Eugenio Corini chiede continuità al suo Palermo. Il tecnico debutta così in conferenza stampa, alla vigilia della partenza per Frosinone: “La partita contro il Frosinone è importante. Contro il Genoa ho visto una reazione, abbiamo tracciato una linea che deve accompagnarci per tutto il campionato. Abbiamo tanti miglioramenti da fare, ma la cattiveria e la voglia agonistica ha fatto la differenza. È stato quello che ci ha fatto vincere e deve essere alla base. Mi auguro che la squadra ripeta dunque l’approccio, a cui di settimana in settimana aggiungeremo dei piccoli passi in avanti tecnico-tattici.”.
Corini sfida Grosso
Allo “Stirpe” Corini ritroverà Fabio Grosso. Con lui ha condiviso momenti indelebili della storia rosanero e delle rispettive carriere: “Con Grosso abbiamo condiviso i tempi straordinari a Palermo. Ricordo ancora il suo primo allenamento. Giocammo una amichevole di fronte a 7-8 mila persone. Arrivava da una piazza importante come Perugia e per lui è stato un trampolino di lancio che poi lo ha portato a vincere un meritatissimo Mondiale. Oggi è diventato un ottimo allenatore. È un piacere ritrovarlo come avversario anche se ci sentiamo poco”.
A proposito del rapporto con il tecnico dei canarini, Corini prosegue così: “Io e Grosso non ci siamo detti nulla di particolare, certe cose rimangono poi private. Quando io ero a Novara e a Brescia e lui a Bari ci siamo già affrontati. Oggi cambia che io sono sulla panchina del Palermo, una squadra anche per lui importante. Vuol dire che nel nostro lavoro ci stiamo creando i nostri spazi”.
La crescita del Palermo di Corini
Corini spera di vedere un Palermo sempre più performante. Quella in terra ciociara è in questo senso una prova importante: “Voglio vedere dei miglioramenti perché il lavoro quotidiano deve portare a questo, ma dietro c’è la capacità di leggere le partite e questo tipo di percorso lo stiamo facendo in maniera accelerata. La partita di Reggio è servita ad imparare questo. Ogni partita lascia un segno su cui lavorare. Il punto di partenza non va dimenticato, deve consolidarsi con un miglioramento continuo. Nel campionato ci saranno partite buone e meno buone, ma la capacità di reazione non deve mai mancare. Non possiamo permetterci passi indietro. Voglio un miglioramento continuo. Le difficoltà del campionato le conosciamo”.
I rosa, in ogni caso, ogni settimana mettono dentro elementi nuovi. Corini è consapevole della difficoltà di mettere in atto queste novità: “Siamo agli albori di un progetto tattico. Intravedo dei segnali positivi, anche a Reggio ho visto del buono anche se è stato poi condizionato da errori. Ho visto dei miglioramenti a Genoa nel possesso palla e nella fase offensiva. Il lavoro è continuo. Il livello va alzato ogni giorno allenandosi al massimo”.
Il tecnico non può che essere soddisfatto. Anche perché l’impegno e la voglia di crescere sono evidenti, seduta dopo seduta: “Le settimane di allenamento ci hanno permesso di conquistare punti importanti, anche se ne abbiamo lasciato qualcuno per strada. Continuiamo a lavorare in maniera continua”.
Il viaggio per Manchester
Uno dei temi caldi è la partenza del Palermo per Manchester. Un mini ritiro che consentirà di conoscere nuove strutture e di lavorare a un livello più alto, seppur per qualche giorno: “Alla società avevo chiesto un mini ritiro che servirà per approfondire una conoscenza diretta in un ambiente meno stressante e di consolidare il rapporto tra di loro dato che sono molti nuovi. È una grande opportunità andare a Manchester, ringrazio il City Group. È una situazione da sogno per qualsiasi allenatore data la qualità della struttura”.
Questa esperienza inglese servirà anche a cementare un gruppo che si sta amalgamando poco per volta: “Il ritiro l’ho chiesto. Quando sono arrivato dopo tre ore eravamo in campo contro il Perugia. È stato un full immersion, con tanto di mercato last minute con 7 giocatori nuovi da quando sono arrivato. Abbiamo lavorato su più fronti. In totale abbiamo 14 giocatori nuovi e sono tanti. È per questo che ho chiesto alla società di lavorare in un contesto lontano dalla città. Avrò anche dei colloqui individuali. Sentire parlare dei giocatori dà delle chiavi di lettura importanti. Mi fa piacere conoscere i ragazzi. Avrò inoltre dei parametri oggettivi per valutare le loro condizioni fisiche. Sarà importante per capire a che livello siamo”.
Difesa ai raggi X
Si parla anche del reparto difensivo, considerato come quello più in difficoltà. Corini, però, vede che i difensori del Palermo stanno crescendo, singolarmente e come pacchetto: “Per me la linea difensiva sta crescendo e si sta creando una competizione interna fondamentale. Bettella è recuperato e Sala ha lavorato con il gruppo. Di volta in volta scelgo le soluzioni migliori, tenendo conto anche di chi ha fatto bene contro il Genoa”.
Va letto in tal senso l’arrivo di Mateju. Un giocatore duttile ed esperto, che Corini sa come prendere: “L’acquisto di Mateju è stato fatto per conoscenza del giocatore e per la sua duttilità. Nella difesa a 4 può fare tutti i ruoli. Avevo bisogno di qualcuno che dettasse la strada dato che erano tanti nuovi. È un giocatore solido e forte nell’uno contro uno. Avevo bisogno di consolidare questo atteggiamento”.
Corini conta sull’attacco del Palermo
Anche l’attacco finisce sotto la lente di ingrandimento. Corini parla della gestione dei giocatori di attacco in posizione centrale, come Brunori e Soleri: “Col Genoa ho avuto la possibilità di fare tanti cambi. Ho preferito mettere due attaccanti vicini, con Soleri e Brunori, perché immaginavo che in alcune situazioni avrebbero potuto trovare delle palle gol interessanti. Possiamo giocare con gli esterni oppure con due punte centrali, dipende da come cambiano le dinamiche all’interno della partita e da come vengono lette”.
E poi c’è Francesco Di Mariano, uno di quei giocatori in grado di fare la differenza. Corini svela che il numero 10 del Palermo è in crescita: “Di Mariano sta bene, si applica. Viene da una estate particolare in cui si è allenato a Lecce nell’attesa di sistemarsi. L’azione contro il gol col Genoa nasce da una sua percussione. Migliorerà nel tempo. Crivello fa parte della nostra rosa e ha giocato delle partite. Per il momento ho fatto delle scelte tecniche diverse e me ne assumo le responsabilità. Nonostante ciò ho 29 giocatori in rosa e non abbandono nessuno”.
Quando si pensa al Frosinone, la mente non può non andare alla gara del 2018. Corini ne parla così: “Ho capito che la piazza ci tiene tanto, ma queste cose non devono sovraccaricarci. Non mi è piaciuto che si sia detto che la partita con il Genoa si prepara da sola. Tutte sono difficili, anche con la più piccola. Il mio approccio nel preparare questa gara non si differenzia dalle altre, al di là della storia. L’obiettivo è vincere, consapevoli del fatto che per i tifosi sarebbe una gioia immensa”.
Infrastrutture, un occhio al futuro
Ultimo passaggio tecnico-tattico su Dario Saric. Il centrocampista si è detto a tutto per questa maglia. Corini ne è felice e il suo futuro a Palermo è da considerare roseo: “Saric è un giocatore completo. Nell’Ascoli ha giocato in diversi ruoli, anche trequartista. Ha personalità. Al momento è al 50-60% del suo potenziale. Ha vissuto un’estate particolare. Allenarsi in una squadra che non sarà la tua la condizione psico-fisica non è delle migliori. Mi sono assunto il rischio di metterlo dal 1′. Penso che col tempo diventerà importante. Gomes è molto intelligente, quando non capisce mi fa delle domande e poi mette in pratica delle risposte. Col Genoa si è ritagliato un piccolo spazio e nel prosieguo del campionato potrà diventare importante”.
Un altro passaggio importante è legato alle infrastrutture. Andare a Manchester può essere un momento importante anche da questo punto di vista: “Il centro sportivo è una grande possibilità, la società ci sta lavorando e so che sarà molto bello, adeguato ad una squadra professionistica. Rappresenta un grande percorso di crescita, perché crea cultura anche a livello giovanile. I ragazzi si avvicinano alla prima squadra in modo più fluido. Il Manchester può darci spunti verso questa direzione”.
