Il Tribunale ha preso la sua decisione: la trattativa portata avanti da Benedetto Mancini sarebbe decaduta. Almeno queste sono le prime indiscrezioni che trapelano dalle stanze in cui si è svolta la riunione più importante degli ultimi anni nella storia del calcio a Catania. I magistrati non avrebbero infatti ritenuto idoneo il tentativo estremo, fatto dall’imprenditore romano nei giorni scorsi, per adeguare – seppur parzialmente – la sua posizione a livello economico.
Ricordiamo che Mancini aveva in un primo momento disertato l’incontro in programma lunedì sera per porre fine alla questione. Sarebbe stato sufficiente colmare la richiesta di mezzo milione, alla base dei requisiti per completare l’asta delle scorse settimane, per mettere il ramo sportivo dell’azienda Calcio Catania nelle sue mani. L’imprenditore non si è presentato, salvo poi giungere in città il giorno successivo con un assegno circolare da 200.000 euro.
Una cifra che non sarebbe stata sufficiente a raggiungere la quota, visto che finora Mancini ha versato appena 175.000 euro, ovvero il denaro che coincide con la cauzione.
In ogni caso il Tribunale etneo, come svelano i colleghi del quotidiano La Sicilia, avrebbe dichiarato decaduta la trattativa portata avanti da Mancini. Per questo motivo, come si sospettava qualche giorno fa, ora la situazione del Calcio Catania è nuovamente in alto mare. Ci si trascinerà in maniera stanca fino alla data del 19 aprile, l’ultimo giorno di esercizio provvisorio. L’opzione più rosea riguarderebbe una nuova proroga, mentre in caso contrario il calcio in città potrebbe sparire.
