Forse Oliver Kragl, dopo l’errore dal dischetto in Taranto-Messina, può trovare di conforto parole e musica di Francesco De Gregori. Perché tutti in fondo sanno che “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Ed Olli, come lo chiamano ormai tutti in riva allo Stretto, di coraggio, altruismo e fantasia ne ha da vendere, almeno quanto il Nino protagonista della canzone. Eppure oggi i peloritani sono costretti ad un playout contro la Gelbison, crocevia decisivo per ottenere la salvezza. Uno spareggio però passato proprio dai piedi di Kragl e compagni, autori di una cavalcata importante inceppatasi sul più bello. Una metafora che può essere sostituita proprio dal rigore fallito dal tedesco.
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Messina, Kragl “croce e delizia”: trascinatore con Raciti, ma quel rigore…
L’arrivo di Kragl a Messina, così come quello di altri giocatori come Ermanno Fumagalli o Nino Ragusa, hanno portato in rosa un’esperienza e una personalità assente nella prima parte di stagione. Che, infatti, si era chiusa con appena 11 punti e con speranze di salvezza praticamente nulla. Il ritorno di Ezio Raciti, insieme ad una profonda ristrutturazione della rosa, ha dato tutt’altra prospettiva alla stagione giallorossa. La squadra ha scoperto di avere forze sconosciute per lunghi tratti, visto che tra gli uomini migliori c’erano anche giocatori presenti prima di gennaio. Da Lamine Fofana a Ibou Balde, fino ad arrivare ai vari Berto, Versienti, Marino, Fiorani. Uomini esaltati però dalle qualità di alcuni singoli, come Ragusa e appunto Kragl.
Il tedesco è entrato sin da subito nelle grazie dei supporters peloritani, grazie ad un gol all’esordio contro la Viterbese. Rete seguita da una doppietta alla Gelbison, decisiva per la vittoria coi campani. Ma sono le sue giocate e la sua sicurezza che si trasmettono alla squadra ad essere il vero valore aggiunto. Tanto che la sua assenza nelle ultime partite (Foggia e Picerno soprattutto) si è fatta sentire, eccome. Si è provato di tutto per farlo rientrare per tempo, prima della fine del torno per centrare la salvezza diretta. Impresa riuscita contro la Juve Stabia, che lui ha impreziosito con una delle sue mortifere punizioni, propiziando il gol vittoria di Manuel Ferrini.
Poi, ieri, l’errore pesante contro il Taranto, in una partita dove obiettivamente il Messina sembrava potesse sbloccarla solo con un episodio. Un episodio purtroppo sfavorevole, che coinvolge un uomo importante per questo gruppo. Kragl a fine partita, pur consolato da Raciti, era in lacrime quando è andato a salutare i tifosi nel settore ospiti dello Iacovone. Sentiva il peso di un errore che potrebbe costare caro alla sua squadra, esserne in qualche maniera croce e delizia. Ma è anche vero che per i giallorossi, la stagione non è finita. I playout sono un ancora di salvezza estrema a cui aggrapparsi. Per Kragl ci sarà quindi la possibilità di superare l’errore per far vedere ancora una volta il suo valore.