Dario Mirri voleva regalare a Palermo uno stadio. La nuova idea è ora quella di appropriarsi del “Renzo Barbera: “Due anni fa abbiamo commissionato all’Istituto del credito sportivo uno studio di pre-fattibilità sulla ristrutturazione dello stadio. L’abbiamo presentato alla Regione e al Comune, e all’epoca c’erano un altro presidente regionale e un altro sindaco: la volontà del Palermo è quella di ristrutturare il Barbera acquisendone la proprietà”.
Il presidente del club rosanero, ospite nello spazio Isola Robinson, ha le idee chiare. La società cercherà di ripetere quanto si è visto con club come Atalanta, Udinese e Sassuolo: “Siamo pronti a fare anche come è accaduto a Udine, Bergamo o Reggio Emilia, acquisendo il diritto di superficie. Il nostro intendimento era e resta quello anche adesso. La sovrintendenza di Palermo, che ringrazio ogni volta che posso, ha già dato un parere di pre-fattibilità favorevole. Non è sempre vero che le istituzioni non ti aiutano”.
Palermo, Mirri e lo zampino di… Capello
Quando gli si chiede se c’è la volontà di un privato si può agevolare il passaggio dello stadio del Palermo, Mirri frena. E fa capire che ci sono delle situazioni più complicate da fronteggiare: “Questo è un discorso troppo logico e razionale, purtroppo non sempre funziona così. In un’amministrazione comunale non c’è solo il sindaco o l’assessore, ci sono mille componenti. La difficoltà politica è fare in modo che tutti siano logici e razionali. Faccio fatica a capire cosa vuole fare il comune di Palermo”.
Infine si parla del City Football Group, che ha prelevato l’80% del pacchetto azionario del Palermo da Dario Mirri. E viene fuori che un personaggio celebre del calcio mondiale a fare da… intermediario. “Fu Fabio Capello – dice Mirri – a dicembre del 2021 ai Globe Soccer Awards di Dubai a parlare del Palermo al City Football Group e a Giovanni Gardini. La proprietà aveva deciso di sbarcare in Italia e aveva chiesto a Gardini di sondare il mercato. Capello ha parlato del nostro club, dei piani di sviluppo che avevamo, del centro sportivo che stavamo progettando e li ha convinti. Non lo conosco personalmente ma io, il club e la città gli saremo grati”.