Matteo Brunori torna a essere uomo copertina in casa Palermo. Il capitano e centravanti ha trascinato la squadra alla vittoria contro il Venezia. Un successo in cui si è vista la caratura, soprattutto morale, della squadra: “Sono contento soprattutto per la reazione, da squadra forte, con carattere. La sconfitta col Cosenza in casa ci ha fatto davvero male, vincere su un campo difficile come Venezia era fondamentale. Dovevamo dare una risposta a noi stessi, all’ambiente e al campionato. Poi, è normale che per un attaccante il gol è tutto e non posso che essere contento”.
Brunori, intervistato per la Gazzetta dello Sport uscita oggi, ha parlato del rigore che ha sbloccato la gara. Un penalty pesantissimo, anche per consentirgli di sbloccarsi: “Era un rigore pesante per tanti motivi, però sono felice che sia andata bene perché ci ha permesso di sbloccare la gara”.
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Palermo, Brunori sempre più nella storia
Il capitano ha anche svelato dove conserverà il pallone ricevuto per la tripletta realizzata. “In un posto ben visibile, a casa, perché un ricordo così importante va valorizzato”.
La tripletta realizzata in Venezia – Palermo consente a Brunori di scalare la graduatoria all time dei marcatori rosanero. Ora l’italo-brasiliano ha sorpassato un certo Luca Toni: “Stiamo parlando di un campione del mondo che ha fatto la storia del Palermo e non solo, è un paragone impegnativo e un orgoglio assoluto. Sono sempre più onorato di entrare nella storia di questo club, perché penso che un giorno potrò raccontarlo con grande emozione. Spero di farlo con un lieto fine”.
Brunori si sente ormai un tutt’uno con Palermo. I suoi gol sono un modo per ringraziare la società, la squadra e la piazza: “Ho le stesse motivazioni di quando sono arrivato, la stessa voglia di affermarmi. Se non segni per cinque partite senti aumentare la responsabilità. Ho sempre avuto i tifosi, lo staff, la dirigenza, i miei compagni vicino, sapevo che il gol sarebbe arrivato. Inoltre la squadra stava segnando e portando punti”.
Gruppo unito per la Serie A
Durante l’intervista Brunori ha sottolineato un aspetto importante, quello del gruppo. E per farlo ha svelato un episodio avvenuto a Venezia: “L’altra sera sono rientrato negli spogliatoi e ho trovato tutti ad applaudirmi con un entusiasmo unico. Mi sono commosso, resterà un’immagine indelebile. Questo fa capire che gruppo siamo. È così che si crea qualcosa d’importante”.
Un gruppo compatto guidato con calma da Eugenio Corini. E proprio al tecnico del Palermo, Brunori rivolge un bel pensiero: “Al di là delle parole che ha speso per me, ho sempre avuto una grande stima per lui, è una persona che vive di calcio 24 ore su 24, che sa quello che vuole e ce lo trasmette. Una squadra che ambisce a certi traguardi deve avere una rosa forte, ampia e una concorrenza elevata, bisogna alzare il livello in settimana, io ho sempre lavorato così per guadagnarmi il posto. Penso sia uno stimolo per tutti”.
Palermo, non solo Brunori in gol
Non c’è solo Brunori a segnare in casa Palermo. Il capitano è diventato il marcatore stagionale numero 8. Tanti segnali secondo il bomber: “Segnali di una squadra che ha carattere, qualità e valori. La cosa più importante è l’ equilibrio: non eravamo brocchi dopo il Cosenza, non siamo fenomeni ora”.
Domenica al “Barbera” arriva il Sudtirol. La gara è un altro passaggio fondamentale, anche in virtù dei precedenti dell’anno scorso. Così Brunori sulla prossima sfida: “Affronteremo una squadra che conosciamo a cui l’anno scorso abbiamo lasciato punti. È difficile, ha qualità importanti. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Giochiamo in casa e vogliamo vincere per i nostri tifosi”.
Infine si parla dell’obiettivo dichiarato dal Palermo, ovvero la promozione in Serie A. Secondo Brunori, si tratta di un naturale step dopo il grande lavoro fatto in questi anni: “È il risultato del nostro lavoro, ripeto, però, serve l’equilibrio per restare aggrappati lassù sino alla fine. È quello che fanno le grandi squadre. Giocare a Palermo implica delle responsabilità superiori. Giocare senza responsabilità equivale a non farlo. Sappiamo cosa vuole la società, lotteremo fino alla fine”.
