Pietro Balistreri è il nuovo colpo da sogno della Don Carlo Misilmeri. L’attaccante palermitano affronterà per la prima volta la sfida del campionato di Eccellenza. Il tutto dopo aver girato la Sicilia e l’Italia, giocando praticamente in ogni categoria dalla Serie A alla D.
Ai microfoni di Sporticily.it il nuovo bomber biancorosso ha fatto capire cosa lo ha spinto ad accettare. Alla base di tutto c’è l’ottima impressione che gli ha fatto il club: “La scelta non è stata immediata. Mi sono interfacciato con il direttore sportivo (Aurelio Lo Bianco, ndr) dopo aver abbracciato questo progetto. Ho sentito anche il presidente Cottone, una persona ambiziosa ma anche molto equilibrata di cui tutti mi parlano bene. Abbiamo fatto qualche chiacchierata, avevo qualche titubanza a scendere di categoria. Ma a Misilmeri ho visto tanta serietà, si vivono le situazioni come se fosse calcio professionistico”.
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Don Carlo Misilmeri, le forti motivazioni di Balistreri
Balistreri partirà per la prima volta dal campionato di Eccellenza. Una sfida importante per lui. Ma le motivazioni sono alla base di tutto: “Ho pensato che avrei giocato a Palermo, visto che in Serie D da anni non ci sono squadre in questa categoria. E poi posso giocare in una squadra che ha obiettivi importanti. Tutto questo mi ha convinto ad accettare. Non conta la categoria in cui si gioca, ma ho sempre messo al primo posto le motivazioni”.
Si parla poi di obiettivi. Balistreri non vuole porre limiti, ma è a conoscenza delle insidie del campionato di Eccellenza: “Il primo obiettivo è quello di creare un gruppo forte e unito, che remi sempre nella stessa direzione. Dobbiamo cercare di rimanere in quel gruppetto di 4-5 squadre che lotterà fino alla fine per vincere il campionato. Darò tutto me stesso come sempre. Voglio portare esperienza, voglia, motivazioni e mentalità al servizio della squadra, oltre a fare gol importanti. Non sarà facile. Ci sono squadre come Enna e Akragas molto attrezzate e poi verrà fuori la sorpresa di turno. Noi, però, dobbiamo pensare a noi stessi e restare uniti fino alla fine”.
