Sarà Palermo-Virtus Entella, questo ha decretato il sorteggio per il secondo turno nazionale di playoff di Serie C. Altra lunga trasferta per il popolo rosanero, che nel cuore ha la speranza di entrare nella Final Four di questa nuova competizione. E se Palermo-Triestina era la partita amarcord per eccellenza per i siciliani – e soprattutto per mister Silvio Baldini – questa volta lo sarà per uno dei protagonisti del club di Viale del Fante. Matteo Brunori. È proprio in quel di Chiavari, infatti, che il bomber militava lo scorso anno, ancora in prestito dalla Juventus U23. La stagione, però, non andò per il meglio. Una parentesi molto diversa da quella attuale, che visto l’andamento registrato proprio in maglia biancoazzurra di Brunori, molti tifosi non si sarebbero aspettati.
Brunori, Entella e un amore per il gol mai “sbocciato”
Ma andiamo con ordine: Matteo Brunori arriva nell’estate 2020 alla Virtus Entella, in prestito dalla Juventus U23. Fin qui l’inizio della sua carriera tra i professionista non era stata all’insegna della costanza, anzi i numeri erano piuttosto ondivaghi. Ad esempio dopo un’annata da 17 gol ad Arezzo (tra regular season e playoff di Serie C) ne è arrivata una da appena due marcature tra Pescara e Juve U23. Di certo non l’identikit di un bomber.
I liguri, che nella stagione 2020/21 giocano la Serie B, decidono comunque di prendere l’italo-brasiliano in prestito, nella speranza di una sua esplosione. La squadra, che in precedenza aveva ben figurato con una vecchia conoscenza rosanero, Roberto Boscaglia, non gira invece sotto la corte prima di Bruno Tedino e poi di Vincenzo Vivarini. Anche la rosa non sembra più competitiva come negli anni precedenti, dove si era sfiorato addirittura l’accesso ai playoff.
E Matteo Brunori ne risente: solo 4 reti in 34 partite tra campionato e Coppa Italia. Una storia d’amore insomma mai sbocciata in biancoazzurro. Alla fine la Virtus Entella retrocederà in Serie C e l’attaccante tornerà alla base. Un’altra delusione per l’italo-brasiliano, che da tempo attendeva la piazza giusta per rilanciarsi.
Brunori, lo scetticismo e il riscatto a Palermo
Estate 2021: il Palermo è alla ricerca di qualcuno che possa sostituire al centro dell’attacco il partente Lorenzo Lucca. È già arrivato Edoardo Soleri, ma tutti sanno che i rosanero puntano anche su un altro centravanti. I nomi sul tavolo sono tanti, ma alla fine il duello è tra Pietro Cianci e Matteo Brunori. Tra i due i numeri sembrano non ammettere dubbi: il primo ha segnato 13 gol tra Teramo e Bari, il secondo come abbiamo visto viene da anni difficili. Dopo un tira e molla, alla fine, il direttore sportivo Renzo Castagnini e l’allora tecnico Giacomo Filippi concordano: a vestire la maglia rosanero sarà il giocatore di proprietà della Juventus U23.
Le iniziali polemiche sull’attaccante, sulla formula del suo arrivo e sui deludenti numeri delle ultime stagioni si sollevano nella piazza. Ma sappiamo tutti come è finita la regular season: 25 gol in campionato, record di ogni epoca in C per il Palermo, e Matteo Brunori nella top 20 storica dei bomber rosanero. Oltre che, ovviamente, il titolo di capocannoniere.
Il riscatto per Matteo Brunori arriva per merito più di Silvio Baldini che di Giacomo Filippi. L’allenatore di Massa Carrara è stato capace col suo gioco di esaltare le caratteristiche dell’attaccante. La sua striscia di marcature si è interrotta in tal senso soltanto adesso, nella prima parte dei playoff. Al netto di una pausa contro la Fidelis Andria, dove possibilmente sarebbe andato in gol, se avesse battuto il rigore sbagliato invece dal compagno Roberto Floriano.
La sfida con la Virtus Entella per Matteo Brunori riapre dunque il conto col destino. Innanzitutto l’attaccante punta a tornare a segnare con la maglia del Palermo in una partita con un avversario a dir poco ostico. Poi, si potrà togliere qualche sassolino dalla scarpa, mostrando le sue qualità a chi non ha creduto in lui. Un modo per chiudere un cerchio col suo passato, smentendo ancora una volta gli scettici. Un modo per far capire che quell’amore per il gol mai sbocciato in terra ligure, forse, andava solo coltivato meglio.