Giornata di presentazione in casa Palermo, i rosanero hanno infatti presentato ufficialmente il nuovo allenatore Eugenio Corini. Prima di dare la parola al tecnico bresciano ha parlato il direttore generale del club di Viale del Fante, Giovanni Gardini che ha svelato le motivazioni che hanno portato alla scelta dell’ex capitano del Palermo come nuovo tecnico.
Gardini sulla scelta di Corini
Il dirigente del Palermo, Giovanni Gardini, intervenuto in conferenza stampa, si è soffermato sulle motivazioni che hanno portato il club di Viale del Fante a scegliere Eugenio Corini: “Siamo contenti di avere Corini come nostro allenatore, lo riteniamo una persona di spessore. Lo conosco personalmente e ho apprezzato le sue qualità umane e personali, che poi fanno la base della scelta che noi abbiamo operato nei suoi confronti. Poi viene l’aspetto calcistico, per noi è l’allenatore ideale per il nostro progetto, che nel calcio è una parola abusata. Per noi il percorso da fare è per un periodo non breve. Questa è la motivazione per cui ci siamo presi qualche giorno in più per fare la scelta”.
Lo stesso Gardini ha confermato che si è perso del tempo per scegliere il nuovo tecnico perché si guarda al futuro: “Per noi è più importante fare una scelta migliore, non la scelta più veloce. Abbiamo approfondito la conoscenza diretta su alcuni aspetti fondamentali, per quello che vuole la società, il nostro azionista e il presidente Mirri, oltre che per rispetto al pubblico e alla città che ha sempre sostenuto la squadra. Riteniamo che oggi siamo nella condizione migliore. Esserci concessi 3-4 giorni in più non potrà inficiare il risultato che è nel medio termine”.
Gli obiettivi del Palermo
Il direttore generale rosanero Giovanni Gardini, intervenuto in conferenza stampa, ha parlato degli obiettivi del Palermo in vista della prossima stagione di Serie B: “Per sgombrare il campo da ogni potenziale equivoco, il nostro obiettivo è quello di creare una situazione di stabilità sportiva. Puntiamo al mantenimento della categoria cercando di guardare sempre più in alto. Non dobbiamo creare illusioni che non siamo in grado di sostenere. L’obiettivo è più prestigioso e importante, ma dobbiamo guardare alla realtà. Siamo una neopromossa che si sta ricostruendo nella società e sul campo, tutto ciò ha bisogno di tempo. Noi il tempo lo abbiamo e vogliamo metterlo a disposizione della società e della città. Non abbiamo alcun tipo di fretta, è fondamentale che venga recepito questo. Diamo il giusto tempo alla società e all’allenatore, non sarà certamente una partita a modificare il nostro progetto e il nostro modo di pensare”.
Gardini: “Dimissioni di Baldini e Castagnini inaspettate”
Il direttore generale del Palermo, Giovanni Gardini, intervenuto in conferenza stampa, è tornato sulla vicenda che ha visto coinvolti Silvio Baldini e Renzo Castagnini.
“Non ci siamo trovati impreparati ma sbigottiti di fronte alla scelta di Baldini e Castagnini di rassegnare le dimissioni. Non eravamo pronti ad affrontare la ricerca di un allenatore e un direttore sportivo. Abbiamo ritenuto prioritaria la scelta di un allenatore e abbiamo scelto Eugenio. Avendo la fortuna di avere già nella nostra struttura figure come Zavagno e Rinaudo stiamo lavorando per migliorare la squadra. Man mano che andremo avanti sceglieremo, ma non abbiamo fretta di decidere”.
La scelta del nuovo allenatore
Il direttore generale del Palermo, Giovanni Gardini, spera che Eugenio Corini possa diventare un bandiera del club anche da allenatore visto che già da calciatore ha fatto la storia: “Per come si intende il calcio al giorno d’oggi, la scelta dell’allenatore è troppo importante e soggetta ad alcune valutazioni. In primis la persona deve essere quella giusta in base alle nostre richieste. Come la conoscenza del territorio, dei calciatori, della categoria. Così si può ridurre il tempo di inserimento e la possibilità di commettere errori. Vedere come lui gioca, come sfrutta i calciatori e che tipo di atteggiamento ha in campo e verso i tifosi e la stampa. Soprattutto per un azionista che viene da un’altra nazione, non è importante essere rapidi ma scegliere nel modo migliore. In un percorso pluriennale non deve essere fuorviante il numero dei giorni usati per una scelta. Bisognava capire quale fosse la scelta giusta a 360 gradi, per l’allenatore e per la persona. Con Eugenio abbiamo questa fortuna che è stato una bandiera come calciatore, vorremmo che lo diventasse come allenatore”.