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Catania, Somma: “A Ragusa vedevo solo rossazzurro. Palermo? Non parlo…”

Michele Somma ha deciso di ripartire da Catania dopo le stagioni del tutto deludenti vissuti con la maglia del Palermo. L’ex difensore rosanero non ha avuto dubbi nel momento in cui è arrivata la chiamata dei rossazzurri, come conferma nel corso dell’intervista concessa a ‘La Gazzetta dello Sport’: «Catania è fuori categoria. Siamo in D e dobbiamo tirarci su in men che non si dica. Siamo in un ambiente da serie superiore. Intendo dire la squadra, certo, ma anche staff, dirigenti, tifosi. Ecco perché ho subito detto si a questa proposta».

L’esperienza a Palermo

Il difensore classe ’95 si è anche soffermato sul periodo vissuto con la maglia rosanero: «Palermo è una parentesi che non voglio toccare, sono concentrato soltanto sul cammino che posso garantire al Catania, piazza che ho accettato senza guardare, appunto, alla categoria. Ho accettato il progetto in toto».

“Catania una grande famiglia”

L’ex difensore del Palermo, Michele Somma, nel corso dell’intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, ha parlato dell’atmosfera che si respira a Catania:«Una famiglia, basta solo dire questo. E non mi riferisco soltanto ai compagni di squadra, ma anche a chi lavora in società e attorno a noi». E sulla prima al ‘Massimino’: «Da quel che leggo potrebbe es-erci lo stadio pieno. Sarebbe uno stimolo ulteriore. Più tifosi arriveranno e maggiore sarà la carica per far bene e per fare arrivare i risultati».

L’esordio a Ragusa

Il Catania è rientrato in campo dopo aver vissuto le aule di tribunale, la prima gara si è disputata in casa del Ragusa dove i rossazzurri si sono imposti per 2-0. Impatto importante per gli etnei nella nuova Serie D e per Michele Somma che si è tinto il cuore di rossazzurro: «L’impatto è stato eccezionale: vedevo soltanto i colori rossazzurri attorno a me. Notare tanta gente che segue la squadra ci gratifica, un aspetto che ci dà forza e la fiducia di arrivare ai risultati per cui lavoriamo in settimana. Guardiamo soltanto a noi stessi – conclude Somma -, al miglioramento del livello di gioco. Ci saranno difficoltà, siamo la squadra da battere, ma non pensiamo di vincere dappertutto in modo semplice».

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