buon professionista, ma mi godrò anche la famiglia, qualche amico e nient’altro”.
