Il Messina, dopo una cavalcata lunga e faticosa, sembra adesso avere un po’ di fiato corto. Dopo la vittoria ad inizio marzo contro il Brindisi, che sembrava lanciare definitivamente i giallorossi verso i playoff, sono arrivati 2 ottimi pareggi ma anche 3 sconfitte. Tutti match con avversari di livello, non c’è dubbio: Crotone, Benevento, Latina, Foggia e Juve Stabia in ordine cronologico. Ma è chiaro che la lontananza dai 3 punti adesso comincia a pesare. Soprattutto perché le squadre alle spalle dei peloritani, nell’ultimo periodo, hanno fatto meglio.
Messina, si è tornati coi piedi per terra dal sogno playoff
Va detto che in tanti nell’ambiente e nella squadra avevano cominciato a pensare che i playoff fossero un obiettivo raggiungibile per il Messina. Tutti tranne uno: l’allenatore Giacomo Modica, che forse più di tutti aveva capito la portata straordinaria (nel vero senso della parola) della cavalcata dei giallorossi.
Nell’arco di un girone, inaugurato di fatto con la vittoria all’andata proprio col Monterosi, i giallorossi hanno vinto 8 volte, pareggiato 6 e perso 5. Un bottino di 30 punti tondi tondi, che hanno lanciato in orbita tutta Messina. Soprattutto perché le aspettative della stagione erano ben altre, molto più cupe. E non aveva certo aiutato l’avvio di stagione, che lasciava presagire un’altra annata di lacrime e sangue.
Invece, il lavoro di Giacomo Modica e Domenico Roma ha permesso di sognare per larghi tratti. Ma, come detto, il tecnico ha sempre ricordato le difficoltà iniziali e la necessità di trovare i punti fondamentali per la salvezza. Lo ha fatto anche quando la squadra aveva più di 10 punti dal 16° posto. Ma le avvisaglie non sono state colte da tutti. Tanto che, al termine della gara con la Juve Stabia, Modica ha tuonato: “Dobbiamo fare ancora punti, perché il campionato non è finito. Chi capisce che deve combattere è dentro. Viceversa, chi vuole concentrarsi sugli obiettivi personali starà fuori”.
La salvezza nelle mani dei peloritani
Va detto che la situazione non è tragica, per nulla simile a quella che ha visto il Messina salvarsi per il rotto della cuffia negli ultimi due tornei di Serie C. Tutti hanno ancora fresco il ricordo dei playout con la Gelbison e il gol di Nino Ragusa che fece impazzire il pubblico dello stadio Franco Scoglio. Ma si può ancora tranquillamente evitare uno scenario simile di sofferenza e paura. I peloritani sono attesi da quattro scontri diretti, due in casa con Monterosi Tuscia e Potenza e due in trasferta con Catania e Monopoli.
Non gli unici incroci tra le squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere. Ci saranno partite come Virtus Francavilla-Catania, Turris-Monterosi che possono sottrarre punti fondamentali alle dirette avversarie. Conquistare un successo già in questo turno contro il Monterosi, garantirebbe al Messina già ottime chance di salvezza diretta. Ancora è presto per fare le classiche tabelle, ma (senza essere banali) rimanere imbattuti da qui a fine campionato equivarrebbe a mantenere la categoria. Sarà decisivo mantenere i nervi saldi e non tradire la propria filosofia di gioco. Poi si potrà pensare con più serenità al futuro.