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Catania, Gaucci: “Avevo progetto per tornare in B, ma non ci sono presupposti”

Riccardo Gaucci, ex presidente del Catania, avrebbe voluto partecipare al bando per l’assegnazione del nuovo titolo sportivo. La sua proposta, però, non si è concretizzata dopo alcune valutazioni. L’imprenditore, reduce dall’esperienza alla guida del club maltese Floriana, ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per portare avanti un progetto importante. A rivelare che la sua manifestazione di interesse non verrà presentata entro il prossimo 18 giugno, data della scadenza, è stato il diretto interessato nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Gaucci rinuncia al bando per il Catania

“Dico la verità e non mi nascondo. Ho provato e mi sarebbe anche piaciuto con grande orgoglio e determinazione tornare in una città che amo alla follia anche oggi. Ho rinunciato perché non c’erano i presupposti per entrare”, così Riccardo Gaucci ha annunciato che non parteciperà al bando del Comune di Catania per riportare il calcio in terra etnea. “Non volevo fare figuracce con la piazza e con i tifosi”. L’ex presidente rossazzurro, nel dettaglio, non avrebbe trovato dei partner tali da dargli manforte a livello economico. “Avevo ottenuto l’interesse di alcuni investitori, ma alcuni si sono spaventati per le spese che avremmo dovuto sostenere al secondo anno di Serie C”.

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La scalata del Catania, che ripartirà dalla Serie D nel migliore dei casi, verso il calcio dei professionisti, sarà infatti lunga e dispendiosa. Riccardo Gaucci da parte sua aveva un progetto ben delineato ed ambizioso, ma purtroppo evidentemente non potrà attuarlo. “Il piano era stato redatto. La speranza era di ottenere la D e vincerla al primo tentativo. Poi avremmo programmato due anni di Serie C con l’ambizione al salto in Serie B. Il problema più grande era se avessimo fallito in un secondo eventuale anno in C. I costi sarebbero stati insostenibili per quelle che erano le nostre possibilità economiche”, ha spiegato.

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Adesso non resta dunque che sperare che entro il prossimo 18 giugno si faccia avanti qualcuno con un budget di maggiore spessore al fine di garantire un futuro roseo a quello che sarà il nuovo Catania. “È necessario che si presenti qualcuno che abbia non solo le possibilità economiche ma soprattutto anche l’amore nei confronti di una città che vive di pallone”, ha concluso l’ex numero uno degli etnei.

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