L’attesa per il nuovo allenatore del Palermo è finalmente terminata con l’annuncio del ritorno di Eugenio Corini. Il mister nativo di Bagnolo Mella (Brescia) si appresta a cominciare la terza esperienza nel capoluogo palermitano, dopo quella da giocatore e una breve da allenatore. Il tecnico è sbarcato oggi all’aeroporto di Punta Raisi intorno alle 18.00, con stampa e tifosi ad aspettarlo. “Sono carico, motivato ed entusiasta. Aspetto tanti tifosi allo Stadio sabato”, queste le sue prime dichiarazioni.
Adesso sarà importante mettersi subito all’opera perchè alle porte c’è la prima di campionato a Perugia. Inoltre tanti sono i fronti di mercato ancora aperti, con Leandro Rinaudo (subentrato nel ruolo di d.s. a Renzo Castagnini) chiamato ad un lavoro doppio per chiudere acquisti e cessioni. L’inizio della stagione di Serie B è alle porte.
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Palermo, Corini è il nuovo allenatore: come si è giunti alla scelta
Gli 11 giorni intercorsi tra le dimissioni di Silvio Baldini e Renzo Castagnini e l’arrivo di Eugenio Corini, a molti tifosi del Palermo saranno sembrati eterni. Preso atto dell’impossibilità di continuare a lavorare col mister carrarese fautore della promozione in Serie B, il City Football Group si è trovato di fronte ad una grave crisi. La scelta dell’allenatore è fondamentale per la programmazione della stagione di qualsiasi società. Ancor di più lo è per un gruppo simile, che fa scelta mirate non all’obiettivo a corto raggio ma che ragiona sul lungo periodo.
Dall’indomani dell’addio di Baldini sono dunque partite una serie di valutazioni che sono durate intere giornate. Prima nel vagliare i profili che potevano interessare il Palermo, con l’utilizzo di algoritmi e altre analisi per studiare nel dettaglio le metodologie di lavoro dei singoli candidati. Candidati che sarebbero poi stati sentiti con dei colloqui privati per approfondire le tematiche tecnico-tattiche e di gestione del gruppo squadra. Corini pare fosse l’uomo che i vertici rosanero (sia sul fronte italiano, col d.g. Giovanni Gardini in testa, che su quello inglese) apprezzavano maggiormente. Nonostante ci fossero almeno altri tre-quattro candidati che per un motivo o per un altro interessavano. Naturalmente altro tempo è trascorso per trovare l’intesa su tutto. Ma si capiva ci fosse una volontà comune di trovarsi ed iniziare a lavorare insieme.
