Federico Piovaccari vorrebbe tanto ripartire da quel Messina con cui ha scritto una grande pagina nella scorsa stagione. Il pifferaio ha parlato ai microfoni della Gazzetta del Sud, facendo capire che ci sono tutti i presupposti per continuare: “Abbiamo parlato sul finire di stagione, poi non c’è stato modo di vederci per varie ragioni con il presidente ma non ci sono problemi. C’è sintonia sulla parola. Ho sentito il direttore Pitino, attendiamo anche di avere la conferma che lui rimarrà, ma credo di sì per quello che ho percepito. Aspettiamo e vedremo il da farsi. Personalmente la disponibilità l’ho data. È il 9 giugno, c’è ancora un mesetto per fare valutazioni”.
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Messina, Piovaccari crede nella permanenza di Sciotto
Il centravanti italiano ha parlato anche del futuro del club. La sua speranza è che si possa riprendere dalla gestione del patron Pietro Sciotto, il quale ha fatto sapere in giornata di essere disposto a cedere il club in cambio di un solo euro: “Sappiamo che il presidente cerca possibili acquirenti e soci. Non credo ci saranno problemi di iscrizione o pagamenti. Tra i compagni, nel gruppo che abbiamo, si respira fiducia. Ma aspettiamo. Ho conosciuto tante persone speciali a Messina, anche loro ci hanno detto che il presidente altre volte ha chiamato a raccolta sostenitori. Forse è deluso ma alla fine magari rimarrà e farà qualcosa in più sempre tenendo un occhio al budget perchè oggi il calcio si fa così ed è giusto. Lui è legato al club e ai colori”.
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Piovaccari ha parlato anche del grande affiatamento raggiunto nello spogliatoio del Messina. Forse è questo il più grande segreto per il cammino fatto l’anno scorso sotto la guida di Ezio Raciti: “Tutti sanno quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi, per noi è stato un susseguirsi di emozioni. La continuità al giorno d’oggi è importante. Lo sarebbe iniziare la nuova stagione con l’affiatamento raggiunto, una struttura solida, magari con lo stesso allenatore. Significherebbe partire per il ritiro con mezzo lavoro già fatto, sia a livello di unione interna che di progetto tecnico. Però non siamo noi a prendere le decisioni”.
