Il Palermo si prepara ad affrontare la finalissima e Silvio Baldini è pronto per questo grande appuntamento. Si apre così la conferenza stampa del tecnico, direttamente dalla città veneta per l’andata della finale playoff sul campo del Padova, in programma domenica 5 giugno con fischio d’inizio alle ore 21: “Questa è un’occasione da non perdere. Se nella vita ti capitano delle emozioni nel fare ciò che ami fare e non te la giochi come si deve, sarebbe un’occasione persa. Sono contentissimo di giocare una partita così contro una squadra così forte, ma la nostra voglia di stupire non deve fermarsi. Dobbiamo cercare di giocare a carte scoperte, senza remore o timori reverenziali. Fare accorgimenti tattici non vuol dire mettersi sulla difensiva, ma esprimere ciò che siamo. I giocatori dovranno giocare con leggerezza e cercando la felicità in ciò che fanno”.
Il tecnico toscano fa capire chiaramente di non voler vivere in maniera troppo tesa e intensa questo grande traguardo. Le sue sono solo sensazioni positive, legate anche a ciò che ha vissuto nel corso della sua carriera in panchina: “Sto vivendo come se avessimo già vinto, sapendo che la vita ti può presentare il conto. Io però ci sono abituato. Sto pensando che il Palermo vincerà, non per disprezzare l’avversario ma per lavorare sempre di più. So che la mia squadra ha fatto qualcosa di importante perchè la mia squadra ha lavorato tanto durante la settimana”.
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Palermo, Baldini non dà indicazioni sulla formazione
Capitolo formazione. Andrea Accardi e Roberto Floriano sono partiti con la squadra, ma Baldini non svela se giocheranno: “I ragazzi stanno bene, tutti e due. Alla fine è sempre il campo che mi fa decidere chi giocherà e chi no. Questa sera faremo la rifinitura, non faremo niente di particolare. So già chi sta bene e chi non sta bene. So anche cosa possono darmi questi ragazzi e come schierare la squadra con equilibrio. Ho già un’idea chiara, i ragazzi devono giocare pensando che sono degli eroi. Ogni volta che ci siamo allenati abbiamo pensato che per fare qualcosa di importante bisognava arrivare oltre il risultato. Sono contentissimo perchè i ragazzi in questo periodo non hanno pensato solo a gestire la fatica, ma l’abbiamo anche incrementata. Vedere i ragazzi lavorare di più per esprimersi meglio mi gratifica, è la cosa più bella che ho provato”.
Baldini e la gestione della settimana tipo
Silvio Baldini non è un allenatore scaramantico. Il passaggio da una gara a tre giorni a una settimana tipo, però, potrebbe averlo indotto a modificare anche il suo approccio a questi giorni di preparazione alla finalissima: “I ragazzi hanno voluto lavorare in maniera molto intensa, molto di più di altre volte, anche per gestire l’attesa. Vuol dire che hanno riconosciuto che con il lavoro scoprono meglio chi sono e dove possono lavorare”.
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In una doppia sfida ci sarà bisogno di tutti. Alla domanda su Dall’Oglio e sulla gestione dei centrocampisti del Palermo, Baldini risponde così: “Non esistono gerarchie, ci sono giocatori che danno di più e altri che danno leggermente di meno. Dall’Oglio è un grande giocatore, non c’entra niente con la Lega Pro. Devo però guardare i progressi di chi sta giocando, valutare tutti i particolari e prendere delle decisioni. Nell’ultimo periodo Damiani ha sfoderato delle grandi prestazioni, è un giocatore importante. Quindi valutando il lavoro del campo non ho imposto gerarchie. La gerarchia la determina l’allenamento, la determinano le condizioni giornaliere. Ho il vantaggio che Dall’Oglio è più fresco degli altri avendo saltato le ultime gare, ma continuerò a valutare ciò che uno riesce a esprimere, con la fame di dimostrare di essere utile”.
Tra il Padova e il caso-Soleri
Un altro giocatore osservato speciale sarà Edoardo Soleri. Il suo cartellino è di proprietà del Padova, giocherà la finale con il Palermo ma la sensazione è che non gli importi più di tanto: “Non ci ho nemmeno pensato. Soleri è un ragazzo straordinario, talmente puro e onesto che non gliene frega niente della storia tra Palermo e Padova. Si è impegnato come sempre, sono sicurissimo che darà il 100% per questa maglia. Nel calcio ci sono queste situazioni, secondo me è un giocatore che il Palermo non deve perdere per ciò che ha dimostrato. Comunque vadano le cose sono sicuro che Soleri darà il massimo per la maglia del Palermo e non si farà condizionare”.
Baldini ammette di non stare troppo a guardare dall’altra parte della barricata. Forse perchè, come ammette il tecnico, sono già state altre le squadre forti incrociate ai playoff: “Mi sono fatto la stessa idea delle altre squadre che ho affrontato. Abbiamo incontrato squadre forti, molto competitive. Quando abbiamo affrontato il Bari avevo detto ai ragazzi che era meglio affrontare partite dure in cui puoi migliorarti. Abbiamo affrontato le squadre più forti che potevamo incontrare. L’abbiamo spuntata, ora tocca al Padova. Queste squadre sono forti, ma noi ce la giocheremo pensando alla prestazione. Deve interessarci solo non perdere questa occasione, perchè occasioni così non te le ripaga nessuno. Il risultato deve esserci per forza, da una parte o dall’altra. A noi deve interessare solo fare le cose giuste in campo”.
Un concetto che Baldini ci tiene a sottolineare: “Se siamo arrivati qui è perchè ce lo siamo meritato. Ma non voglio pensare al risultato, occorre solo pensare a fare il massimo in questi 180 minuti”.
Palermo, Baldini analizza la sfida
Il Palermo deve giocare al massimo e senza paura, come Baldini ha insegnato. E come Baldini ci tiene a ribadire: “Se io dovessi parlare in base ai pronostici, metterei meno energie per aiutare la squadre. Quindi non lo faccio, ma non perchè non mi interessa, bensì perchè non aiuta me e la squadra. Ho studiato bene il Padova, ha tutte le caratteristiche di una squadra forte come l’avevano Monopoli, Bari, Triestina, Entella e Feralpisalò. Voglio vivere queste due settimane come se avessimo già vinto. Non per passare per presuntuoso, ma perchè abbiamo fatto un percorso che ci ha consentito di superare delle difficoltà importanti. Non ho paura di quel che potrà succedere, non voglio avere rimpianti e voglio che i giocatori vadano in campo convinti di vincere”.
La partita chiave potrebbe essere quella di domani, almeno così si pensa a Padova, considerando la spinta del pubblico di Palermo. Baldini fa capire che l’atteggiamento sarà quello delle precedenti trasferte: “Dobbiamo solo essere noi stessi, senza farci condizionare da niente. So che nel calcio si pretende il risultato. Io voglio arrivare al risultato facendo restare i miei giocatori liberi e felici nel trovare la loro dimensione. Gli aspetti tecnici e tattici li abbiamo già provati, così come li avrà provati il Padova. Ma a me interessa che i giocatori lavorino di più per migliorare di più”.
Si parla anche dei diffidati. Baldini, però, non vuole neanche pensare a gestire questo genere di situazioni: “Nessuno può permettersi di gestirsi per poter vivere il nostro sogno. Questo sogno si vive dando il 100%. Se prenderemo 11 ammonizioni con 11 diffidati, giocheranno altri 11 con l’obiettivo di dimostrare di essere più forti. Siamo diventati una famiglia che riesce a vivere questi momenti di gioia. Non mi interessa dei diffidati, chi tira il piede indietro lo sostituisco e non gioca al ritorno”.
