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Catania, pagelle girone di andata 2023/24: Rocca imprescindibile, Marsura male

Le pagelle del girone di andata del Catania hanno inevitabilmente promossi e bocciati. Gli etnei hanno chiuso l’anno con la vittoria in casa del Benevento, ma nel complesso il rendimento non è stato consono alle aspettative. Al giro di boa il bilancio fa registrare un pesantissimo -17 dalla vetta della classifica di Serie C Girone C. Pochissime gioie e tantissime delusione per il club dell’elefante, con un avvicendamento in panchina che vede il ritorno di Cristiano Lucarelli alla quattordicesima giornata dopo l’esonero di Luca Tabbiani.

Nel roster etneo sono in pochi a rubare l’occhio, molti di più invece, i calciatori che hanno tradito le aspettative, specialmente alcuni pezzi da novanta che avrebbero dovuto fare la differenza. In attesa di scoprire cosa il 2024 riserverà al Catania, andiamo allora a dare i voti ai protagonisti di questa prima parte di stagione.

Girone d’andata Catania, le pagelle: i migliori e i peggiori tra gli etnei

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Poche le note liete tra i rossazzurri al termine del girone d’andata. Bene fin qui Bethers, che ha strappato il posto da titolare a Livieri. Conferma il trend dello scorso anno Castellini, tra i più costanti in rossazzurro. Molto bene anche Rocca, fondamentale nello scacchiere etneo. Non c’è, di fatto, un migliore in assoluto. Note stonate, invece, Marsura e Mazzotta, ben al di sotto del rendimento sperato. Ci si aspettava di più anche dagli ultimi botti del mercato estivo: Deli e Silvestri.

I portieri

BETHERS 6,5 – Nelle gerarchie iniziali partiva dietro Livieri, ma grazie alle sue ottime performances tra i legni, anche a fronte dell’infortunio capitato all’ex Pisa, effettua il sorpasso, diventando punto fermo della compagine sicula. Il bilancio è di 12 reti incassate in 16 presenze e ben 5 clean sheets, sinonimo di grande concentrazione e reattività tra i pali.

LIVIERI 5 Doveva essere il numero uno della porta rossazzurra, ma la sua insicurezza tra i pali e qualche errore di troppo nelle prime giornate lo hanno fatto finire nelle retrovie. Gli infortuni hanno inciso, ma al suo ritorno dopo un lungo stop, nella gara di Coppa Italia col Crotone, lo spartito è sembrato essere lo stesso. Non basta per ottenere la sufficienza nelle pagelle del girone di andata del Catania. A gennaio possibile un suo ritorno in Toscana.

ALBERTONI S.V. – Arrivato in extremis a causa dell’infortunio di Livieri, non è mai sceso in campo (nemmeno in Coppa Italia), dimostrando, con ogni probabilità, di non essere ancora pronto alla titolarità. Nessuno dei due tecnici lo ha mai preso in considerazione.

La difesa

BOUAH 6,5 Parte in sordina, ma il rendimento non entusiasmante del suo alter ego Rapisarda lo fa salire in cattedra. Inaugura il Lucarelli-ter con il gol (l’unico in 11 presenze) in zona Cesarini contro la Turris, finendo in crescendo il girone d’andata. Soltanto un infortunio spezzerà questa fulminea ascesa, che si spera possa riprendere con l’avvio del girone di ritorno. Da annoverare tra le piacevoli sorprese.

RAPISARDA 5,5 Lontano parente del calciatore ammirato l’anno prima in Serie D. Fatta eccezione per qualche buon spezzone di gara, appare spesso statico e non travolgente lungo la sua corsia di appartenenza, così come era stato la scorsa stagione. La Serie C è un altro pianeta rispetto alla più che agevole categoria di dilettanti stravinta lo scorso anno dagli etnei e lui lo sta dimostrando in toto.

CURADO 6 L’ex Perugia va a corrente alternata: alcune prestazioni rivedibili con molti errori elementari e altre invece dove diventa letteralmente un muro invalicabile, segnando anche un gol e realizzando un assist in 16 apparizioni in campo. La sua personalità lo porta anche ad indossare la fascia da capitano, ma la troppa sicurezza di sé non è mai consigliabile. Tra i centrali di difesa è comunque quello più costante.

SILVESTRI 5,5 Il suo ritorno ai piedi dell’Etna, poco prima del gong finale del calciomercato estivo, riempie di gioia i tifosi rossazzurri, che intravedono in Tommaso un vero e proprio beniamino. Nonostante ciò, in campo non ha finora convinto appieno, fallendo nel trasmettere sicurezza al reparto difensivo. Si rende protagonista dell’errore grossolano che costa la sconfitta nel derby col Messina, che non è l’unico svarione fin qui. Da lui ci si aspetta molto di più.

LORENZINI 6 Confermato dopo l’ottima stagione in Serie D, con l’arrivo di Silvestri trova poco spazio. Ad ogni modo, tutte le volte che viene chiamato in causa si fa trovare pronto, facendo quello che viene richiesto senza infamia e senza lode. Prima parte di campionato finita comunque in crescendo, elemento non trascurabile in vista del girone di ritorno, a maggior ragione se il rendimento degli altri due centrali continuerà ad essere poco brillante.

CASTELLINI 7 A differenza di alcuni suoi compagni, l’ex Brescia sta sorprendendo anche in una categoria superiore. Grande personalità, nonostante la giovane età, e lo spirito di un leader vero. Da incorniciare la sua prestazione a Benevento, dove ha praticamente annientato un calciatore molto esperto come Improta. Ottima mossa della dirigenza quella di acquisire l’intero cartellino. Lungo l’out di sinistra può diventare pedina inamovibile. Capocannoniere rossazzurro della Coppa Italia, con 2 sigilli in 4 presenze.

MAZZOTTA 4 È uno dei peggiori tra le fila del Catania e il voto negativo nelle pagelle del girone di andata lo conferma. Rendimento incostante e non correlabile ad un calciatore che viene dalla Serie B e che l’anno prima ha sfiorato la Serie A con la maglia del Bari. Avulso dalle manovre della squadra, non dà mai l’impressione di poter dare quel quid in più utile alla causa, sia con Tabbiani che con Lucarelli. Un dato sconfortante che lo mette a serio rischio permanenza.

MAFFEI 6 Chiamato in causa poche volte (solo 2 presenze), ma con un assist sul groppone e con delle performances non indifferenti. Meriterebbe, probabilmente, qualche chance in più. Lucarelli ha dimostrato di tenere d’occhio coloro i quali hanno finora collezionato pochi gettoni di presenza e questo potrebbe giocare decisamente a suo favore nel girone di ritorno.

Centrocampo

LADINETTI 5 Il suo arrivo a Catania viene sponsorizzato dalla società come “colpo ad effetto” della dirigenza, nonostante lo scetticismo della piazza. Quest’ultima a conti fatti ha dimostrato di avere ragione: l’ex Pontedera fa davvero poco, complici alcuni infortuni, non entrando mai nel vivo, piuttosto rimanendo spesso ai margini. Tocco di palla elegante, ma ritmi di gioco lenti e non adeguati al girone meridionale della Serie C. Il girone di ritorno potrebbe giocarlo lontano da Catania.

QUAINI 6 Duttilità al servizio del Catania. Tabbiani lo richiede come centrale difensivo, ma sono molteplici le sue prove in cabina di regia, dove probabilmente disputa le sue migliori gare. Ad aiutarlo ci sono gli stop di Ladinetti e Rizzo, che gli spalancano le porte verso una più assidua titolarità. Ritorna al centro della difesa nell’ultima col Benevento, dimostrando una predisposizione nell’interpretazione di più ruoli, che è un bene in un gruppo falcidiato dagli infortuni.

RIZZO 5,5 – Qualche acciacco di troppo ed un rapporto turbolento con la dirigenza lo mettono fuori dai radar. Un’assenza, la sua, che ha un suo peso: mancano la sua solidità ed il suo temperamento, che in questa categoria fanno sempre comodo. Restano dubbi riguardo una sua permanenza ai piedi dell’Etna; se arriveranno offerte, infatti, potrebbe far parte del gruppo di esodati della scorsa stagione, vedi Palermo o Sarao.

ZANELLATO 6 É l’ultimo ad aggregarsi alla truppa guidata da Tabbiani. Complice una condizione fisica assai precaria, si concede a tratti. Con l’arrivo di Lucarelli guadagna spazio, rimediando ad un girone d’andata deficitario. In mezzo al campo la sua tecnica non passa inosservata. Se recuperato definitivamente, potrebbe diventare il primo vero acquisto di gennaio in vista del girone di ritorno.

ZAMMARINI 6,5 Al giro di boa è il calciatore con più presenze nel roster etneo, con 19 su 19 in Serie C. Fa un lavoro immenso a centrocampo, sfoggiando corsa e dando prova di una condizione fisica ottimale. Quando l’arbitro fischia la fine, lui continua a correre senza fermarsi mai. In quasi tutte le partite è l’ultimo a demordere. Questo spirito battagliero viene premiato con 2 reti, una in Coppa ed una in campionato, di pregevole fattura.

ROCCA 7 Senza alcun dubbio è il migliore in casa Catania ed anche nelle pagelle di reparto. Il termine sacrificio si sposa appieno col suo rendimento. L’arrivo di Lucarelli lo porta ad interpretare un ruolo inedito, ovvero quello di trequartista. Lui ricambia la fiducia sfoderando prestazioni coraggiose e gagliarde. Emblema di chi suda letteralmente la maglia. Unica nota stonata è il non esser riuscito a trovare la via del gol, che avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta.

DELI 5,5 Seppur sia parso in ripresa prima della sosta, pesano come un macigno le prove anonime che hanno contraddistinto fin qui la sua esperienza in rossazzurro. In precedenza, nelle squadre in cui ha militato, ha lasciato il segno anche come marcatore, qualità che al momento è rimasta inespressa. L’unica rete messa a segno col Benevento è un bottino assai distante dai suoi standard, considerate anche le dieci presenze. Così come Zanellato, se recuperato totalmente, potrebbe rappresentare un acquisto già in casa, ma anche l’ex Foggia resta in discussione.

PALERMO S.V. – Dopo una stagione in Serie D da protagonista, viene inizialmente confermato e poi ceduto al Trapani. L’unica apparizione è alla prima giornata di campionato contro il Crotone, in cui scende in campo per 10′ e si prende anche un giallo.

Attacco

CHIRICÒ 6,5 – Rappresenta il colpo geniale della dirigenza che, con ogni probabilità, ha fatto sì che la già ben avviata campagna abbonamenti avesse un’ulteriore impennata. Regala perle fin dalle prime battute (gol da centrocampo a Caserta) per poi smarrirsi tra le sabbie mobili di una prima parte di stagione assai tormentata. Si risveglia dal torpore sfoderando una prestazione da mille e una notte a Benevento. Al giro di boa conclude con 5 reti e 6 assist su 19 gettoni da titolare. Le possibilità di rimonta in classifica del Catania passeranno inevitabilmente dai suoi piedi.

MARSURA 4 Resta impressa una sua dichiarazione ad inizio campionato, relativa alla presunta voglia di portare la squadra in Serie B. Purtroppo, se le prestazioni sono quelle offerte dalla prima alla diciannovesima giornata, con zero gol e solo 2 assist a reparto in 15 gare giocate, tale impresa sarà ardua. Distaccato, estraneo, isolato; un mix velenoso per una piazza che ai suoi beniamini chiede totalmente tutt’altro. Se son rose fioriranno, diceva un vecchio detto, ma la sensazione è che qui la rosa sia appassita da tempo. Con Mazzotta condivide il titolo di peggiore nelle pagelle del girone di andata del Catania.

DI CARMINE 6+ Capocannoniere degli etnei con sette reti realizzate in 14 presenze (Coppa Italia compresa). Se il fisico avesse retto maggiormente, avrebbe anche potuto raggiungere la doppia cifra. Una vera e propria spada di Damocle quella relativa ai suoi continui stop, che incide non poco sul ritardo abissale dalla vetta e sul suo andamento, che non convince in toto. Catania per lui rappresenta la chiave per il riscatto individuale, ma il suo apporto da solo non basta: è necessario qualcuno capace di sostituirlo e che gli permetta di rifiatare quando non è al top della condizione.

DE LUCA 6 Gioca poco, anche perché Tabbiani sembra non vederlo proprio. Il suo percorso prende una direzione diversa con l’approdo in panchina di Lucarelli. L’ex Ternana lo rigenera, sia mentalmente che tecnicamente, facendolo tornare al gol sia in Coppa che nel campionato (due reti in 11 presenze). La sensazione però è che non sarà sufficiente a trattenerlo ai piedi dell’Etna. Diverse sirene richiamano la sua attenzione, vedi il Siracusa.

DUBICKAS 5 Una sola rete in 16 gare, un bottino decisamente avaro per chi doveva ricoprire il ruolo di vice Di Carmine. La pressione di una piazza intransigente come quella etnea probabilmente incide molto su un giocatore proveniente da piccole realtà. Diversi sono stati gli episodi in cui ha mostrato poca lucidità e freddezza sotto porta. La sua permanenza ai piedi dell’Etna appare essere una chimera, anche perché la capolista Juve Stabia pressa per portarlo in Campania.

BOCIC 6 – Enfant prodige, anche se ad intermittenza, della truppa rossazzurra. Quando si accende, dà un contributo significativo. In una corsia dove latitano corsa e freddezza ( Marsura e Mazzotta), lui riesce a colmare il gap con dedizione e vivacità. Tuttavia, il suo rendimento è molto irregolare e la vena realizzativa non è delle migliori, con solo 2 reti messe a segno ed un assist realizzato in 18 presenze, gare di Coppa annesse. Nel girone di ritorno la sua verve potrà risultare determinante.

CHIARELLA 6 La titolarità indiscussa di Chiricò lo tiene spesso fermo ai box. C’è da dire che salta gran parte delle gare per problemi fisici e al rientro trova, chiaramente, pochissimo spazio. Lucarelli riesce a gettarlo nella mischia e lui risponde con tanta personalità. Manca l’appuntamento al gol, ma la sensazione è che quest’ultimo possa arrivare quanto prima e che per l’ex Pescara possa prospettarsi un girone di ritorno più propizio.

SARAO 5,5 – Nonostante il passaggio al Siracusa concretizzatosi nelle ultime ore, la città dell’elefante è nel suo cuore. Il rendimento poco esaltante di Dubickas lo fa balzare come seconda alternativa alla punta titolare. Mette l’anima in campo, ma i limiti sotto porta sono evidenti. Conclude con 2 reti (una in Coppa) nelle 18 volte chiamato in causa.

POPOVIC S.V. – I minuti trascorsi in campo per l’australiano classe 2003 sono appena 15 suddivisi in due presenze, ben pochi per dargli un giudizio nelle pagelle del girone di andata del Catania.

Pagelle girone d’andata Catania, la valutazioni degli allenatori

TABBIANI 4,5 Premessa iniziale: non tutte le colpe della debacle iniziale sono sue. Si ritrova con una squadra allestita col contagocce, con gli interpreti principali radunatisi soltanto negli ultimi giorni prima dell’avvio del campionato. Nonostante ciò, questi non possono essere degli alibi. La sua idea di gioco “spettacolare”, presunto marchio di fabbrica, non si paleserà mai. Le opportunità concessegli sono risultate fin troppe. La sconfitta di Potenza sarà letale per il suo prosieguo sulla panchina rossazzurra. Il voto nelle pagelle del Catania è inevitabilmente negativo.

LUCARELLI 6 – Torna sulla panchina del Catania per la terza volta nel giro di pochi anni, ma con una nuova promessa: riportare il club in Serie B, costi quel che costi. Riesce a dare uno scossone alla squadra, che inanella 4 risultati utili consecutivi tra Coppa e campionato. La sconfitta imbarazzante in quel di Messina, però, è uno schiaffo che fa ritornare l’ex Ternana e i suoi ragazzi coi piedi per terra. Il mercato, che lo vedrà agire in prima linea nel ruolo di manager in assenza di un direttore sportivo, sarà fondamentale per colmare alcune lacune endemiche della rosa e provare ad accorciare così i tempi che lo separano dall’obiettivo principale: salire di categoria, sfruttando al massimo il jolly Coppa Italia.

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