Il Palermo e Silvio Baldini preparano il terzultimo atto di questa cavalcata verso la Serie B. Queste le prime parole del tecnico toscano alla vigilia della sfida di domani sera contro la Feralpisalò. Si parte dalla capacità di segnare diversi gol a stretto giro di posta: “Questa squadra ha capito che non deve giocare per il risultato, ma per la prestazione. Dobbiamo cercare di fare le cose giuste e non farci condizionare, nel bene e nel male. Dobbiamo restare lucidi e avere delle idee. Se io do un’idea ai giocatori e loro ne danno una a me, abbiamo due idee. Con le idee si risolvono le situazioni, poi viene il cuore e vengono le prestazioni, ma senza le idee non si va da nessuna parte”.
Palermo, Baldini e il vantaggio dell’andata
Baldini fa capire chiaramente di non volersi fidare dei tre gol di vantaggio ottenuti mercoledì a Salò. Il tecnico sa quanto sia importante partire con questo risultato, ma si fida dei suoi ragazzi: “Ogni volta che è finita una partita ho sempre detto che non è finita. Non ho mai cercato di rilassarmi e far rilassare la squadra. Domani ancor di più perchè sappiamo che siamo a un passo dalla finale. Posso dire che preferisco sapere che gli avversari non hanno niente da perdere e fare la loro partita. Preferisco partire con un vantaggio com’è già successo con Triestina ed Entella. Se saremo sempre gli stessi e metteremo la stessa applicazione e la stessa fame, tre gol sono tanti. Ma sappiamo che possono succedere tantissime cose, se ti rilassi e non lavori può accadere di tutto. Però noi stiamo lavorando come se avessimo perso a Salò, sono fiducioso perchè vedo i giocatori concentrati e sanno che giocare davanti a 35.000 persone non è una cosa da tutti i giorni. Perciò dobbiamo dare una soddisfazione a questa gente.”.
Si parla anche della situazione dell’infermeria. Il tecnico del Palermo svela come stanno Andrea Accardi e Roberto Floriano, che rappresentano gli unici due dubbi alla vigilia: “Cerchiamo di gestirli, verranno tutti e due in panchina. Noi siamo fiduciosi di recuperarli e di non aver bisogno di loro domani sera. Sappiamo che per il prosieguo del torneo sono due giocatori importanti. Sto facendo delle valutazioni e devo fare delle scelte ponderate senza farmi prendere dall’emotività. Devo capire cosa possiamo fare e dove possiamo migliorare in base a chi gioca e alle caratteristiche dell’avversario. Al posto di Lancini gioca Perrotta o Somma”.
La gestione in vista della finale
Il Palermo sta avendo la possibilità di giocare tutte le gare di ritorno al “Renzo Barbera”. Un vantaggio non da poco, come sottolinea Baldini: “Il destino è dalla nostra parte, il sorteggio lo ha dimostrato. Giocare il ritorno al “Barbera” rappresenta un grande vantaggio. In Serie B la scelta della finale è legata ai punti fatti in campionato, in Lega Pro è tutto sorteggio. Sappiamo che è un vantaggio sulla carta, ma la storia dice anche che è un vantaggio che il più delle volte si trasforma in campo. Abbiamo questa percentuale dalla nostra parte. Ormai siamo alla fine, bisogna stare concentrati fino alla fine. Abbiamo lavorato come sempre pensando che siamo noi a dover ribaltare il risultato. Anche noi con un 3-0 possiamo avere la stessa possibilità di giocare liberi e far loro del male. Ci siamo già riusciti in casa loro e dobbiamo fare le stesse cose, senza pensare che la partita sia scontata”.
Baldini si fida del Palermo
Il dosaggio delle forze e le diffide rappresentano una insidia per il Palermo in vista della finale Baldini, dal canto suo, fa capire che i ragazzi stanno lavorando molto bene. Anche nella gestione del proprio corpo: “Dipende sempre da cosa vuol dire gestire. Anche a Salò avevamo un giorno in meno di recupero e giocatori che avevano reso tanto, ma che poi hanno fatto una prestazione maiuscola. Questo è un torneo, non un campionato. Ormai siamo agli sgoccioli, la forza interiore che hai sentendo l’obiettivo vicino non ti fa sentire la fatica. La fatica la recuperi velocemente, in questo momento i ragazzi stanno attenti a tutto. I tempi di recupero per loro si sono abbreviati perchè hanno un obiettivo e gli sta bene rinunciare a qualcosa per raggiungere un sogno. Io guardo al campo, se un giocatore va più forte lo scelgo rispetto a chi va piano”.
E a proposito delle diffide, Baldini ammette che il Palermo potrebbe cambiare: “Certamente ci sto pensando, come la partita di Bari. Se si mette bene è normale che certi giocatori vanno tutelati. A quel punto bisognerà sicuramente far qualcosa per evitare che i giocatori prendano un’ammonizione banale”.
La gestione della gara, in particolare dei primi minuti, sarà fondamentale in tal senso: “Non so cosa farà la Feralpisalò. Loro hanno il diritto di presentarsi in qualsiasi modo, a me interessa che noi siamo pronti ad affrontare questa gara senza cullarci sul 3-0. La partita sarà molto equilibrata, noi cercheremo di sfruttare il fattore campo”.
Baldini e il “rumore dei nemici”
Si parla poi di quello che José Mourinho ha ribattezzato come il “rumore dei nemici”. Ovvero quelle voci sul Palermo come mina vagante dei playoff. Il tecnico del Palermo risponde così: “Io non mi sono mai posto a cosa pensano gli altri, ma ho avuto obiettivi ben precisi. Il primo era come migliorare questa squadra, proponendo un lavoro consono a ciò che i giocatori devono esprimere sul campo. Come dare a uno studente dei libri idonei all’esame che deve fare. Questi ragazzi hanno capito che stavano facendo qualcosa di importante per la loro crescita e si è visto con i risultati. Ci sono tante battute che io leggo un po’ così, ma cerco anch’io di non farmi condizionare e di non mettere questi pensieri in testa. Altrimenti porterei nei miei giocatori quella superficialità che poi paghi in campo”.
