Si chiude la vicenda giudiziaria attorno a Salim Diakitè, terzino destro del Palermo. Il calciatore, che nel maggio 2022 aveva avuto un alterco con 3 poliziotti ferroviari alla stazione di Terni, era stato denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. L’ex giocatore della Ternana ha patteggiato una pena di 5 mesi (con sospensione) nel procedimento penale con rito abbreviato. Il procedimento penale è giunto all’esito finale di fronte al giudice Simona Tordelli. Ma quali sono i fatti a lui contestati in questo processo.
LEGGI ANCHE -> Palermo-Venezia, probabili formazioni: Ranocchia c’è, Henderson scalpita
Palermo, Diakitè condannato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: i fatti
Il 14 maggio 2022, Salim Diakitè (allora calciatore della Ternana), si trovava alla stazione ferroviaria cittadina per prendere un treno. Prima che potesse salire sul mezzo, il calciatore è stato fermato da un sottufficiale e due agenti della polizia ferroviaria. Gli uomini in divisa erano impegnati in una serie di controlli per cercare eventuali immigrati irregolari che potessero viaggiare senza biglietto. Alla richiesta di mostrare i documenti, il terzino destro classe 2001, ha risposto ai poliziotti di essere un calciatore e di vedere su internet chi era.
Alle insistenze dei poliziotti nella richiesta di mostrare i documenti, Diakitè avrebbe risposto in malo modo, con insulti da parte del calciatore. I tre agenti si sono costituiti parte civile, grazie all’assistenza legale degli avvocati Loris Mattrella, Antonella Dello Stritto e Manuela Landi. Da qui la denuncia per resistenza e oltraggio a pubblici ufficiali. La richiesta di rito abbreviato era arrivata dal legale del calciatore, l’avvocato Gianmaria Daminato nel novembre del 2023.
Il calciatore ha lasciato la Ternana nell’ultima sessione di mercato, dopo 72 partite e 4 gol in due anni e mezzo. Ora è uno dei pilastri della formazione di Eugenio Corini, con cui è sceso in campo già in 6 occasioni.