Salvatore Elia si presenta dopo un ottimo avvio a Palermo. Inevitabile il riferimento al suo arrivo in rosanero, anche con un legame affettivo particolare. Papà Firmino, infatti, aveva giocato qui all’inizio del secolo: “È stato un inizio positivo, sono molto felice. Quando è arrivata la chiamata ho provato emozioni fortissime, anche per quello che ho vissuto da bambino con mio padre. Mi ha spinto a venire qua subito. Mi sono allenato e sono determinato a far bene. Non mi aspettavo un inizio del genere, non posso che essere felice”.
I primi giorni di Elia in rosanero non sono stati facili visto il terremoto tecnico. Il suo modo di affrontare la cosa è stato invidiabile: “Io sono un professionista, sappiamo quello che è successo ma non ho avuto alcun timore. Ero tranquillo. Non ho avuto manco il tempo di conoscere Baldini e Castagnini che li hanno cambiati, ma mi sono immediatamente adattato a quello che era lo scenario”.
Palermo piazza giusta per Elia
Palermo potrebbe essere la piazza giusta per l’esplosione di Elia. Dopo le esperienze in prestito tra Benevento, Perugia e Juve Stabia, questo è il trampolino di lancio giusto: “Ogni squadra mi ha lasciato qualcosa dentro. Palermo è stata una scelta voluta fortemente. È una piazza importante, un bel trampolino di lancio se dimostri quello che vali”.
Le prime partite hanno visto protagonista il numero 77 rosanero. Anche grazie all’apporto di Eugenio Corini: “Abbiamo un bel gruppo. Chi c’era già ci ha accolto in una maniera incredibile, non me lo sarei mai aspettato. In B il gruppo fa la differenza. Con Corini mi trovo benissimo. Ha delle idee che ci trasmette in modo esplicito, andiamo tutti nella stessa direzione”.
Nel nome di papà Firmino
Resta inevitabile il riferimento a papà Firmino. Con lui si è sentito dopo il gol contro il Perugia. Anche se resta forte la sua volontà di farsi notare più per le sue qualità che per la parentela: “Papà era molto felice. La prima cosa che gli ho detto è che non sono venuto per essere ricordato come “figlio di”. Io voglio farmi conoscere come Salvatore Elia. Voglio fare bene soltanto per questo”.
Elia a Palermo sta facendo reparto con Matteo Brunori. Un legame che sta diventando sempre più saldo con il passare dei giorni: “Con Brunori mi trovo molto bene, è una bravissima persona dentro e fuori dal campo. Ti dà sempre una mano. Non fa il fenomeno. Abbiamo tante scelte in fase offensiva, ma viviamo la concorrenza in modo tranquillo. La competizione aiuta sempre a far meglio”.
Un Palermo sempre più forte
I rosa si stanno rinforzando. Arrivano giocatori importanti come Stulac, Di Mariano e Segre. Elia è felice di questi arrivi, vista la difficoltà del campionato: “Siamo felicissimi quando arrivano giocatori forti. Abbiamo la volontà ognuno di dimostrare il 100%. Il gruppo è forte e può competere con tutte le squadre. La B quest’anno è una Serie A2”.
Tra l’altro Salvatore Elia ha visto una Palermo calda e calorosa, già durante i playoff di Serie C. Un affetto che spera di riscontrare anche durante la stagione: “L’anno scorso ho visto la finale playoff e mi sono emozionato a vedere il Barbera. Ho detto un giorno vorrei giocare lì. Ho ricevuto diverse chiamate, ma quella del Palermo mi ha condizionato tanto. Penso di essere maturo, è il terzo anno che faccio la Serie B ma c’è sempre qualcosa da migliorare per arrivare ad una perfezione che alla fine è irraggiungibile”.
Palermo, Elia tra obiettivi e maglie
Elia spera di poter raggiungere traguardi importanti, per sé e per la squadra. Al momento, però, non vuole esporsi: “Ho degli obiettivi personali, che non dico per scaramanzia. Poi voglio il bene della squadra, spero raggiungeremo obiettivi importanti”.
E poi c’è l’aneddoto legato alla maglia indossata nel giorno di Palermo-Perugia. Si pensava che l’avesse data a papà Firmino, ma la realtà è diversa: “La maglia del primo gol me la sono tenuta. Papà la voleva, ma era una partita così importante quella d’esordio che non sono riuscita a dargliela. Magari una delle prossime sarà sua”.
