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Supergiovane Castelbuono, Vetere: “Obiettivo finale di Coppa, orgoglioso della squadra”

Ivano Vetere sempre più simbolo della Supergiovane Castelbuono. Totem dirigenziale del panorama calcistico siciliano che ha scritto pagine significative della storia della Polisportiva Castelbuono per circa un decennio. Il direttore sportivo dei giallo-neri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sporticily.it per analizzare il suo lavoro manageriale svolto in estate in sede di mercato e per puntualizzare l’obiettivo stagionale del Cinghiale, alla ricerca della continuità dopo aver conquistato la semifinale di Coppa ed essersi – per il momento – piazzati al quarto posto in Eccellenza. Di seguito, le sue dichiarazioni.

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Ritorno a Castelbuono, il nuovo Failla e il sogno Serie D

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Vetere ai nostri microfoni ha parlato del suo ritorno a casa. Un ritorno segnato da alcuni passaggi fondamentali, come la possibilità di veder nuovamente risorgere lo stadio Failla: “Sono tornato a Castelbuono, dopo diversi anni, perché questa dirigenza mi ha cercato per mari e monti, dopo che io avevo anche preso accordi con un’altra squadra di Eccellenza. Vista l’insistenza e la bontà del progetto, da sommare alla questione campo (nata dal sottoscritto) già in piedi dai tempi della Polisportiva. Poi considerando il pressing del sindaco e la carta bianca dal punto di vista tecnico che mi è stata offerta, non ho potuto rifiutare. Sono felice di aver portato qualcosa di nuovo nel nostro panorama calcistico”.

Proprio il ritorno nel proprio stadio e nel proprio paese sarà, secondo Vetere, un grande volano per la Supergiovane Castelbuono: “Abbiamo un budget molto basso, uno degli ultimi dell’Eccellenza. Metterci i piedi e magari confermarla questa categoria, già è un successo. Per gli anni a venire, invece, con lo stadio, con l’entusiasmo che già c’è. Considera che a Geraci – da Castelbuono – sono arrivate circa 400 persone. Sono numeri che fanno capire il fatto che questa squadra sia seguita. E’ normale che tutti non vedono l’ora che si torni al Nuovo Failla, che coccolerò in primis io. Lì diventerà luogo di ritiri per alcuni Club professionisti, tornei Internazionali, un Campus trimestrale con giocatori cinesi, giapponesi e argentini, da maggio a luglio. Questo stadio diventerà un volano economico, che potrebbe aiutare la squadra, anche con l’entusiasmo del pubblico, a fare un ulteriore salto di qualità e provare nei prossimi tre anni (al netto delle mie idee che sono in cantiere) a fare qualcosa di storico”.

Inoltre, il direttore Vetere ci ha deliziati con una bella ed interessante statistica, che riguarda la sua Supergiovane: “Se arriviamo in Finale di Coppa – e ci siamo vicini – saremmo la seconda squadra palermitana ad arrivarci in 33 anni di storia. L’unico ad averla fatta è stato il Vecchio Bagheria, il quale ha trionfato ben due volte. Nessun’altra squadra palermitana ci è arrivata”.

La scelta di Bognanni

Angelo Bognanni è la scelta per la panchina. Una scelta arrivata dopo l’addio di mister Vicio Porretto. “Premetto che quando era stato scelto Porretto io non c’ero. Per quanto riguarda Angelo Bognanni, diciamo che mi sono subito confrontato con il Presidente. Io il mister lo conosco benissimo, è un grande lavoratore ed è preparatissimo per la categoria. Se lo si lascia lavorare è un gran bel tecnico. Qui c’è una piazza che non ti mette pressioni, il nostro obiettivo – con un budget ridotto – è quello di provare a salvare la categoria. La salvezza sarebbe un miracolo, anche se adesso le cose si stanno mettendo bene”.

Il calciomercato è la specialità di casa Vetere. Tra i grandi ritorni e i volti nuovi, il ds giallonero ha tirato fuori diverse chicche interessanti: “Ci ho perso tante notti a guardare centinaia di video, perché a parte quei pochi italiani che abbiamo, dietro l’arrivo di tutti questi stranieri, c’è un lavoro abbastanza importante. Diciamo che la maggior parte è riuscito. L’idea era quella di fare una squadra affamata, con gente che avesse voglia di rivalsa. In più ho puntato subito sul mio capitano, Totò Fagone. Il mercato si è sviluppato di occasione in occasione. Santiago Torres, per esempio, per molto è una scoperta. Tra squalifiche e infortuni ha fatto solo due partite di campionato. In Coppa per fortuna c’è stato. Ma è un giocatore che merita altri palcoscenici, non c’entra niente con noi. Alcuni addetti ai lavori l’anno ritenuto quasi da buttare, per noi invece è una scommessa vinta.

Supergiovane Castelbuono, Vetere e i sudamericani

Ivano Vetere ha approfondito anche il suo modo di fare calciomercato: “La mia dirigenza, per fortuna, mi ha lasciato carta bianca. Dandomi la possibilità di fare quello che già pensavo da diversi anni. Non bisogna fare la squadra di nomi, ma da gente che suda la maglia. A parte Fagone e pochi altri, sfido chiunque a dirmi se conosceva i nostri giocatori (circa 17-18). Ho una fortuna, conosco tanti addetti ai lavori argentini. Una grande mano me l’ha data Francesco Marino, noto procuratore dalle grandi abilità. Mi ha proposto diversi profili, che poi ho selezionato. Grandis è una vera e propria scommessa vinta. Reduce da due crociati rotti, poco spazio in patria, qui è tornato ad essere importante. Infatti, proprio Grandis ha richieste da non sottovalutare. Un altro super crack è Suarez. Classe 2004 che da noi fa il quinto a destra. Già è molto richiesto in Serie D ed Eccellenza. Tutta la nostra squadra ha già mercato”.

Il calcio della Supergiovane Castelbuono secondo Vetere

Il gioco della Supergiovane Castelbuono si fa apprezzare. Ritmo, aggressività e qualità. Doti che Vetere non intende nascondere: “Tutti vedono che noi giochiamo a calcio. Chi segue le nostre partite, vede il nostro 3-5-2. Magari possiamo sembrare presuntuosi nel giocare la palla da dietro, pagando qualcosa, ma ha la nostra squadra ha un chiaro marco di fabbrica. Amiamo giocare, i ragazzi seguono i dettami del mister. Ci sono tanti addetti ai lavori che si registrano le nostre partite, con tanti allenatori che ci chiamano. E’ attrattiva l’ampiezza che sfruttiamo, la qualità con la quale giochiamo palla. In queste categorie non è assolutamente scontato. Questo lo dico con orgoglio. Noi non buttiamo mai palla lunga, arriviamo nella metà campo avversaria sempre cercando il fraseggio. Siamo quelli che cercano di più i cross da ambe due le parti. Detto questo, siamo compatti e quadrati. Un grazie a Marino per l’aiuto, ma anche grazie a tutte le mie conoscenze. Mi ha dato una mano il fatto di aver lavorato nel girone B lo scorso anno. Lì ho seguito tanti profili sconosciuti nel girone A”.

In ogni caso, anche il ds appare sorpreso del cammino dei suoi cinghiali in questa primissima parte di stagione: “Se mi avessero detto che a questo punto dell’anno ci saremmo ritrovati quarti in Eccellenza e in semifinale di Coppa, non ci avrei creduto. Pensavo che questa squadra avrebbe potuto esprimersi meglio con il ritorno del Failla. Ma ci stiamo arrivando già facendo bene. A Castelbuono – il campo – è stato sempre un fatto. La differenza la farà il calore della gente”.

Scommessa Diallo e prossimi impegni tra Eccellenza e Coppa

Tra i ragazzi saliti alla ribalta, non può non spiccare Mamadi Diallo. Pennellone di attacco che ha sfoderato anche tanta qualità tecnica. Uno di quegli acquisti di cui Vetere non può non andare fiero: “E’ anche lui una scommessa. Me l’hanno proposto a luglio, quando io avevo altre idee. Poi con l’evolversi del mercato, cercando un Under in avanti, con il mister abbiamo pensato di inserire questo diamante grezzo. Lui non è neanche una punta. E’ un esterno velocissimo, ma il suo “non essere punta” neanche si nota. Se non gli succede nulla di particolare, Diallo scalerà le categorie, ma quelle importanti. Ha margini di crescita paurosi. Se quello che fa in allenamento, lo ripropone al 20% in partita, diventa devastante. Tanto è vero che è diventato il primo straniero convocato in Rappresentativa Regionale. Cosa mai successa. Poi c’è il suo fisico, circa 1.98 metri. Può diventare un crack, crescendo bene”.

I prossimi impegni

La Supergiovane Castelbuono è attesa da un calendario pieno di impegni da non sottovalutare. US Mazara 46, Don Carlo Misilmeri, Mazara (Coppa), Nissa e Athletic Club Palermo. Questo il parere del direttore Ivano Vetere: “Per noi è un crocevia. Tra le altre cose, la metà di queste partite, arriva dopo che si apre il mercato. Considera che io sono vigile e cercherò di regalare un big a centrocampo (presumibilmente). A noi queste partite ci caricano, abbiamo fame e vogliamo dimostrare che non siamo lì per caso. Puntiamo apertamente alla finale di Coppa. E’ un traguardo alla nostra portata. Sarebbe storia vincere la Coppa d’Eccellenza. L’anno scorso c’è stata quella di Promozione. Cerchiamo un bis storico. Con l’US Mazara 46 ci teniamo, perché insieme alla Nissa, è l’unica imbattuta. Infine c’è una speranza. Al 90% – contro la capolista – debutteremo al Failla. Stiamo lavorando su questo. Cercheremo di far debuttare il nuovo Failla contro la Nissa. Inviteremo tantissime persone a riempire lo stadio”.

Supergiovane Castelbuono, Vetere risponde alle critiche

In conclusione Vetere parla di qualche piccola critica piovuta sulla Supergiovane Castelbuono. Anche in questo caso il ds è categorico: “Siamo una piccola realtà. Le cose piccole in alto danno fastidio. Qui a Castelbuono c’è sempre l’ombra della vecchia società, che ha fatto gli anni d’oro dove c’ero anch’io. Molti non sono rientrati nel nuovo progetto e quindi abbiamo sempre il nemico in casa. Prima Castelbuono era suddivisa in due Club: Polisportiva Castelbuonese (la mia) ed ASD Castelbuono. Ricordo un derby di Promozione nel 2013, c’erano circa 2500 paganti. Cose bellissime, che potevano fare invidia in Serie B. Chiaramente molti dicono che noi (Supergiovane) siamo una meteora e tanto altro. Anche con il mio ruolo nella Nazionale Siciliana, il dibattito aumenta e crea tanto parlare”.

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