Il Catania ha presentato Cristiano Lucarelli come nuovo allenatore, ma non è stato ancora scelto un ds. Nei giorni scorsi si era ipotizzato un annuncio parallelo, come già avvenuto in altre società che hanno attraversato periodi complessi come quello del club etneo. Immediatamente dopo il sollevamento dall’incarico del dirigente di Leonforte, erano anche circolati alcuni nomi di importanti. Tra questi quelli di Daniele Faggiano (che ha già lavorato in Sicilia a Palermo e Trapani), Luca Leone e Fabio Lupo. La sensazione tuttavia è che un sostituto di Antonello Laneri, per il momento, non ci sarà. Le figure in questione non sono state infatti mai contattate da Vincenzo Grella.
In questi giorni infatti ha cominciato a prender quota un’ipotesi interna. Si è fatto il nome di Francesco Lodi, poi quello di Massimo Varini (già nella società nel ruolo di componente dell’area scouting), fino ad arrivare ad un ulteriore congettura avanzata, perlopiù, dagli addetti ai lavori: una possibile investitura del ruolo in questione da parte di Mark Bresciano o, addirittura, dello stesso Vincenzo Grella. È da sottolineare in tal senso che dalla fine di settembre il direttore generale Luca Carra sta svolgendo a Coverciano il corso proprio per la figura di direttore sportivo.
Catania, Lucarelli manager “alla Ferguson” in attesa di nuovi sviluppi sul ds
La volontà di temporeggiare e di prospettare orizzonti futuri in cui la figura di direttore sportivo potrebbe essere appannaggio degli attuali dirigenti del Catania ha portato alla decisione di affidare momentaneamente il potere gestionale allo stesso Lucarelli. In conferenza stampa Grella ha espresso una fiducia totale nei confronti del nuovo tecnico. Oltre a dirigere la squadra sul campo e a farla riemergere dalle sabbie mobili, quest’ultimo avrà anche il compito di occuparsi direttamente del mercato di gennaio. Il tutto col supporto del vicepresidente.
L’elevata conoscenza della categoria da parte del livornese, che in questo campionato ha sempre ottenuto risultati entusiasmanti, e la sua rilevanza nell’ambiente calcistico fanno dell’ex Ternana un perfetto allenatore-manager. La decisione del complesso dirigenziale etneo rappresenterebbe certamente un qualcosa di inusuale nel calcio nostrano ed un ulteriore azzardo, considerata la complicata situazione del Catania in campionato. Nonostante ciò, Vincenzo Grella è deciso a percorrere questa strada, sulla scia di quanto accade in altri scenari come la Premier League.
Allenatore-manager: figura in estinzione, ma binomio vincente nel calcio britannico
La duplice mansione di allenatore in campo e direttore sportivo in sede è una pista che quasi nessun club segue. Una scommessa di questo genere, anche nel recente passato, è stata tuttavia in alcuni casi anche vincente. La figura del manager in tal senso arriva dal calcio britannico. I due esempi più fulgidi sono quelli di Sir Alex Ferguson e Arsene Wenger. Il primo ha scritto pagine indelebili della storia del Manchester United. Il secondo, invece, in ventidue anni è riuscito a vincere ben 17 titoli alla guida dell’Arsenal.
Anche in Italia ci sono stati e ci sono tuttora allenatori che hanno voce in capitolo per quanto concerne i movimenti di mercato della squadra che si apprestano ad allenare. È successo con Antonio Conte, che consigliò fortemente Romelu Lukaku al direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio. E poi c’è José Mourinho, che convinse tre mostri sacri del calcio degli anni Duemila come Lucio, Sneijder ed Eto’o a vestire la maglia dell’Inter che vinse il Triplete.
È chiaro che adattare questa figura plenipotenziaria al contesto della Serie C è difficile. Nelle serie minori, infatti, non ci si trova di fronte ai grandi nomi, ma ci si deve affidare ad uno spiccato istinto e ad una mirata capacità di selezione di vecchi e nuovi prospetti. La piazza di Catania, in particolare modo, è stata tradizionalmente abituata ad un netta separazione dei ruoli, con ds pronti a prendersi personalmente la responsabilità delle trattative. Da ciò derivano le forti perplessità relative a tale scelta che, tuttavia, potrebbe anche rivelarsi una carta vincente. Soltanto il tempo lo dirà.
A cura di Davide Villaggio
