Le pagelle di Venezia Palermo hanno poche insufficienze per quel che concerne la squadra di Eugenio Corini, che ha vinto col risultato di 1-3. I tre gol portano la firma di capitan Brunori, match winner di questa sera. È stata una gara sofferta per i rosanero, che hanno affrontato un avversario di livello. I lagunari non si sono mai arresi, assediando l’area avversaria per conquistare il pari. Sono però tornati a casa a mani vuote.
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Le pagelle di Venezia Palermo: i migliori e i peggiori
Di seguito le pagelle di Venezia Palermo, terminata sul risultato di 1-3, con i voti di tutti i rosanero che sono scesi in campo in questa settima giornata di Serie B.
La difesa
PIGLIACELLI 6 – L’estremo difensore rosanero non è chiamato ai miracoli questa sera. In occasione dell’unico gol del Venezia le colpe sono esclusivamente dei suoi compagni di reparto, che combinano letteralmente un disastro. Può fare poco per evitare il peggio. Per il resto è ordinaria amministrazione.
MATEJU 6 – I miglioramenti registrati dall’inizio del campionato alla giornata in corso sono evidenti, anche se oggi fatica come tutto il reparto di fronte ad un avversario arrembante che concede poche pause. Lo dimostra il fatto che sul gol del pari la sua ribattuta involontaria contribuisce a consegnare il pallone a Pohjanpalo. Nel secondo tempo esce a causa di un infortunio. (dal 74′ NEDELCEARU s.v.: Entra per la prima volta in questa stagione e, data l’assenza di Buttaro, è costretto a schierarsi in un ruolo non suo. La sua prestazione è comunque priva di sbavature)
LUCIONI 7 – È l’unico che tiene duro per 90′ in una difesa che a tratti fa acqua da tutte le parti, sfruttando anche la giocata sporca pur di togliere il pallone dai piedi degli avversari ed evitare il peggio. Il suo contributo è fondamentale soprattutto nel secondo tempo, quando il Venezia attacca senza freni. Al 60′ firma un doppio salvataggio su un’azione confusa iniziata da un corner e poco dopo sfiora il gol, che diventa un assist quando il pallone approda sulla testa di Brunori.
CECCARONI 5 – Tanti palloni persi e ritardi nella marcatura per il difensore, che di fronte ad un avversario di livello ha mostrato delle difficoltà non di poco conto. Il bomber Pohjanpalo per sua fortuna ha sprecato i palloni che gli sono stati regalati, ad eccezione di quello del gol del momentaneo pari.
LUND 6,5 – È proprio il terzino a guadagnarsi il calcio di rigore in avvio del match, che ha portato al momentaneo vantaggio. Al 6′ infatti si infila in area e viene abbattuto da Altare. La sua posizione si rivela regolare, seppure inizialmente sembrasse in fuorigioco. Il resto della partita è ordinaria amministrazione. I suoi cross nel secondo tempo non fanno male agli avversari. La prestazione nel complesso è più che positiva. (dal 64′ AURELIO 6: È chiamato in causa per dare freschezza alla squadra e far rifiatare i compagni. È così che contribuisce alla fase di possesso, imbambolando alcune iniziative arancioneroverdi).
Il centrocampo
VASIC 6+ – Non accadeva da un mese di vederlo in campo da titolare e mister Corini decide di schierarlo in una partita senza dubbio ostica, per di più con un centrocampo rivoluzionato rispetto ai precedenti impegni. Nonostante ciò, non delude. La sua è una prestazione ricca di grinta: dona velocità al gioco e tenta più volte l’inserimento, senza particolari pecche in fase difensiva. (dal 77′ HENDERSON s.v.: Non sbaglia nulla nei pochi palloni che tocca. È poco però per dare dei giudizi)
GOMES 6 – Una prestazione senza infamia e senza lode per il centrocampista. Anche lui non vedeva il campo da tempo, data l’elevata concorrenza che quest’anno spicca nel suo reparto. Non c’è spazio per brillantezza e creatività, ma gioca senza grande difficoltà i palloni che passano nella sua area.
COULIBALY 5 – È un esordio non dei migliori per il centrocampista, che commette tanti errori in fase difensiva. In occasione del gol del pari del Venezia non spazza e lascia il pallone a disposizione del pesante attacco avversario, con Pohjanpalo che non lo grazia. La sensazione è che debba ancora intendersi coi compagni di reparto e il poco impiego collezionato finora non l’ha senza dubbio aiutato.
L’attacco
INSIGNE 6 – Le sue qualità tecniche continuano ad essere innegabili, anche se non ha ancora trovato il miglior modo per dialogare con i compagni di reparto e creare occasioni pericolose. È per questo motivo che vengono fuori soltanto con sporadicità, come nel passaggio in verticale per Di Francesco nel primo tempo. Al 58′ sfodera un tiro a giro che termina di poco lontano dall’incrocio dei pali, poi viene sostituito. (dal 64′ SEGRE 6 – Entra con l’obiettivo di dare freschezza al centrocampo e ci riesce smerciando palloni ed evitando che gli avversari si avvicinino troppo all’area di Pigliacelli).
BRUNORI 7,5 – Il capitano si sblocca dopo sette giornate di digiuno. Il gol, messo a segno dal dischetto con un tiro ben angolato, rappresenta un’iniezione di fiducia per l’attaccante, che si dimostra molto più propositivo e pericoloso rispetto alle gare precedenti. Al 61′ sfodera un bel tiro che viene deviato da Zampano, ma nonostante la traiettoria viziata Joronen ci mette la pezza. L’appuntamento col gol però è soltanto rimandato, perché sul corner firma la doppietta di testa. Nei minuti di recupero, quando i padroni di casa sono tutti in avanti, realizza il tris. È senza subbio lui il migliore delle pagelle di Venezia-Palermo.
DI FRANCESCO 6 – Quella di oggi è una prestazione sottotono per l’esterno rosanero, che in altre occasioni ha dimostrato maggiore brillantezza. Crea poche occasioni, limitandosi più che altro a gestire in fase di possesso dialogando con il compagno di fascia Lund. Da lui ci si aspetta qualcosa di più. (dal 64′ MANCUSO 6+ – Entra quando l’unico obiettivo del Palermo è evitare che gli avversari arrivino in area. Sembrava che ci fosse poco spazio per dare mostra delle sue qualità, ma nei minuti di recupero serve con precisione Brunori e permette al compagno di chiuderla definitivamente sull’1-3)
L’allenatore
CORINI 6 – Il tecnico sfodera un centrocampo rivoluzionato, che non paga del tutto. L’idea di passare al modulo con due punte dopo il gol del vantaggio, invece, è vincente, dato che la sua squadra riesce a difendersi meglio e a chiuderla definitivamente all’inizio del recupero.
