Il Palermo si prepara ad affrontare la Feralpisalò con la consueta carica di Silvio Baldini. In conferenza stampa il tecnico rosanero fa capire che difficilmente ci saranno cambi di formazione: “Quando parliamo di stanchezza ci creiamo un alibi. Ci può essere stanchezza anche in chi non gioca. Poi c’è la partita che ha due facce, chi la inizia e chi la finisce. Chi la inizia deve avere determinate caratteristiche, chi la finisce deve averne altre. Dobbiamo cambiare quando la partita ha preso una certa piega e gli avversari fanno valere la freschezza di chi entra. Queste due facce della partita sono fondamentali. Una chiave di lettura è stato Real Madrid-Manchester City, questo è un insegnamento che io prendo e ne faccio tesoro. Sto vivendo il torneo e le partite ravvicinate come le vivono loro”.
Palermo, Baldini e l’esempio di Soleri
Per spiegare il suo concetto, il tecnico del Palermo fa l’esempio di Edoardo Soleri. Il giocatore che spiega chiaramente quanto gli ingressi a gara in corso sono importanti: “Siccome quest’anno ho un giocatore fortissimo come Soleri, che è entrato in doppia cifra partendo quasi sempre dalla panchina, mi chiedo perchè da titolare non ha il rendimento da subentrato. La risposta è nel fatto che la partita da subentrato non ha la fisionomia della partita da titolare. In quel caso un giocatore diventa doppiamente importante. Il calcio è la conseguenza della vita, bisogna imparare le cose da chi ci è già passato. La partita di mercoledì la inizieranno certi giocatori e la finiranno altri, chi verrà sostituito avrà sostituti onorevoli dalla panchina”.
Baldini ha svelato anche che Accardi sta benissimo, è al 100% ed è a disposizione. Tra le altre cose ha parlato di una squadra più consapevole nelle gare in trasferta: “Negli ultimi mesi le partite più difficili erano Avellino, Monopoli, Bari, Trieste e Chiavari. Le abbiamo vinte tutte e cinque. I ragazzi hanno capito che non conta se si gioca dentro o fuori. Non conta casa o fuori, conti tu e il modo in cui ti esprimi. Senza pensare troppo all’avversario, che merita rispetto ma non conta più di te”.
Palermo, Baldini analizza la Feralpisalò
Baldini analizza il prossimo avversario. La Feralpisalò di mister Vecchi rappresenta una minaccia per i rosa, ma il tecnico parla in termini diversi: “Il timore e la paura sono cose che non accetto. Non perchè non esistono, ma perchè io voglio esprimermi tramite il lavoro e la gratificazione che mi dà. Non mi preoccupo, ho rispetto per gli avversari, li ho studiati e li ho visti. Conosco cose che ci possono fare male e cose che possono farci far gol. Voglio vincere in maniera meritata e non speculando, perchè altrimenti ciò che abbiamo fatto finora non conta niente. Sono curioso di vedere la partita e andarmela a giocare. Se loro saranno più bravi gli riconoscerò l’onore delle armi, ma la mia è una squadra fortissima e fatta da giocatori bravissimi. Chi gioca contro di noi sa di dover faticare, ma se incontriamo squadre più forti li riconosceremo. Ci andiamo a giocare una finale, non una semifinale. E dobbiamo giocare questa partita come se fosse l’ultima, perciò siamo pronti e ce la andiamo a giocare”.
Che partita si aspetta Baldini
Potrebbe essere una partita diversa rispetto a quelle vissute contro Triestina ed Entella. Baldini se la aspetta così: “Loro sono una squadra con buonissimi giocatori e un allenatore che ha dato delle idee importanti. Abbiamo dormito poco, il tempo è poco ma ora ci andiamo a giocare una finale. Gli avversari sono veri e sono tosti, sono realtà che meritano di essere qui. In silenzio e in uno stadio da 2.500 posti se la stanno giocando alla grande. Per noi è una finale, so che la mia squadra è talmente forte che sono curioso di vedere un avversario abbastanza bravo da dirglielo a fine partita. Ma sono convinto che alla fine i playoff li vinceremo noi”.
Il Palermo ha riposato 24 ore in meno rispetto alla Feralpisalò. “Tutti i dettagli hanno un’importanza, ma dobbiamo compensarlo. Noi abbiamo avuto un giorno in meno di riposo ma non deve essere un’attenuante per giustificare quel che di negativo può accadere. Se la pensiamo così, sicuramente accadrà. Noi abbiamo pensato ad avere un recupero migliore, abbiamo curato tutti i minimi dettagli, dall’alimentazione al sonno. La mia squadra ha l’umiltà di sapere di affrontare gente forte e di volersi conquistare il passaggio del turno sul campo. Senza speculare e mettendo cuore e passione, con un pubblico da 35.000 persone. Anche questo deve renderci più responsabili, più coraggiosi e avere più fame di loro”.
Tutto sul centrocampo e su Silipo
Il rientro di Jacopo Dall’Oglio dopo il turno di squalifica offre una scelta in più in mezzo al campo. Baldini risponde così sui ballottaggi a centrocampo: “Sono tutti giocatori che hanno dimostrato di esserci per la causa del Palermo. I dubbi me li faccio sciogliere dal campo, non faccio mai scelte sulla carta. Ho voluto fare un allenamento ieri e uno stamani, in base alle risposte del campo faccio le scelte. Ripeto che non è importante chi inizia le partite, ma chi le finisce”.
Un altro puntello importante per la volata finale potrebbe essere Andrea Silipo. Per lui ci sono i complimenti del tecnico: “Silipo è maturato molto, ha lavorato tanto. Ha capito che il calcio non è fatto solo di dribbling, di cross e di tiri ma anche di lavoro senza palla. La squadra ha bisogno di tutti quando si difende, noi siamo un grande gruppo perchè quelli che giocano poco sono pronti a dare un contributo. I ragazzi hanno capito che non importa quanto si gioca, ma l’apporto che si riesce a dare alla squadra e al pubblico quando si gioca”.
E poi c’è Giuseppe Fella, decisivo contro l’Entella. Ma difficilmente ci sarà spazio per lui dal primo minuto, anche perchè la fatica fatta non è un’attenuante: “La stanchezza è una componente che hanno tutti, anche la Feralpisalò che ha giocato tante partite. E anche loro giocano quasi sempre con gli stessi. La stanchezza si sopperisce con chi entra dalla panchina, perchè i ritmi si abbassano e non tutti riescono a fare le stesse cose. Partire dal primo minuto non conta niente, conta il risultato finale e il modo con cui ci si arriva. Vedendo come si sviluppa la partita, la vedo in questo modo”.
Palermo merita la Serie A
Si parla ancora del piccolo stadio di Salò, come altri se ne sono visti nel triennio di rinascita del Palermo. Baldini fa capire che è la città a meritare qualcosa di più: “Voglio portare il Palermo in B perchè il Palermo ha bisogno di giocare in categorie che la città e la squadra meritano. Un pubblico da 35.000 persone non può stare in Interregionale o in Serie C. Più vai in alto e più ritrovi la tua storia. Il mio auguro è che il Palermo in pochi anni possa tornare in Serie A”.
Si parla anche dell’introduzione del VAR e della designazione del direttore di gara, Maria Sole Ferrieri Caputi. Il tecnico saluta con favore entrambe le situazioni: “Il fatto che ci sia il VAR mi fa contento, se lo avessimo avuto con l’Entella la partita sarebbe finita prima per il gol di Floriano e il rigore su Brunori con espulsione. Non saremmo andati sotto 2-0 anche se è stato ancor più bello. L’emozione prima di paura e poi di gioia ci ha fatto godere di più il passaggio del turno. E poi noi ci siamo adattati alle difficoltà reagendo con veemenza ma anche con ordine. E sono contento che ci arbitri una donna, credo che non abbia nulla di inferiore a un uomo. Mi dispiace che ce ne siano poche”.
