La terza esperienza di Lucarelli alla guida del Catania comincia con una vittoria al fotofinish. Il gol decisivo di Bouah al minuto 96 regala tre punti alla compagine rossazzurra contro la Turris. Una prestazione a due volti: convincente nella prima frazione, meno nella ripresa. Il mix di gambe pesanti e paura di vincere ha creato qualche grattacapo ai calciatori. Tuttavia, a differenza delle gare precedenti, si è notato un atteggiamento diverso in campo. La squadra non si è mai abbattuta e fino alla fine ha creduto nella vittoria.
La corsa sotto la curva Nord dopo il gol di Bouah ha rappresentato per il tecnico livornese anche una sorta di liberazione. Il successo in extremis contro i corallini ha infatti consentito al tecnico livornese di poter finalmente sfatare il tabù dei suoi esordi in rossazzurro. Finora, infatti, Lucarelli non era mai riuscito a vincere le sue “prime” sulla panchina del Catania.
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Catania, Lucarelli sfata il tabù esordio
Tutto ha inizio nella stagione 2017/18. Il Catania affidato a Cristiano Lucarelli è una delle serie candidate al salto di categoria, insieme al Lecce di Fabio Liverani. L’esordio casalingo è sulla carta morbido, in quanto oppone gli etnei al neopromosso Racing Fondi. Tuttavia, i rossazzurri non riescono a centrare la vittoria, facendosi riacciuffare nella ripresa dopo l’iniziale vantaggio di Davis Curiale.
Due anni più tardi il Catania, guidato da Andrea Camplone, dopo una partenza positiva non riesce più a vincere. La società opta per l’esonero e per il ritorno di Cristiano Lucarelli. Il tecnico livornese stavolta vuole ottenere i tre punti ed evitare di steccare la gara di esordio. Nel match contro il Bisceglie, dopo l’iniziale vantaggio di Calapai, la beffa è però più grande della precedente. Il gol del pareggio dei pugliesi giunge infatti al 91’ con l’ex di turno Giulio Ebagua.
Lucarelli avrà pensato alla frase “non c’è due senza tre”, quando sabato la Turris aveva ancora una volta fatto temere un possibile passo falso. Stavolta, però, la Dea bendata non ha girato le spalle all’ex Ternana.
Allenatore, manager e “mental coach”
La reazione contro la Turris ha messo in mostra una squadra trasformata dal punto di vista mentale e vogliosa di raggiungere a tutti i costi la vittoria. Tra gli aspetti che hanno ampiamente deluso la tifoseria nella parentesi Tabbiani, infatti, c’è stato l’atteggiamento dei calciatori. Questi ultimi erano spesso additati dalla piazza di essere poco legati alla maglia e non mentalmente adeguati alla pressione dato da un ambiente esigente come quello etneo.
Nelle numerose sconfitte arrivate nella precedente era emersa l’incapacità dei calciatori di saper reagire allo schiaffo subìto. Solo una volta su sette, infatti, il Catania era riuscito a rimettere in piedi una gara in cui era andato sotto nel punteggio. In meno di una settimana Lucarelli è stato dunque capace di creare un gruppo affiatato, dando ai suoi ragazzi quella fiducia verso se stessi che inevitabilmente stava mancando. Una pesante eredità lasciata da Tabbiani, il quale non era riuscito a far emergere il carattere e la personalità dei propri ragazzi.
Chiaramente un indizio non può fare una prova, ma la sensazione che si è avuta nella gara contro la Turris è stata quella di un gruppo di calciatori rigenerato. Un collettivo dal quale sono emersi due elementi finora in ombra, ovvero i marcatori Curado e Bouah. Giugliano sarà già la prova del nove per capire se Lucarelli, oltre al ruolo di allenatore-manager, potrà anche rappresentare quello di “mental coach”. Un uomo capace di estrapolare da questi ragazzi quelle doti finora rimaste inespresse.
A cura di Davide Villaggio