Dopo la decisione da parte della Prefettura di Catania e dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive di far disputare la partita in programma lunedì sera alle 20,45 allo stadio Angelo Massimino contro il Sorrento, la società rossazzurra fa ricorso al Tribunale Amminsitrativo Regionale contro il provvedimento. Il club rossazzurro ritiene come la decisione sia del tutto afflittiva e penalizzante per gli abbonati degli altri settori dello stadio.
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Catania-Sorrento a porte chiuse, le motivazioni del ricorso
L’avvocato Giuseppe Rapisarda, noto tifoso del Catania, ha dato conferma di questa presentazione del ricorso sottolineando come esso si basi su una sporporzione tra il fatto accaduto fuori e quelli posti in essere e sul fatto che non sono state queste le decisioni prese dalle autorità in occasione di gare come Casertana-Foggia o altre partite di categoria superiore. Questo provvedimento inoltre si applica solo nei casi dei Daspo individuali, un qualcosa ritenuto più logico dall’avvocato. Dunque, essendo gli scontri avvenuti al di fuori dell’impianto di piazzale Spedini, decade la responsabilità oggettiva del club del presidente Pelligra.
Benevento-Catania senza i tifosi etnei
Adesso si attende entro le ore 12 di lunedì per vedere se il Tribunale Amministrativo Regionale accoglierà o meno il ricorso, anche con l’emissione di un decreto in audita altera parte. Il Tar potrebbe anche decidere per una sospensiva del provvedimento per discuterlo in seguito in Camera di Consiglio. Una grana alla quale si aggiunge anche un altro provvedimento, quello preso per la partita Benevento-Catania. In vista di questo match, in programma il prossimo 23 dicembre, da parte dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive è stata vietata la trasferta ai tifosi rossazzurri. I biglietti per accedere allo stadio “Vigorito”, infatti, non saranno disponibili per i residenti nei Comuni della provincia di Catania.