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Catania Messina derby di Coppa Italia: la storia dei due club tra imprese e rimpianti

La Coppa Italia di Serie C 2023/24 partirà questa settimana, e uno dei match in programma è il derby tra Catania e Messina. La sfida si svolgerà al Massimino mercoledì 4 ottobre alle 20.45 nell’ambito del primo turno a eliminazione diretta. In caso di parità nei 90 minuti regolamentari si andrà quindi con supplementari e rigori per decretare la vincente. Sia Catania che Messina hanno nella loro storia imprese e grandi risultati legati alla coppa nazionale, a tutte le categorie in cui è suddivisa. Andiamo a rivivere qualcuna di queste epiche cavalcate nel nostro racconto.

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Verso Catania Messina di Coppa Italia: il Catania che sfiorò l’Europa

Il Catania ha grande tradizione storica nelle coppe nazionali, avendo preso parte a 73 edizioni tra Coppa Italia principale e quelle di Serie C e D. Il miglior risultato in Coppa Italia di C è la semifinale raggiunta nella stagione 2019/20, vinta poi dalla Juventus U23. In quella stagione il Catania si rese protagonista di un bel percorso in particolare tra ottavi e quarti, dove eliminò rispettivamente Potenza e Catanzaro entrambe in trasferta. I rossazzurri si dovettero poi arrendere alla Ternana nella doppia semifinale già indirizzata dopo il 2-0 dell’andata al Libero Liberati. Al ritorno, infatti, il Catania non fu in grado di ribaltare la sconfitta chiudendo con uno scialbo 0-0 al Massimino.

Molto più esaltante la cavalcata dei rossazzurri se andiamo a cercare il miglior risultato ottenuto in Coppa Italia. In questo caso dobbiamo tornare indietro alla stagione 2007/08, quando la squadra di Baldini fece sognare l’Europa ai suoi tifosi. Ma partiamo dall’inizio, in particolare dal terzo turno contro la Triestina. Il Catania era reduce da giorni complicati a livello mediatico, dopo l’episodio del calcio di Baldini a Di Carlo a Parma, entrato nell’immaginario collettivo nazionale. Sul campo il match fu molto tirato e concluso sullo 0-0 anche dopo i supplementari. I rossazzurri cominciavano a rivedere i fantasmi di due anni prima, quando i tiri dagli 11 metri furono decisivi in negativo contro il Pisa. Questa volta però andò meglio, con Polito decisivo nel parare due dei primi 4 rigori triestini regalando ai suoi un ottavo di finale che mancava da 43 anni.

Impresa Catania contro il Milan campione del mondo

Ottavo di finale in cui il Catania trovò il Milan di Ancelotti campione del mondo. All’andata a Milano l’impresa era già in parte confezionata, con i rossazzurri capaci di portarsi sullo 0-2 e bravi poi a difendersi anche in 10 uomini per gli ultimi 20 minuti. Il gol di Paloschi non servì infatti ai rossoneri, che uscirono sconfitti per 1-2 davanti ai loro tifosi. Al ritorno al Massimino, di fronte a 20 mila tifosi, il Catania passò subito con Vargas con un gol dei suoi, prima di essere ripreso ancora da Paloschi a metà secondo tempo. Un monumentale Bizzarri tenne in vita i rossazzurri, che riuscirono con un finale di grande cuore a portare a casa la qualificazione.

Ai quarti fu la volta dell’Udinese, che al vecchio Friuli con poco più di 1000 spettatori si impose per 3-2 dopo che il Catania si era portato in vantaggio per 1-2. Anche in questo caso il ritorno portò bene ai rossazzurri però, capaci di ribaltare il risultato in casa. La partita iniziò però male, con l’immediato 0-1 ospite con Pepe. Sul finale di prima frazione ci pensò Spinesi a pareggiare su rigore, e la partita si trascinò fino agli ultimi minuti in fragile equilibrio. A 10’ dalla fine il cambio che la decise, con Spinesi fuori e dentro Morimoto. Il giapponese, appena 9 minuti dopo, siglò il 2-1 su assist di Vargas facendo esplodere di gioia i tifosi di casa e regalando una storica semifinale ai suoi.

L’Europa sfiorata

Storica perché in caso di finale il Catania avrebbe avuto accesso all’Europa League, in virtù delle posizioni di classifica in Serie A. In semifinale arriva la Roma, col Catania che nel finale di stagione si trovò pericolosamente vicino alla zona retrocessione. La tensione per una salvezza in bilico si riversò in campo, dove i rossazzurri erano solo una pallida controfigura della squadra brillante e propositiva vista nei turni precedenti. All’andata a Roma finì 1-0 con gol di Totti in un match a senso unico. Al ritorno al Massimino il Catania non andò oltre l’1-1, con la testa ormai solo alla lotta salvezza. Si concluse così quindi la cavalcata dei rossazzurri, che fece sognare i suoi tifosi e riuscì anche a salvarsi in extremis in quell’annata.

Catania Messina di Coppa Italia: quando Schillaci battè Pruzzo

Il Messina ha al suo attivo 53 partecipazioni nelle coppe nazionali, di cui ben 30 in Coppa Italia. Partendo dal basso, il risultato migliore in Coppa Italia di Serie D è la finale raggiunta nella stagione 2018-19 contro il Matelica. In questa occasione i giallorossi uscirono sconfitti per 1-0 nel match disputato a Latina chiudendo al secondo posto nella competizione.

In Coppa Italia di Serie C il miglior risultato è invece quello ottenuto nella stagione 1998-99 con la semifinale. Quell’annata vide il Messina battere con un complessivo di 7-1 il Foggia ai sedicesimi, per poi passare contro Cavese e Catania tra ottavi e quarti. Il derby in particolare fu molto tirato, con due 0-0 tra andata e ritorno e deciso solo ai rigori, dove i giallorossi ebbero la meglio per 5-3. Il cammino del Messina si interruppe solo in semifinale, dove trovò il Gualdo che fu capace di ribaltare l’1-0 dell’andata vincendo per 2-0 a casa sua al ritorno.

Anche in questo caso, come per il Catania, il percorso più esaltante del Messina in una coppa nazionale è però avvenuto nella Coppa Italia principale. Annata 1985/86, il Messina che giocava in Serie C si trova nel girone eliminatorio con Catanzaro, Bari (neopromosso in A), Ascoli, Campobasso, e Roma. E contro i giallorossi in particolare avverrà una delle più grandi imprese della storia dei siciliani. Il match del Celeste, il primo della fase a gironi per i peloritani, vede arrivare in Sicilia la Roma di Conti, Nela, Pruzzo, e con Eriksson in panchina.

Solo il Torino ebbe la meglio

Sulla carta partita scontata, ma in campo sarà tutt’altra storia. Il Messina di Scoglio passerà in vantaggio col gol del romano Orati riuscendo poi a resistere agli assalti degli avversari. In quel Messina giocava anche Totò Schillaci, che dimostrò in quella occasione di essere un calciatore di categoria superiore facendo ammattire i difensori avversari. Per dare una misura dell’impresa dei ragazzi di Scoglio basta dire che quella Coppa Italia fu poi vinta proprio dalla Roma.

La vittoria diede uno slancio importante ai peloritani, che riuscirono nelle partite successive a ottenere 3 pareggi e un’altra prestigiosa vittoria in casa contro il Bari per 1-0, con gol proprio di Schillaci. I giallorossi furono l’unica squadra del girone a chiudere imbattuti, e passarono il turno con 7 punti al secondo posto, a pari merito con la Roma e un punto sopra l’Ascoli. Il cammino del Messina si arrestò poi nel turno successivo, con la sconfitta contro il Torino (4-0 risultato complessivo). Nonostante questo, nessuno da quelle parti dimenticherà mai quella magica notte d’agosto in cui Schillaci e compagni furono più forti della Roma.

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