Il Palermo espugna nettamente il campo della Feralpisalò ma Silvio Baldini non abbassa la guardia. Così il tecnico della formazione rosanero direttamente dalla sala stampa dello stadio “Lino Turina” di Salò: “Dobbiamo sapere che c’è un’altra partita. Stasera i ragazzi sono stati bravissimi e si sono applicati, domenica dobbiamo fare la stessa prestazione davanti a 35.000 persone. Dobbiamo pensare alla prestazione e non farci condizionare dal fatto di avere tre gol di vantaggio. Bisogna stare concentrati, anche domenica sarà una partita che dipende soprattutto dal nostro modo di interpretare le emozioni, senza superficialità e senza gestire. Se gestiamo e ci va bene per puro caso, poi perdiamo la finale. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada e vincere i playoff, per farlo dobbiamo giocare con la stessa intensità e la stessa fame di essere più forti dell’avversario e delle difficoltà”.
Palermo, Baldini si lega al pubblico
Il Palermo ha dato quasi l’impressione di cambiare pelle in base a come si è messa la partita nei vari momenti. Così Baldini: “Se non hai la maturità di leggere cosa sta accadendo e adattarsi alle situazioni, poi rischi. Ci è bastato iniziare la ripresa con un minimo di attenzione in meno per subire con il VAR un calcio di rigore. Massolo si è confermato un gran portiere facendo una parata difficilissima su un autentico rigorista come Miracoli”.
La sensazione è che Baldini abbia preso per mano il Palermo. Il tecnico, però, minimizza i suoi meriti per questa grande cavalcata: “Questa squadra gioca così perchè indossa una maglia rosanero. Senza i 35.000 spettatori e l’affetto che la gente ci dimostra non si può fare questo salto di qualità. La gente ci ha fatto capire che ci ama, ci vuole bene e accetta anche che sbagliamo. Contro la Triestina siamo andati sotto e il pubblico ci ha sostenuto. Stasera sentivo i tifosi avversari che sullo 0-2 hanno smesso di incitare. La differenza tra il popolo rosanero e gli altri che conosco è l’aver sposato la causa senza pensare al risultato. Interessa solo l’affetto che spinge. In settimana ho visto bambini, donne e anziani ballare e cantare. Lì nei miei giocatori è scattata l’autostima di dire che dobbiamo morire senza arrenderci.”.
La presenza del “Barbera”
Tornando al rapporto sulla piazza, la partita di domenica farà sentire un grande legame con un altro tutto esaurito al ritorno: “Ho visto la Nazionale con lo stadio pieno. I tifosi hanno bisogno di vedere giocatori che hanno il coraggio di sognare e mettere in campo tutto quello che hanno. Solo così la gente ti perdona i gol sbagliati e gli errori. Qui i ragazzi ci hanno creduto, hanno lavorato intensamente. Siamo sempre stati sul pezzo. Negli spogliatoi abbiamo gioito ma abbiamo pensato che non abbiamo ancora fatto niente. Domenica c’è un altro atto che ci permette di arrivare alla finale. Dobbiamo stare sul pezzo perchè domenica c’è un’altra finale. Ai ragazzi dico bravi, perchè la gente li ama e vede il loro impegno”.
Proprio a proposito del sold out ormai vicino, Baldini non sembra neanche sorpreso: “Ormai lo sappiamo che arriviamo sempre al tutto esaurito. Lo abbiamo già visto, ma questa è la cosa più bella. Vedere una città che si innamora della squadra e ottiene delle soddisfazioni perchè vede i giocatori che giocano con il cuore. I siciliani sono diffidenti, ma se tu gli dai il cuore ti danno l’anima. Ho fatto capire ai ragazzi che la nostra cultura deve essere legata alla loro, bisogna dare senza pensare di ricevere, ma sapendo che saremo ricompensati”.
Si parla poi delle prestazioni dei singoli. A partire da Samuele Damiani, autore di una grande partita: “Lo conosco bene, l’ho voluto a Carrara e l’anno scorso ha vinto un campionato a Empoli in Serie B facendo una ventina di presenze. Quest’anno ha avuto un infortunio ed è venuto a Palermo. Sapevo che era in ritardo nel lavoro ma le sue doti non le conosco di certo adesso. So che se lui perde il ritmo perde anche le sue qualità migliori e i tempi nel fare le cose. Lui deve continuare così”.
