L’avvicinamento alla data del 18 giugno prosegue, tra un po’ di ansia e la tanta attesa che monta in città. A Catania c’è solo la voglia di conoscere i personaggi che vogliono avvicinarsi in maniera concreta per la rinascita del calcio all’ombra dell’Elefante. Tra le candidature più concrete, quelle che sembrano essere sfumate e quelle che impauriscono i tifosi, al momento ce n’è per tutti i gusti. Soprattutto perchè ci sarebbe in ballo una delibera federale che lascia la porta aperta a fusioni e passaggi di titoli. Soprattutto nel caso di Catania e Giarre, la cui distanza è ridotta a tal punto da far pensare a questo genere di evenienza e i cui destini potrebbero pericolosamente essere uniti sotto il nome di Benedetto Mancini.
Nel frattempo, in merito a quest’ultima evenienza, c’è chi prova a gettare un po’ di acqua sul fuoco per vivere in maniera tesa questi nove giorni. Stiamo parlando di Sergio Parisi, assessore allo Sport del Comune di Catania.
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Catania, le rassicurazioni di Parisi
Parisi ha fatto capire chiaramente che non c’è da preoccuparsi per la bontà del bando. Anche perchè l’intenzione del Comune è quello di restituire il calcio alla città. Il tutto cercando di evitare il più possibile qualsiasi tentativo di fare furbate o azioni poco edificanti. Così, sul suo profilo Facebook l’assessore ha pensato bene di riportare la calma in città. Anche perchè i giorni passano, le voci circolano e la gente teme per il destino del calcio.
Questo è il testo del suo post, pubblicato nella tarda serata di ieri: “Intervengo sui social sul tema calcistico perchè ritengo che la serenità dell’ambiente debba prevalere su tutto. L’Amministrazione sceglierà, attraverso la manifestazione d’interesse, per il bene della Catania calcistica, affidando l’onore di calcare il prato del “Massimino” a chi ne dimostrerà di essere degno, per storia passata, presente cristallino e futuro da programmare a testa alta. A scanso di equivoci, non ci interessano soluzioni pasticciate, non ci interessa affatto “rubare” il calcio ad altri Comuni, non ci interessano le eventuali e non auspicabili furbate. Il futuro del calcio a Catania passa dalla capacità di dimostrare di avere i requisiti previsti dalla manifestazione d’interesse, senza scorciatoie o porte girevoli. Nulla di più, nulla di meno, nulla di diverso. Ci vediamo il 18 giugno”.
La delibera federale che apre alle fusioni
Tra i timori più grandi – almeno a guardarla dalla prospettiva del tifoso – ci sono quelli relativi alla possibilità di un rientro dalla finestra di Benedetto Mancini, che nelle scorse ore ha acquisito il Giarre. L’imprenditore non si è fatto una buona nomea (per usare un eufemismo) nella città dell’Elefante. Ma se Parisi ha rassicurato la città di Catania in merito a situazioni di questo timo, una delibera della Figc lascia aperta questa opzione. In due forme diverse: una è quella che prevede il trasferimento di sede, l’altra quella che prevede una fusione. In entrambi i casi il rischio è che l’investitore romano possa creare un nuovo Catania ad hoc per il prossimo campionato di Serie D. Ciò dipende da una delibera emessa il 30 maggio scorso dalla FIGC.
Nel documento in questione si legge che “ai fini del cambio di denominazione, del trasferimento di sede, di fusione, di scissione e di conferimento di azienda per società dilettantistiche e del settore giovanile e scolastico (di seguito società), si applicheranno le seguenti disposizioni. Sarà consentito alle società presentare domanda entro il 15 luglio 2022. Il trasferimento di sede sarà consentito alle seguenti condizioni: la società deve essere affiliata alla Figc da almeno una stagione sportiva; la società deve trasferirsi in Comune confinante o non, purchè situato entro un raggio di 20 chilometri, nella stessa provincia o confinante; non si applica il vincolo del mancato trasferimento di sede nelle due stagioni sportive precedenti”.
Catania, Giarre e la distanza che riapre tutto
Sulla carta, la distanza tra Catania e Giarre rientra in questo “range” di 20 km che è previsto dalla delibera di cui sopra. I due confini si trovano infatti a 19,9 km di distanza, mentre la distanza tra i due centri abitati è superiore. Motivo per cui è lecito tenere in considerazione questa possibilità. Inoltre è necessario che entrambe le società coinvolte in questo genere di operazioni siano affiliate alla Figc. Un requisito che Benedetto Mancini rispetta sia con il Giarre e sia con l’FC Catania 1946, società costituita a marzo scorso nel tentativo di acquisire il ramo d’azienda sportivo del club rossazzurro fallito. Da qui deriva il rischio di avere due squadre in città non appena si chiuderà il bando e verrà stabilita la cordata che lo vincerà,
Che sia un modo per avvicinarsi in maniera prepotente – ma pur sempre dalla porta di servizio – alla futura prima squadra di Catania è un’ipotesi da non scartare a priori. L’unica cosa certa è che, a nove giorni dalla chiusura della presentazione delle manifestazioni di interesse, è possibile ancora qualsiasi tipo di soluzione. A questo punto non ci resta che attendere le evoluzioni di una vicenda che rischia di tingersi di giallo (e blu) oltre che di rossoazzurro.