Il Palermo chiude il suo girone di andata al sesto posto della classifica di Serie B a quota 32 e le pagelle, inevitabilmente, hanno promossi e bocciati. Il percorso dei rosanero è stato una parabola, ma il 2023 si è chiuso con tanti buoni propositi per il nuovo anno. Il primo è, sicuramente, quello di tornare a credere nella promozione diretta. Il Parma è volato via, ma il secondo posto, attualmente occupato dal Venezia, dista soltanto 3 punti. In secondo luogo, c’è da ricostruire il legame tra la piazza e il tecnico Eugenio Corini, spesso messo in dubbio in questa prima metà della stagione.
In attesa di scoprire cosa il 2024 riserverà ai tifosi rosanero, andiamo a dare i voti ai protagonisti di questa annata calcistica giunta al giro di boa.
Palermo, le pagelle del girone di andata: i migliori e i peggiori
Il girone di andata del Palermo ha visto ben 32 gol segnati, ma di questi pochi sono arrivati da attaccanti. Non è un caso, in tal senso, che il titolo di migliore vada a un centrocampista: Jacopo Segre. Andando a guardare il dato dei gol subiti, invece, si nota che sono 23, troppi in relazione alle altre squadre di alta classifica. È anche per questo motivo che il titolo di peggiore va a un difensore, seppure quest’ultimo non sia stato sempre titolare: Ivan Marconi.
Di seguito le pagelle del girone di andata del Palermo giocatore per giocatore.
I portieri
PIGLIACELLI 6 – L’estremo difensore è titolare inamovibile, anche se a tratti mostra di avere qualche incertezza. Il bilancio al termine del girone di andata è di 23 gol subiti in 19 giornate, con una media di 1,21 a partita. Soltanto una piccola percentuale però è da ricondurre a suoi errori individuali. Il suo punto debole continuano ad essere le uscite, che spesso causano un brivido ai tifosi rosanero. Nel bilancio complessivo delle pagelle del girone di andata del Palermo, tuttavia, i salvataggi pesano più degli errori. Il suo palmares si sarebbe potuto arricchire anche di qualche assist se l’attacco rosanero fosse stato più collaborativo. La sufficienza è dunque piena.
DESPLANCHES s.v. – Il giovane portiere è stato uno dei nomi più attesi del calciomercato estivo. Le premesse ci sono tutte, ma finora soltanto quelle. Il tecnico Eugenio Corini infatti non gli ha mai regalato il campo, relegandolo a riserva indiscussa. La curiosità nei suoi confronti è tanta e il futuro rosanero porta la sua firma. La speranza è che possa essergli concessa a breve qualche occasione per dare mostra delle sue qualità.
KANURIC s.v. – Il classe 2000 austriaco è arrivato silenziosamente a Palermo a metà settembre dopo essersi svincolato dal Nottingham Forest e a distanza di mesi di lui si sa poco o nulla, anche in virtù del fatto che non è mai stato presentato né alla stampa né tantomeno ai tifosi. Il ruolo è quello di terzo portiere e difficilmente vedrà il campo nel corso di questa stagione.
La difesa
MATEJU 5 – Il terzino destro sulla carta è l’anello debole della catena rosanero, complice anche la decisione maturata nella sessione di calciomercato di non affiancargli un degno pari ruolo. È così che partita per partita si è preso le critiche della tifoseria, spesso ricoprendo anche il ruolo di capro espiatorio. È inevitabile sottolineare che gli errori difensivi sono stati numerosi nel corso del girone di andata, ma è altrettanto vero che con umiltà il giocatore ha continuato a scendere in campo a testa alta, senza mai cedere al peso delle pressioni. Nel finale, dopo un’assenza per squalifica, ha perso la titolarità in virtù delle ottime prestazioni di un ritrovato Graves. È da capire cosa ne sarà del ceco al ritorno in campo.
GRAVES 7- – È la sorpresa del girone di andata del Palermo, almeno per quel che concerne il finale. Il danese inizialmente viene sostanzialmente sempre relegato in panchina, ad eccezione di 45’ senza infamia e senza lode con Lecco. La svolta arriva col Pisa, dove parte titolare in virtù della squalifica del titolare Mateju e si fa trovare pronto. La prestazione è priva di sbavature e ricca di spunti anche in termini offensivi, tanto che il tecnico Eugenio Corini non può evitare di confermarlo. A Como firma anche il suo primo gol in rosanero, confermandosi un’arma in più in vista del girone di ritorno.
LUCIONI 7 – È uno dei migliori acquisti del calciomercato estivo del Palermo, soprattutto in termini di motivazioni e carisma. Un capitano de facto, capace di trascinare in avanti i compagni anche quando la strada è in salita. Non molla mai e spesso riesce nell’impresa di ravvivare una squadra che molte volte si è dimostrata debole dal punto di vista del carattere. A fine dicembre è costretto a saltare le ultime due partite per un problema fisico e la sua assenza si fa sentire. Il bilancio complessivo è di 17 presenze, condite anche da 2 gol. I tifosi non vedono l’ora di rivederlo in campo all’inizio del girone di ritorno.
CECCARONI 6,5 – Anche il difensore classe ’95 arriva nella sessione estiva di calciomercato con la promessa di essere un punto fermo nella difesa rosanero. L’intesa con Lucioni è subito instaurata e vincente. Il compagno di reparto lo aiuta in alcuni casi a mettere una pezza a qualche sbavatura, facendo sì che il suo voto nelle pagelle del girone di andata del Palermo sia più che sufficiente. Complice anche la rete realizzata col Sudtirol. Prima della pausa è costretto a saltare diverse partite a causa di un infortunio e la sua assenza si sente. Con la Cremonese rientra e disputa 90’ soddisfacenti, sebbene le condizioni fisiche non fossero delle migliori.
MARCONI 4,5 –È uno dei pochi rimasti della vecchia guardia e attende con pazienza la possibilità di scendere in campo, assistendo da spettatore a prestazioni idilliache della coppia titolare composta da Lucioni e Ceccaroni. La chance arriva col Brescia, quando il numero 32 è costretto ad uscire anzitempo per un infortunio. Le prestazioni inizialmente sono sufficienti, seppure con qualche sbavatura che rischia di costare cara ai rosanero. Il girone di andata per lui si chiude nel peggiore dei modi a Como con un rosso maturato per un’ingenuità, che gli costa tre giornate di squalifica e lo candida a essere il peggiore delle pagelle del Palermo.
NEDELCEARU 6 –Il tecnico Eugenio Corini lo dimentica in panchina per quasi la totalità del girone di andata, con tanto di – vero o presunto – malcontento del diretto interessato. A Como, tuttavia, di alternative non ce ne sono, data la contemporanea assenza di Lucioni e Ceccaroni. Il romeno dunque indossa gli scarpini e ritrova il campo, seppure con qualche sbavatura che in parte contribuisce ai gol degli avversari. La sorpresa arriva però con la Cremonese, quando si traveste da bomber e segna di testa la rete del momentaneo pari. La sufficienza è d’obbligo.
LUND 6,5 –In molti, inizialmente, avevano qualche perplessità nei confronti del danese-americano, prelevato dall’Hacken. Il suo nome non era decisamente tra quelli più conosciuti, anzi. È anche in virtù di ciò che nella prima parte del girone di andata si alterna costantemente con il pari ruolo Aurelio, dividendosi il minutaggio in modo quasi chirurgico. Col passare delle giornate, sempre più abituatosi al calcio italiano, diventa però un titolare inamovibile. I suoi cross in alcuni casi hanno dato vita a azioni offensive pericolose. Il classe 2002 con le sue prestazioni si è anche guadagnato la convocazione in Nazionale con gli Stati Uniti.
AURELIO 6- – Nel corso della prima parte della stagione, anche per una serie di infortuni, ha fatto fatica a reggere il confronto con Lund, che alla fine lo ha superato nelle gerarchie alla corte del tecnico di Eugenio Corini. Da subentrato, spesso non riesce a entrare subito in partita e commette qualche errore, come accaduto a Como. Il giudizio nelle pagelle del girone di andata del Palermo è reso meno amaro dal gol realizzato col Sudtirol, che ha regalato la vittoria ai rosanero. Il giocatore deve ancora darsi da fare per dimostrare di meritare una maglia da titolare.
BUTTARO 5 – Il terzino, complice un infortunio, vede il campo col contagocce nel girone di andata e, quando viene chiamato in causa, non riesce a dare mostra delle sue qualità. Anche in virtù degli schemi tattici del tecnico Eugenio Corini, che in più occasioni lo schiera in un ruolo non suo. È il caso della gara col Catanzaro, quando è costretto a giocare 90’ a centrocampo e appare smarrito, anche a causa di alcuni cambi discutibili. Lo spirito di sacrificio non basta per ottenere la sufficienza.
Il centrocampo
GOMES 6,5 – Il centrocampista inizia la stagione portandosi ancora sulle spalle l’enigma legato al suo ruolo. Il francese, di fatto, non è mai stato un regista, seppure questo ruolo è probabilmente ciò che servirebbe alla squadra per dare una svolta alla manovra offensiva. Il tecnico Eugenio Corini, tuttavia, è consapevole delle sue caratteristiche e lo smarca da compiti di impostazione, affidandogli il ruolo di frangiflutti tra difesa e centrocampo. Un incarico che il numero 4 svolge egregiamente. Con lui in campo la linea mediana del Palermo è più compatta ed ermetica. Il transalpino è certamente meno appariscente rispetto ad altri compagni di reparto, ma fa legna e consente alle mezzali rosanero di avere maggiori libertà di movimento, in virtù del suo dinamismo e la capacità di rompere il gioco avversario.
STULAC 6,5 – Lo sloveno ha approcciato con entusiasmo all’avvio del campionato, dato che arrivava da mesi di sofferenza in virtù del grave infortunio che aveva interrotto anzitempo le ottime prestazioni della scorsa stagione. Il playmaker tuttavia si dimostra decisivo in alcuni frangenti e meno funzionale in altri, anche per l’impiego altalenante concessogli dal tecnico Eugenio Corini. La titolarità gli è stata concessa poco e da subentrato non sempre riesce a impattare nel migliore dei modi. Qualche passaggio a vuoto c’è stato, ma se l’allenatore cerca piedi sapienti sa a chi affidarsi. Un dato di fatto, in tal senso, è che è il re delle punizioni. Le urla di gioia del “Barbera” nel finale contro Spezia e Cremonese restano un ricordo indelebile. A queste si aggiunge la rete ininfluente contro il Catanzaro. Il voto delle pagelle del girone di andata del Palermo è uguale a quello del compagno di reparto Gomes, ma le motivazioni sono completamente differenti.
SEGRE 7,5 – Alzi la mano chi aveva pensato che l’arrivo di nomi altisonanti a centrocampo nel corso del calciomercato estivo del Palermo avrebbe ridotto ai minimi termini l’impiego dell’ex Torino. Le premesse per una permanenza in panchina c’erano. Il dottor Jacopo, tuttavia, ha fatto ricredere chiunque. Il suo dinamismo e il suo ottimo senso della posizione, sia in fase di rottura che in quella offensiva, lo rendono imprescindibile per la compagine di Eugenio Corini. La conquista della laurea in Scienze Motorie ha probabilmente ulteriormente liberato la mente del numero 8, che dopo aver messo la corona in testa ha anche segnato gol pesanti contro Parma, Pisa e Como. Non resta che fargli i complimenti per il voto di laurea e per quello ottenuto nelle pagelle del girone di andata del Palermo.
COULIBALY 6 – È l’ultimo arrivato in casa Palermo e ancora ha da fare vedere quelle che sono le sue reali potenzialità, almeno nella loro completezza. Il senegalese finora ha senza dubbio dimostrato di saper sfruttare al meglio le doti fisiche e di inserimento tra le linee avversarie, senza mai risparmiarsi nei contrasti a centrocampo. Anche l’instabilità muscolare di un giocatore non del tutto affidabile sul medio e lungo periodo si è però fatta sentire. Il timore è che la palla recuperata che ha innescato l’1-3 di Brunori a Venezia o l’inserimento da 3 punti contro il Brescia possano essere soltanto episodi estemporanei. Non resta che attendere il girone di ritorno per avere una risposta.
HENDERSON 5,5 – Lo scozzese è la pedina che ha più deluso nel pacchetto di centrocampo del Palermo. Le sue qualità tecniche sono innegabili, ma finora sono state evidenziate sul campo soltanto col contagocce. La sensazione iniziale era che il tecnico Eugenio Corini quest’estate avesse accolto alla sua corte un giocatore in grado di spaccare le partite con dinamismo e un pizzico di malizia, che non guasta mai. Il classe ’96 era effettivamente partito a mille, giocando partite di spessore contro Modena e Sudtirol. Con il passare delle giornate, tuttavia, è finito per cadere in un pericoloso anonimato. È innegabile che si trovi maggiormente a suo agio in una squadra che punta sulla verticalità più che sul fraseggio. Il suo rendimento probabilmente dipenderà dal ritratto che l’allenatore vorrà dare alla sua compagine nel girone di ritorno, visto che in quello di andata è stato multivolto. Anche l’ex Empoli, intanto, è rimandato al 2024.
VASIC 6 – Un sei politico per il serbo, che in questo girone di andata ha collezionato soltanto 460’. L’inizio di stagione non era stato negativo, tanto che qualcuno aveva pensato che potesse giocarsi una chance per ottenere un posto da titolare. I senatori e le new entry più esperte, tuttavia, lo hanno col passare delle giornate scavalcato nelle gerarchie, togliendogli la possibilità di trovare continuità e dare mostra delle sue qualità. L’infortunio muscolare ha definitivamente messo un punto al suo percorso, relegandolo in panchina nel finale.
L’attacco
INSIGNE 5 – Il nome più caldo del calciomercato estivo era senza dubbio quello dell’esterno destro d’attacco, che fin dai primi allenamenti aveva dato mostra delle sue qualità di categoria superiori. Le doti in questione, tuttavia, non si sono praticamente mai viste sul campo. In 13 presenze ha collezionato 2 gol e 3 assist. In molte occasioni è apparso fuori dal gioco, mai valorizzato dai passaggi lunghi voluti dal tecnico Eugenio Corini. L’unica partita realmente caratteristica è stata quella contro il Pisa, in cui ha dato il meglio di sé, divenendo protagonista a tutto tondo della manovra offensiva. Non a caso è arrivata la rete. L’auspicio è che non sia un una tantum.
DI MARIANO 5 – Il ritiro estivo gli serve per ritrovare il campo dopo il grave infortunio. Il tecnico Eugenio Corini gli dà fiducia, relegandolo però di fatto a riserva di lusso di Insigne e Di Francesco. E, nonostante i due colpi da novanta del calciomercato non incidano, il numero 10 non riesce ad approfittarne. Il suo girone di andata, come dimostra il voto nelle pagelle del Palermo, non è all’altezza. Dai suoi piedi arriva solo un assist, quello per Segre contro la Reggiana. Poi, il nulla. L’esterno d’attacco resta ingarbugliato in un equivoco tattico che lo vede alternato sulle due fasce, senza creare insidie agli avversari. I problemi fisici non possono essere un alibi. Ci si attende un riscatto nel girone di ritorno.
BRUNORI 6- – Il bilancio è di 7 gol in 19 giornate, in media 0,36 a partita. Un bottino a ranghi ridotti per il capitano, che quest’anno ha faticato a sbloccarsi. Il rendimento dell’attaccante, a cui è stato sostanzialmente affidato tutto il peso in fase realizzativa, è stato al di sotto delle aspettative. Anche in virtù di una debole intesa coi compagni di reparto, che in poche occasioni sono riusciti a servirlo in modo soddisfacente. Quando è in partita, come a Venezia e Parma, il numero 9 dimostra però di potere dare molto di più a questa Serie B. La speranza è che il girone di ritorno sia più propositivo di quello di andata.
DI FRANCESCO 5+ – È arrivato a Palermo con l’etichetta di giocatore da Serie A, ma senza riuscire a fare mai sostanzialmente la differenza in questo girone di andata di Serie B. O, quantomeno, non abbastanza per una squadra che avrebbe avuto bisogno di un maggiore apporto in termini di carattere e intraprendenza nel reparto offensivo. L’infortunio lo ferma proprio nel momento in cui i suoi sono più in difficoltà, per cui non può dare un contributo alla causa. Il palmares alla fine dei conti segna 3 reti in 14 partite, più di quelle realizzate nell’intero campionato di massima categoria con la maglia del Lecce. Di queste 2 sono arrivate nelle ultime due gare, in cui il piglio è stato nettamente diverso. Chissà se, dopo la pausa, riuscirà ad andare avanti su questa strada.
MANCUSO 6 – Il suo girone di andata è di difficile valutazione. Nella prima metà gli viene affidato il ruolo di bomber della panchina e, nel complesso, non demerita, andando a segno da subentrato con Ascoli, Modena e Spezia e facendo da assist-man con Venezia e Sudtirol. Il tecnico Eugenio Corini, nonostante ciò, gli concede un minutaggio parecchio risicato, che non lo aiuta nel trovare continuità di prestazione. Così come i cambi di schema dell’allenatore, che con la Ternana lo mette al fianco di Brunori. Il risultato non è quello sperato. È così che negli ultimi mesi dell’anno finisce sostanzialmente nel dimenticatoio, salvo collezionare 8’ con la Cremonese. I dati però parlano chiaro: ha segnato un gol ogni 180’, meglio di tutti i suoi compagni di reparto. È per questo che è l’unico che si prende la sufficienza piena nelle pagelle del girone di andata del Palermo.
SOLERI 5,5 – Il titolo di bomber della panchina di qualche annata fa è, purtroppo, ormai un lontano ricordo, sebbene l’affetto dei tifosi, che lo acclamano ad ogni ingresso in campo, sia rimasto immutato. L’attaccante raccoglie con umiltà le briciole concessegli dal tecnico Eugenio Corini. Nelle prime giornate sfrutta le occasioni avute per firmare il gol (l’unico) con la Reggiana e l’assist con la Feralpisalò, poi continua a cercare di essere incisivo nei modi che può. L’unica partita che gioca nella sua interezza è quella con Lecco, in virtù dell’indisponibilità di Brunori, in cui colleziona tante occasioni e una traversa, ma senza trovare la via della rete. Un aspetto che non lo aiuta a conquistare maggiore spazio. Il bilancio complessivo è di soli 269’.
VALENTE 6- – È, insieme a Soleri, il giocatore che ha trovato meno spazio nel reparto offensivo del Palermo, anche in virtù dell’età avanzata. Le condizioni fisiche non gli permettono di tenere i 90’, per cui il tecnico Eugenio Corini lo utilizza soltanto per pochi spezzoni. In alcuni casi riesce a rompere gli equilibri, in altri casi non riesce a incidere. L’unica occasione dal primo minuto, quella col Brescia, la sfrutta servendo a Coulibaly l’assist per il gol vittoria. Dai sui piedi nascono anche i gol di Soleri a Reggio Emilia e di Stulac contro il Catanzaro. Non manca mai la voglia di contribuire alla causa e di dimostrare le sue qualità, come accaduto nella cavalcata della promozione in Serie B.
Palermo, le pagelle del girone di andata: l’allenatore
CORINI 5,5 – Il girone di andata non è stato certamente rose e fiori per l’allenatore del Palermo, che dopo un avvio ad alti livelli, che avrebbe potuto proiettare i rosanero ai vertici della classifica, ha dovuto affrontare un momento di flessione, rischiando anche l’esonero. Le sue scelte tecniche spesso sono state discutibili e a tratti sembrava avere perso le redini. Un parziale sereno, a sorpresa, è stato tuttavia ritrovato nel finale. La speranza è che il 2024 inizi come il 2023 è finito. Un elogio gli si deve sicuramente fare, dal punto di vista umano: non ha mai smesso di crederci, facendo da parafulmine ai suoi giocatori di fronte alle dure ma giustificate critiche di una piazza pretenziosa.