Il Palermo a un passo dalla cessione al City Football Group, il club rosanero da qui a pochi giorni passerà infatti tra le mani dello sceicco Mansour. Le ambizioni della nuova società. come confermato anche nelle ultime ore, sono quelle di riportare il club di Viale del Fante nei piani alti del calcio italiano. Il presidente Dario Mirri, intanto, ha rilasciato una lunga intervista a Trm durante la quale ha ripercorso la straordinaria stagione culminata con la vittoria dei playoff e si è logicamente soffermato anche sull’imminente closing.
Il futuro del Palermo
“Domani (30 giugno) si completeranno i tre anni del nostro impegno iniziati con Hera Hora, l’obiettivo era quello di consegnare il Palermo nelle mani di chi ne avesse più capacità sia economiche che tecniche. Ore o giorni non importa! Due milioni e 800 mila euro versati nel 2019? Quei soldi servivano per far sì che lottare il Palermo per andare in A, se fosse andato in massima serie magari sarebbe cambiato tutto. Quei soldi si sono completamente persi nella mischia dei creditori del Palermo Calcio che fallì nel 2019. Sono stato fortunato a vincere, quello che sarà il futuro che dopo il primo luglio è quello che mi ero auspicato da tifoso. Più di un anno che lavoro con gli advisor per individuare il profilo migliore a cui cedere la società, quello che ho fatto non lo rifarei se non per il Palermo. Voglio dare al Palermo il futuro che sogno da tifoso”.
I nuovi investitori
“Adesso non so chi sia bene Mansour. In questo anno ho teorizzato che Palermo ha delle potenzialità pazzesche; Fiorentina, Lazio e Palermo sono lì lì anche se dicendo questo capisco di essere di parte. Oggi il calcio è un’impresa, si investe e ci sono sia i costi che i ricavi. Chi guarderà al Palermo lo farà per investire e nessuno vorrà gettare via i soldi dalla finestra, chi investirà lo farà anche per avere un ritorno. Oggi il Palermo è l’unica società a non avere debiti, ricordo tutte le mortificazioni subite con tanto di Pec bulgare. Il Palermo non le subirà più, ma spenderà un euro se riceverà lo stesso; non esiste nessun benefettore, il Palermo è un’impresa. Si prenderanno dei giocatori che avranno le caratteristiche per la categoria”.
Il futuro di Brunori
“Nuovo sindaco Lagalla? Abbiamo il 12 giugno come data in comune, al sindaco ho chiesto qualcosa sul futuro e la condivisione di un progetto. L’idea è quella di ristrutturare il Barbera e farlo diventare uno stadio del futuro, parliamo di un impianto con 32 anni di vita. La precedente società è intervenuta il minimo, parlavamo di come intervenire. Ci son delle zone a Palermo che dovrebbero essere sfruttate in modo migliore. Brunori? Ci ha portato in B e ha dato il suo massimo contributo, è giusto che guardi al proprio futuro. Matteo è di proprietà della Juventus che chiaramente fa i suoi interessi come Brunori e il Palermo, il desiderio è che resti con noi. Ora torno a fare il presidente e ricordo ancora con amarezza quando mio zio cedette Chimenti, ho subito anche l’anno scorso un dispiacere quando cedemmo Lucca al Pisa. Se a Brunori non vengono aperte le porte della A, in B ce la potremmo giocare; a quel punto dipenderà da quanto chiederà la Juventus. Qualunque sia l’investitore non si limiterà a investire sul pallone ma magari potrebbe dedicarsi anche al turismo o alle infrastrutture”.
Anima da tifoso
“Palermo-Entella? Sullo 0-2 respiravo ancora (ride ndr), la cosa che mi faceva stare male era la paura di poter tradire i sogni di bambini e non. Questa vittoria magari ci ha fatto trovare tanti nuovi tifosi e questo era il mio obiettivo, temevo che con la sconfitta avremmo perso tutto. Anche in C il fatidico mister X non si sarebbe comunque tirato indietro, il Palermo avrebbe avuto un suo valore anche se non avesse vinto la finale contro il Padova. Quanti tifosi e con quale orgoglio ci rappresentano coloro che abitano lontano da Palermo. “Ha mai pensato di mollare? No, mai! Sono uno con la testa dura e ho tanto coraggio, mai avrei potuto tradire l’impegno assunto. Abbiamo messo quei soldi e abbiamo anche avuto la fortuna di raggiungere l’obiettivo, non si scappa davanti alla città. Ho avuto il sostegno di pochi, ma fortissimi. Sagramola? È stata la persona che mi ha insegnato come funziona questo mondo, semmai ci dovesse essere un’altra società non dipenderà da me consegnare le chiavi. I meriti sono tutti gli occhi di tutti. Ricevere le critiche dai tifosi è stato sempre un colpo al cuore soprattutto perché anche io sono un tifoso; l’ho anche trovato ingiusto perché ho sempre fatto il massimo”.
Settore giovanile e squadra femminile
“Settore giovanile? Rinaudo ha fatto un gran lavoro, dedico anche un pensiero all’avvocato Giambona che ci sta dando una grossa mano. Il settore giovanile è l’arma in più del Palermo, in Sicilia ci sono poche squadre di livello. Direi settore giovanile fondamentale. Squadra femminile? Stiamo facendo una valutazione, chiamerà Cinzia Valenti e vedremo i suoi progetti: stiamo cercando di dare un futuro alle nostre ragazze”.
Ritiro e centro sportivo
“Non è facilissimo organizzare un ritiro, per questo abbiamo scelto di restare in città. Faremo amichevoli sia qui ma potremo anche prendere l’aereo e andare fuori a giocare. Centro sportivo? Con un mio amico avevo assunto un impegno: abbiamo recuperato il marchio del vecchio Palermo e adesso stiamo lavorando sul centro sportivo. Ci siamo fermati da sei mesi perché lo sviluppo societario consigliava di non andare avanti e aspettare i nuovi investitori. Il centro sportivo è l’asset che ho sempre sognato, un qualcosa che darebbe la possibilità al Palermo di esistere per sempre. Il settore giovanile ha bisogno di un centro sportivo, un qualcosa che verrà realizzato. Amici rosanero? Restano al loro posto, la tutela della partecipazione popolare è statuita come deciso tre anni fa. Avrà una percentuale minore, ma nessuno può toccarli!”.
Passato e futuro
“Se posso essere utile resto, altrimenti tolgo il disturbo; vorrebbe dire che avrei più tempo da dedicare a mia moglie e alle mie figlie. Felice di poter continuare a fare quello che ho fatto finora, sono contento finché sono utile. Pallotta? C’è stata una trattativa che si è però esaurita. Abbiamo avuto anche altre trattative con un gruppo che non ha avuto la forza di chiudere la trattativa, erano definiti anche i contratti ma poi non se ne fece nulla perché economicamente non arrivarono le giuste certezze. Polisportiva? Malagò è rimasto sbalordito di quanto l’idea fosse vincente, prosegue e spero che anche altre società possano aderire. Nuovo logo? Rimarrà quello che abbiamo adesso, la storia va rispettata ma bisogna guardare avanti”.
ll rapporto con Baldini
“Baldini? Non lo conoscevo! Parliamo di un sognatore e un romantico, Silvio è stato scelto perché era il migliore allenatore possibile per arrivare al sogno. Baldini tecnicamente è bravissimo, potrebbe anche insegnare calcio a chi gioca la Champions League. Dal primo all’ultimo giorno mi tranquillizzava e mi diceva: ‘Presidente, vinciamo noi!”.
