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Palermo, Luca Toni: “Con Zamparini grandi investimenti, da City group ci si aspetta tanto”

Il Palermo è tornato in Serie B dopo tre anni trascorsi tra i dilettanti e la Serie C. I rosanero hanno conquistato la promozione in cadetteria grazie alle reti messe a segno da bomber Matteo Brunori che ai tifosi ha ricordato per certi versi il totem Luca Toni. L’ex centravanti del Palermo (50 gol in due stagioni tra B e A), attraverso le colonne de ‘Il Giornale di Sicilia‘, ha ricordato i tempi in cui indossava la maglia rosa e si è anche proiettato sul futuro del club di Viale del Fante: “Zamparini era una persona sola. E’ stato un personaggio-tifoso che ha investito davvero tanto. A volte ha fatto bene, altre volte male. Ma gli anni più belli sono stati con Zamparini, al di là poi di come è andata a finire”.

Luca Toni su City group

L’acquisto del Palermo da parte del City Group ha dato speranza ai tifosi rosanero che sperano di poter rivedere la propria squadra in Serie A. Su tale argomento si è soffermato lo stesso Luca Toni che crede fortemente nel progetto portato avanti dalla holding dello sceicco Mansour.

“Il City Group è una proprietà importante, è normale aspettarsi tanto. C’è un bel programma per riportare il Palermo in Serie A e per cercare di farlo diventare un club rivelazione. Penso che già essere la società satellite del Manchester City sia una grande cosa. Non sei una società satellite di una squadretta, ma stiamo parlando della società più forte al mondo”, ha detto.

Lucca e Brunori

La chiosa infine è dedicata a due attaccanti che potrebbero essere suoi eredi. “Brunori ha fatto un grandissimo campionato, ha battuto quasi il mio record e ha portato il Palermo in Serie B. Gli attaccanti sono particolari, perché quando fanno il salto di categoria, o sono talmente bravi che non lo sentono e riescono a fare bene anche nella categoria superiore, oppure un po’ soffrono. Lucca? È un giocatore forte fisicamente, che è partito bene ed è calato nel girone di ritorno. Credo – conclude – si sia parlato anche troppo presto di Nazionale per un giocatore che doveva ancora dimostrare il suo vero valore”.

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