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Don Carlo Misilmeri, Napoli sostituisce Tumminia: un intreccio già sfiorato

Tommaso Napoli è il nuovo allenatore della Don Carlo Misilmeri. L’esperto tecnico, vicino ai 20 anni di carriera in panchina, prende il posto di Giuseppe Tumminia, esonerato dopo il pareggio interno contro il Fulgatore. Sarà lui, con ogni probabilità, a guidare la formazione biancorossa fino alla fine di una stagione iniziata con un percorso decisamente diverso da quelle che erano le previsioni. La società del presidente Gaetano Tomasino non ha mai sbandierato ambizioni altisonanti, ma le previsioni della vigilia erano ben diverse dal penultimo posto nella classifica del Girone A.

Le novità in casa Don Carlo Misilmeri si erano viste già dal punto di vista dell’organico. Gli arrivi del giovane jolly Scalisi, che nelle prime due presenze in biancorosso ha giocato prima da mezzala e poi da terzino, e soprattutto del centravanti Santiago Pavisich fanno pensare a un cambiamento importante nella rosa da mettere a disposizione di Napoli. Ma proprio a proposito dell’avvicendamento in panchina con Tumminia, c’è un precedente pazzesco che lega tutti e tre i protagonisti di questa storia.

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Don Carlo Misilmeri, Napoli per Tumminia già nel 2019

Correva l’anno 2019, la Don Carlo Misilmeri era matricola in Eccellenza dopo il cammino straordinario della stagione precedente. In panchina era stato confermato Giuseppe Tumminia, uno degli artefici della promozione. La situazione, soprattutto a livello logistico, era sensibilmente diversa. I biancorossi erano considerati i “nomadi” del Girone A. Il “Giovanni Aloisio” non era ancora disponibile e per gli allenamenti veniva condiviso il campo del Comunale di Villabate. In ogni caso, la società aveva costruito una rosa di tutto rispetto. In porta Mirko De Miere, in difesa l’enfant du pays Riccardo Pellegrino con Ivan Tarantino e Mirko Fecarotta. A centrocampo il fosforo di Morello con la grinta di capitan Cerniglia e il dinamismo di D’Agostino. In avanti la conferma del bomber Albeggiano, coadiuvato dal fantasista Riccobono e da Mercanti.

Dopo le consuete sfide di Coppa contro l’Oratorio Marineo, il campionato non iniziò benissimo. Due pareggi contro Mazara e Monreale, due sconfitte contro Dattilo Noir e Castellammare. Quest’ultimo ko costò la panchina a Tumminia, il quale venne rimpiazzato proprio prima del terzo atto del derby dell’Eleuterio contro il Marineo. La scelta della società fu chiara: Tommaso Napoli nuovo allenatore. Arrivarono gli annunci del caso, poi si giocò il derby (per l’occasione al Cus Palermo). La Don Carlo vinse 2-1 con Napoli in tribuna in attesa del tesseramento, il mercoledì successivo si giocò l’amichevole di lusso contro il Palermo della rinascita.

Dopo quella partita, però, alcuni dissapori portarono alla fine di un rapporto in realtà mai cominciato. Così sulla panchina misilmerese si sedettero Emanuele Chiappara e Pietro Ruisi. Il tandem di traghettatori portò la squadra a ridosso della zona playoff, poi venne la pandemia a far fermare i campionati.

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