Parole dure, quelle espresse in merito alla sua esperienza a Palermo da Alessandro Diamanti. Il fantasista arrivò in rosanero nell’estate del 2016, in quella che è stata l’ultima stagione in cui i rosanero hanno assaggiato la Serie A. E così, in un’intervista rilasciata per Repubblica, ha fatto capire chiaramente che la situazione era terribile: “Una scelta sbagliata, la mia. Non la rifarei a quelle condizioni. Felice soltanto per il feeling avuto con la città. Ho tanti amici palermitani, alcuni anche a Melbourne. In estate, farò tappa da voi, è già tutto programmato. Mi dispiace solo che, ai tempi, non si poteva fare calcio: Zamparini, già dopo pochi giorni, mi rompeva le scatole, cinque allenatori cambiati, calciatori ai quali non interessava niente della maglia”.
Nel corso dell’intervista, l’ex giocatore – tra le altre – di Bologna e Fiorentina ha parlato anche della possibilità di vedere in rosanero anche Mario Balotelli. L’attaccante nativo proprio di Palermo era stato la grande suggestione degli ultimi giorni di mercato, mentre si oscillava tra l’addio di Davide Ballardini e l’arrivo ormai certo di un allora esordiente Roberto De Zerbi. Un periodo che il fantasista toscano racconta così: “Chiamai Balotelli e gli dissi: Dai, vieni, ci divertiamo… Mi rispose di no, perché la squadra non gli piaceva. Alla fine ha avuto ragione. Ho trovato un casino indescrivibile, troppi stranieri. Ognuno per i fatti suoi e club senza identità. Nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati”.
Ma al di là di questo passaggio a vuoto, di cui comunque si rese protagonista con appena un gol in 31 presenze, Diamanti porta nel cuore un ricordo bello di Palermo come piazza. Tanto che, in vista dei playoff che si svolgeranno al termine della regular season, manda un grande augurio ai rosanero e al tecnico Silvio Baldini, suo conterraneo. “I playoff sono sempre indecifrabili – dichiara Diamanti – , però la squadra è ben strutturata e ha buone possibilità. Conosco Baldini, che è toscano come me, ed è un “pazzo” vero, non di quelli finti che ci sono ora. Un folle, sì, che fa girare il mondo”.
