L’ormai ex allenatore dell’Unitas Sciacca, Davide Boncore dopo essersi dimesso di comune accordo con la società neroverde nella giornata di sabato (vigilia del match poi vinto 3-0 contro l’Accademia Trapani), ha rilasciato un lungo e profondo post sul suo profilo Facebook, precisando alcune situazioni che riguardano il suo addio, dopo appena otto gare di Eccellenza e tre di Coppa. Boncore – come raccontato in esclusiva dalla redazione di Sporticily.it – è stato sostituito da Angelo Galfano (reduce dalla separazione con il Santa Croce). Di seguito, le parole del mister palermitano.
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Unitas Sciacca, il congedo di Boncore
“Alla luce di quanto accaduto in questi giorni – esordisce il tecnico – è doveroso da parte mia fare, con grande serenità, alcune precisazioni. A Sciacca ho trovato un ambiente ideale per fare bene, la piazza merita tanto e la tifoseria sostiene la squadra. Se ho lasciato, ed ho lasciato a malincuore, è stato solo perché si è cercato di giocare con la mia coscienza. Non ho mai accettato, e mai accadrà, che io scenda a compromessi. Anche se a volte questo mio carattere mi è costato. Meglio essere puliti dentro che su una panchina e poter essere condizionato. Stavo costruendo la squadra secondo il mio credo calcistico, senza pretendere follie o mettere in difficoltà la società, anzi facendogli risparmiare pure qualcosa”.
Boncore si è rivolto anche ai volti nuovi dell’Unitas Sciacca. Giocatori da lui stesso richiesti e che proseguiranno il percorso tecnico con Angelo Galfano: “Mando un caro abbraccio ai nuovi arrivati in rosa, Di Maggio, Baldeh, Saddik e Grotta, scelti da me personalmente e che ora si trovano di certo spiazzati, ma sono professionisti e sono certo che faranno bene, in fondo lo hanno già dimostrato domenica. Auguro le migliori fortune a tutto l’ambiente, anche a chi, magari inconsapevolmente ha tentato di condizionarmi. Ho i miei valori e li porto avanti, ad ogni costo ed a testa alta. Sono un allenatore che vive di calcio e per il calcio, ho troppo rispetto per i tifosi e per questo sport. Un sentito grazie a Salvo, Francesco e Mario, con i quali in questi mesi ho lavorato con rispetto reciproco, fiducia e stima”.