L’onda lunga dell’effetto Pagano mette le ali al Bagheria. Diciassette punti in otto partite, ruolino di marcia da squadra di rango, avvalorato da un’ evoluzione tangibile sotto il profilo prestazionale, mentale e numerico. Una metamorfosi virtuosa e trasversale il cui merito è certamente ascrivibile in gran parte al lavoro fin qui svolto da Giuseppe Pagano.
Da quando siede sulla panchina del Bagheria Calcio 1919, il tecnico palermitano non ha sbagliato nulla. Performante, lucido, acuto ed al contempo pragmatico. Strategia, sfera psicologica e motivazionale, rotazione e gestione degli uomini e delle energie, approccio, interpretazione e lettura della gara, varianti tattiche e mosse in corso d’opera. Un impatto che ha rasentato la perfezione, accuratamente improntato sulla base granitica, in termini di feeling ed empatia relazionale, costruita con lo spogliatoio. Risultati e rendimento della compagine nerazzurra, in questo primo scorcio del suo mandato bagherese, costituiscono prova inconfutabile della bontà del percorso intrapreso.
Cambio tattico e vittime illustri sul cammino del Bagheria
Il club della provincia di Palermo ha mutato pelle sul piano tattico, filosofia calcistica, atteggiamento ed interpretazione del match sul terreno di gioco, nel post Tomasello. L’ex Casteldaccia ha portato in dote una ventata di compattezza e semplicità, professando un calcio più pratico ed essenziale, varando un sistema di gioco maggiormente idoneo ad esaltare le virtù ed attenuare le lacune dei singoli in seno alla rosa. Seppur incappando in qualche fisiologica battuta d’arresto (come quella di Piana) e scontrandosi spesso con i limiti strutturali ed incontrovertibili dell’organico, il tecnico nerazzurro è in qualche modo riuscito ad indirizzare speditamente verso il porto dei playoff il suo Bagheria.
Partito con i pareggi di Marsala e Casteltermini, dalla sosta di ottobre in avanti il Bagheria e come se avesse iniziato un nuovo campionato. Messi alle spalle brucianti passi falsi come l’uno a uno con la Giardinellese o il quattro a zero in casa del Kamarat, Procida e compagni hanno saputo superare avversari di livello e regalarsi successi di prestigio. Dal netto 3-1 al Partinicaudace, la squadra di Pagano ha messo ko anche Gemini, Iccarense, Empedoclina e Città di San Vito Lo Capo. Caduti solo tra le mura della capolista San Giorgio Piana, i nerazzurri vogliono continuare a volare, con la bellezza di 28 punti totalizzati ed il terzo posto in classifica. La seconda casella della graduatoria, grazie all’ultimo scontro diretto vinto 2-3, dista solo una lunghezza.
Un mercato di fedelissimi per Pagano
Con l’usato sicuro si sbaglia raramente, e questo Giuseppe Pagano lo sa bene. Non è un caso, infatti, che quando il tecnico abbia bisogno di rinforzi chieda – e spesso ottenga – giocatori da lui già allenati, o comunque espressamente richiesti da altre parti. Infatti il ds Salvo Provenzano – nella finestra invernale – ha tenuto l’occhio sempre vigile sul mercato, portando a casa quattro innesti di rilievo: Ribaudo, Ferrara, Varvarà e Cinà. Se a questo dato si somma la forte identità che Pagano dà alle sue squadre tramite alcuni fedelissimi, è lecito pensare che il mercato di dicembre abbia fatto la sua parte nella crescita di questo Bagheria.
Usciti profili del calibro di: Flamia, Minnone, Calabria, Caltagirone, Giannone, Biancorosso e Ruggeri, non potevano che arrivare giocatori pronti a disputare la categoria! Sia Alfonso Cinà, Dario Ribaudo (con Pagano anche a Marineo ottenne il salto di categoria nel massimo livello regionale) che Christian Ferrara si sono rilevati profili fondamentali in questa nuova avventura bagherese. In egual misura all’esperienza di Casteldaccia del 2022, quando il mister insieme ai tre ragazzi citati, vinse i playoff di Promozione, staccando il pass per l’Eccellenza. Tra le altre cose, l’attaccante arrivato dal Gemini con Giuseppe Pagano in panchina (tra Marineo, Casteldaccia e Bagheria) vanta oltre 30 gol.
Bagheria, ciclone Stassi: leader e bomber implacabile per i playoff
Giorgio Stassi, vero trascinatore e punta di diamante del Bagheria di Tomasello prima e Pagano poi. Continuità e livello di performance davvero strabilianti per il classe 1995, giunto a Bagheria dal Casteldaccia per una felice intuizione della società, capace di portare in Promozione un giocatore che vanta un’intera carriera tra Eccellenza e Serie D. Sedici gol in queste prime quindici giornate, una leadership tecnica e realizzativa consolidatasi nella gestione Pagano che ha contribuito in modo decisivo alla risalita del Bagheria nella zona playoff.
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A chi dubitava del suo impatto al cospetto della nuova categoria, l’attaccante palermitano ha risposto alla sua maniera: zero proclami e tanti gol, tutti di pregevole fattura o quasi, sempre pesantissimi ai fini del risultato finale. Destro, testa, d’astuzia, di rapina, con prodezze balistiche di alto lignaggio. Stassi gonfia la rete avversaria con le modalità più disparate, mostrando un fiuto del gol davvero innato ed una crescente consapevolezza dei suoi mezzi che ha davvero costituito uno step focale nel suo processo di maturazione calcistica. Cresciuto molto sotto il profilo della compartecipazione allo sviluppo delle trame offensive, il bomber ex Parmonval e Sancataldese sta affinando e completando progressivamente il suo bagaglio tecnico-tattico, consacrandosi come terminale offensivo pronto per ben figurare anche in questa seconda parte di stagione, con il titolo di capocannoniere tra le mani.